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Antonio Cera

San Marco in Lamis, sabato 2 maggio 2015 - Qualche giorno fa siamo ritornati ad accennare alle cose serie, almeno a parere di chi scrive. Vediamo. Ieri era il 1° maggio, auguri a tutti i lavoratori. Ma anche a tutti coloro che hanno perso il lavoro e lottano per riaverlo. A tutti i giovani, e sono tantissimi , che non ce l'hanno e lottano per averlo.  E sempre ieri a passeggio sui nostri viali, parecchi mi chiedevano perché non ci fosse il tradizionale corteo. Intanto, occorre dire che questo è il terzo anno che non si svolge la tradizionale manifestazione in occasione della Festa del Lavoro.

 E, poi, come sanno i più, a S. Marco ormai di lavoratori ce ne sono sempre meno, con la conseguenza che sono in qualche modo spariti anche i sindacati che li rappresentano, o che dovrebbero farlo. Dunque chi e per chi dovrebbe continuare a sfilare il corteo del 1° maggio?  in questi ultimi quattro anni i fenomeni che interessano la nostra cittadina, e che riguardano la mancanza di lavoro, l'assoluta e deficitaria assenza di iniziative di sviluppo, l'inesistenza di una progettualità istituzionale che dovrebbe essere il volano fondamentale per una piccola comunità come la nostra sono ormai diventate patologiche e dunque, secondo chi scrive, ormai senza ritorno. Lo ripeto. L'accelerazione di questi ultimi quattro anni per i fenomeni poco sopra descritti è spaventosa. Basta riandare a tutto quello che è successo e che è stato oggetto, non solo degli interventi del sottoscritto, ma anche di tanti altri cittadini. Argomenti che, al di là delle stantie, grottesche e più volte ventilate  minacce di S. I.à il Sig. On. Sind., non hanno mai ottenuto risposte o riscontri sul piano dei fatti dai sedicenti nostri amministratori.

 Qualche esempio: se siamo a corto di risorse perché continuiamo a tenere i parchimetri mangiasoldi che ci costano migliaia di euro? Come mai è scomparsa tutta la progettualità per le energie alternative e rinnovabili? Perché ci costa ancora un occhio della testa il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti, mentre si potrebbero creare le condizioni per un cosiddetto "ciclo virtuoso" in grado di portare anche benefici alle casse comunali? Perché siamo costretti a pagare somme ingenti prelevate dalle tasche dei cittadini per pagare lavori che avevano finanziamenti regionali ( 160.000 euro circa per il Parco Avventura!) ? Chi si interessa tra gli amministratori di progettualità europea e di finanziamenti che l'Europa mette a disposizione dei comuni, soprattutto di quelli meridionali? E, per quanto riguarda finanziamenti sempre dell'UE per l'occupazione giovanile, cosa ha fatto o cosa sta facendo il Comune? E si potrebbe continuare.  
 
Tanto per dire, è partito l'EXPO  di Milano, nulla si è pensato per promuovere S. Marco, le sue bellezze, i suoi luoghi meravigliosi, le sue eccellenze -che ormai ci sono- nel campo proprio dell'alimentazione ( e non solo) che ormai ha acquistato rilievo extraregionale se non nazionale? Nei mesi precedenti un qualche assessore, chessò, al turismo, all'agricoltura, alla cultura o che abbia una qualche attinenza con l'alimentazione e le altre mille tematiche che caratterizzano l'EXPO, ha chiamato operatori, ha indetto riunioni o altro? E, S.I.à il Sig. On. Sind. nelle sue frequentazioni romane ha sentito parlare di EXPO e di tutto quello che con esso poteva avere interesse o attinenza? Se sì, nulla gli è venuto in mente (ahi!)?  Nulla, tuttavia, è sfuggito per le candidature alle prossime Regionali. Ma di questo si ritornerà a parlare quando il quadro sarà completo.
 
Antonio Cera (PD)