Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, sabato 17 giugno 2017 -  Anche la lista n. 1 “Patto per Rignano”, sconfitta e relegata  all’opposizione  dal recente voto popolare per le amministrative, ha tenuto ieri sera il suo comizio di ringraziamento. Lo ha fatto con manifesto orgoglio e soddisfazione al pari della vincente “Rignano che vorrei” che ha assolto il medesimo compito l’altra sera, conscia ed euforica  per aver  portato sul più alto scranno cittadino, Luigi Di Fiore, ritenuto uno dei più giovani sindaci italiani. 

Il distacco tra le due liste, pari ad un terzo dei voti validi, secondo i soloni della politica locale, sarebbe uno dei più consistenti della storia amministrativa rignanese. Per trovarne uno che si avvicina occorre andare agli anni’50, allorché fu eletto il sindaco-bracciante, Giovanni Tusiano, supportato da una lista frontista (PCI-PSI), favorita da una spaccatura interna alla DC. A cominciare il discorso è stato per primo Matteo Stanco dell’UDC, primo eletto della compagine, dopo il mancato sindaco Michele Ciavarella, con 115 preferenze. Quest’ultimo si è detto soddisfatto per il traguardo raggiunto ed ha annunciato un’opposizione responsabile e corretta nei confronti della maggioranza, in special modo del sindaco, con il quale s’intenderà meglio sui problemi per via di sintonia di età e d’interesse cittadino.

Dopo di lui ha preso la parola Antonio Renza (56 preferenze, non eletto) sciorinando e consigliando  le priorità  da affrontare. Antonello Soccio (non eletto), già segretario provinciale di Rifondazione Comunista,  che si è detto contento di aver partecipato, in qualità di candidato   alla campagna elettorale appena conclusa, in quanto l’evento gli ha permesso ancora una volta di conoscere tanta gente e i suoi problemi. Anche lui ha auspicato un confronto serrato con l’altra parte per la soluzione dei problemi cittadini. Giovanni Draisci, dal canto suo ha ribadito la sua piena fiducia nei confronti  di Michele Ciavarella, da lui giudicato una guida all’altezza del compito data la sua maturata esperienza e capacità che sicuramente rinnoverà nel suo mandato di opposizione.

Quindi, dopo  aver rivolto alcune critiche all’ex-assessore Giosuè Del Vecchio (169 preferenze, il più suffragato del nuovo Consiglio) sul tema dell’occupazione in agricoltura, ha rivendicato i suoi successi nell’ambito della politica sulla scuola.  Assente Pietro Bergantino, il terzo oppositore eletto, la parola è passata per le conclusioni al sunnominato Ciavarella. Quest’ultimo, durante il suo lungo ed avvertito intervento, si è rivelato come altre volte un abile affabulatore, mettendo in piano la sua maturata esperienza di politico ed amministratore e soprattutto il savoir faire sulle cose fatte, sui programmi e le convergenze future.

Tra l’altro i temi che gli starebbero a cuore più di tutti  sono:  il Villaggio Vita Sana, l’allestimento e l’apertura del Museo di Grotta Paglicci, rimborsi Pale Eoliche.Si è augurato che l’Amministrazione trovi al più presto i soldi per i cofinanziamento sui progetti sorretti da fondi comunitari e la ‘buona spesa’ relativa al fondo di 200 mila euro per l’asfalto delle strade cittadine e la rimessa a nuovo dei gabinetti pubblici. Anche lui ha scoccato alcune ironiche frecce contro il sunnominato assessore Del Vecchio, accusato di essersi presi tutti i meriti della passata giunta Di Carlo.

Ha rivolto rimbrotti anche nei confronti di altri esponenti del movimento “Rignano che vorrei” di aver predicato la velocizzazione dell’andamento amministrativo, ma di aver ritardato la composizione della nuova giunta e l’affidamento delle rispettive deleghe. Sono passati appena tre giorni. Vedremo che risponderanno!  Infine, l’ultima notizia, verso le 23.00 un incendio ha investito la periferia Nord-Est del paese, fortunatamente in poco tempo domato, senza danni.