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PD di San Marco in Lamis

San Marco in Lamis, sabato 16 aprile 2016 -  Mentre impazza la corsa a chi la dice più "furba" a proposito di referendum - anti trivellazioni. anti trivelle, notriv, ecc., nulla di tutto ciò riguarda il quesito referendario - succedono cose nella nostra città che sfuggono ai più. Con una "scuola di pensiero" che si è andata consolidando con sempre maggior vigore: quelli che sostengono che non serve parlare del passato, ora occorre pensare al futuro.

E si potrebbe anche essere d'accordo, se non ci fossero di mezzo oceani di errori più o meno inconsapevoli, caterve di provvedimenti sbagliati se non addirittura consapevolmente "interessati" per i potenti "famigli" sammarchesi,  e si potrebbe continuare così. Dunque, se il futuro dipende da come si è operato nel passato, non è esercizio superfluo parlarne.

 Prendete il dissesto, e quello che mettono nero su bianco i commissari dell'OSL: ci troviamo di fronte a fatti sconvolgenti. Se in una prima delibera si usavano in abbondanza verbi al condizionale nella seconda, n. 4 del 7/ 04 / 2016, quegli stessi verbi sono assertivi e mostrano quanto farlocca sia stata la dichiarazione di dissesto. Leggiamo: ".....quasi tutte (le pratiche per la richiesta creditoria-n.d.r.) non risultano sufficientemente suffragate dai necessari presupposti per l'ammissione alla massa liquidatoria,...., perché mancanti del titolo giuridico, o perché non di competenza di questo OSL, o non giustificate negli importi;".

Nella precedente delibera non si diceva "quasi tutte" ma di un "numero significativo", e vi erano i "potrebbe", i "sarebbe", ecc. Se interpretiamo correttamente quel che dicono i commissari di quei circa 12 milioni di euro di debito ne resteranno pochissimi, da qui l'ingiuria del dissesto lanciata contro i cittadini. Nella stessa delibera si parla di altri aspetti gravissimi che riguardano la mancata ottemperanza di amministratori e funzionariato comunale a quanto richiesto che costringono l'Organo a chiedere al Ministero di prorogare per altri sei mesi il lavoro di accertamento della massa debitoria, e a non poter procedere,quindi, transattivamente nei confronti dei creditori in regola, con la conseguenza in questo caso dell'impossibilità di ottenere risparmi da parte dell'ente. Come si vede i fatti sono gravissimi. Ma con la scoperta dell'ambientalismo, con nomine in commissioni d'inchiesta regionali, più o meno inutili, si tenta di parlare di altro e non delle cose serie. 
 
Domenica si vota per un referendum inutile, sono tutti per andare a votare e a votare per il SI'. Ci chiediamo: ma se Renzi fosse stato per il Si' tutti gli altri, con un assortimento mai visto, che va dai neofascisti ai sedicenti comunisti, da Berlusconi a Civati, da Salvini a Vendola e chi più ne ha più ne metta, sarebbero sempre stati per il SI' ? E' sempre la stessa storia: la politica non è ricerca delle soluzioni ai problemi dei cittadini, ma ricerca del proprio tornaconto, personale o di gruppo
 
 
Partito Democratico.
Circolo "D. Compagnone"