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Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, venerdì 14 gennaio 2022 -  Quello che squarcia questo primo album dal vivo di Pino Daniele, è il sassofono di Bob Berg nel brano "Io vivo come te". Senza nulla togliere al sax di James Senese nella versione originale, però lì c'è un suono più sottomesso, soave. Ma l'intervento di Berg dà una frustata dopo pochi minuti che si ascoltano le prime canzoni. Il sassofonista americano è come se graffiasse i solchi di quel brano, con "vocalizzi strumentali" che rimangono nella mente e ti straziano a distanza di quasi 40 anni.

"Sciò" (1984) è un album di non facile ascolto, quasi tutto jazzistico, con versioni molto più estese e con un "parco fiati" non indifferente: oltre a Berg ci sono Gato Barbieri, Juan Pablo Torres, Larry Nocella, Adalberto Lara. Il blues è quasi messo da parte, e anche la melodia mediterranea. Album da ascoltare almeno due-tre volte, poi piacerà. In "Viento e terra" si amplifica ancora di più il linguaggio jazzistico con le mani di Joe Amoruso che volano sulle tastiere, come se inseguisse il vento che soffia sulla terra. Con stacchi di tromba che danno un po' di riposo al tastierista (e al vento). "Quanno chiove" rimane inalterata, senza tanti virtuosismi: deve essere riconoscibile immediatamente. E poi, perché cambiarla?

"Sciò" è un album coraggioso che cerca di farti dimenticare il Pino Daniele che piace: vuole mostrarti l'artista inedito, forse più genuino, dove non può "nascondersi", visto che l'album è stato registrato in vari festival internazionali. L'album è un capolavoro anche perché contiene le versioni live dei primi album di Pino: "Terra mia", "Nero a metà", "Bella mbriana"... e non poteva essere diversamente. L'anno dopo, 1985, ancora un'evoluzione nel linguaggio musicale di Pino con l'album "Ferryboat, qui si esplorano sonorità soprattutto sudamericane: un'altra sorpresa, anche questa bella. Spesso penso cosa ne sarebbe stato di tanti cantanti italiani come Daniele se fossero nati in America o in Inghilterra. (E penso anche cosa ne sarebbe stato di tanti cantanti americani e inglesi se fossero nati in Italia, va be'...)
 
 
Mario Ciro Ciavarella Aurelio