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Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, domenica 3 maggio 2015 -  Una volta i ceffoni, la sgridata, una tiratina d’orecchie e anche per i capelli, erano gesti quasi amorevoli e che testimoniavano come quei genitori avessero a cuore per i propri figli… una crescita ottimale. Come se fosse quell’atteggiamento un certificato… di sana e robusta costituzione, con il quale i loro figli potevano viere in una società come dio comanda: rispetto per la patria, la bandiera, i genitori e verso tutto ciò che si muove… e ha vita propria. Una volta… adesso non più.

 

 Non proprio da adesso, sarà da qualche decennio che i ruoli si sono invertiti: gli studenti non studiano e i loro insegnanti devono dimostrare davanti al giudice(??!!) perché quello studente è stato respinto da quell’insegnante… adesso indagato(??!!)

Imbecilli, delinquenti e figli di puttana (mi scusino le mamme… quasi tutte innocenti) si incappucciano, armati di mazze, molotov e tutto ciò che fa male; distruggono interi centri abitati… e poi la polizia deve dimostrare come e perchè… non è riuscita ad evitare quegli atti vandalici(??!!)

 Non solo, se qualche poliziotto strattona uno di questi delinquenti… ma che protestano per una società migliore(!!!), deve essere inquisito: poteva strattonarlo meglio, il poliziotto, magari accarezzandolo. (Ah, Mussolini!! scusate l’esclamazione… nostalgica).

 Però, la svolta sembra che ci sia: una madre vede il figlio in strada, impegnato a lanciare sassi contro la polizia di Baltimora nell’ambito delle proteste dopo i funerali di un ragazzo afroamericano, lo va a prendere per il collo e lo riempie di ceffoni, spedendolo a casa o a scuola o in qualche casa… di correzione.

 La cosa incedibile è che la mamma ha riconosciuto il figlio guardando la televisione e lo ha riconosciuto nonostante… il passamontagna!!! Quando si dice: la voce del sangue!!

 E allora cari figli, fatevi menare dalla mamma quando è il caso. Ma anche dal papà e dai fratelli maggiori. Ripristiniamo un po’ di ordine nelle nostre famiglie. Visto che le forze dell’ordine non possono menare… ma solo ricevere.

 Per i prossimi incontri al vertice tra i cosiddetti Grandi del Mondo (sic) o per qualsiasi altro evento che possa andare dalla “Sagra della bruschetta gratis… ogni 3 partecipanti”, all’inaugurazione del “Centro archeologico delle statue che bisogna disperdere per i posteri”… bisogna assolutamente avvisare le mamme di tutti i propri figli partecipanti.

 Passata la proposta, subito il Ministero degli Interni fa partire tutte le raccomandate alle mamme, le quali avranno dei figli che parteciperanno alla prossima manifestazione… di (d)istruzione di massa.

 Cara mamma, visto che lei ha a cuore la vita e il futuro di suo figlio, l’avvisiamo che il prossimo fine settimana suo figlio parteciperà all’evento: “La Sagra della Bestemmia Laica”, in pratica vince chi offende dio… senza pronunciare il suo nome (secondo me vinceranno in tanti… il nome di dio non lo conosce nessuno, n.d.a.), si prega di seguire il pargolo … cresciuto male, nei suoi spostamenti.

 E di usare tutti i mezzi, anche non consentiti dalla legge, poiché la legge stessa agli organi proposti, come la polizia… non consente di usare!! Ma le mamme possono. Possono tirare per le orecchie i propri figli, strattonarli, fare gli sgambetti, fare la linguaccia, fare finta di tirare un pugno…

 Tutti gesti che i poliziotti non possono fare, altrimenti passano guai… a catinelle”.

 Saputo ciò, le mamme avvisate dal Ministero degli Interni, si organizzano al meglio.

 Mettono fuori dalle scarpiere le famigerate e mai tramontate… Ciabatte Volanti, quelle che venivano tirate in corsa dalla mamma che rincorreva il figlio… strada facendo.

 Però prima bisogna fare le prove: alcune mamme si mettono su una linea immaginaria, un ragazzo scelto a sorteggio, corre. Le mamme lo rincorrono e al via devono lanciare in corsa direttamente da uno dei due piedi, la Ciabatta Volante… che deve cercare di colpire il ragazzo-cavia.

 Si continua con altre armi di (d)istruzione domestica: è la volta del Battipanni, una specie di racchetta da tennis fatta da simil-canne-di-bambù.

 Le mamme rincorrono sempre lo stesso ragazzo-cavia (ma cambiatelo…), una volta raggiunto devono colpirlo solo sul sedere, se lo colpiscono sulla testa… anche se vuota, il battipanni potrebbe sfondarsi. Teste vuote… ma dure.

 Terzo e ultimo allenamento, la Cinghia di… Patriarcale Memoria. Con la fibbia “El Charro”. Solo la fibbia pesava 3 chili e 450 grammi!!! Una cinghiata in testa ed era la fine…

 “El Charro” è fallito proprio per questo motivo: non c’erano più ragazzi… in vita che potevano comprarla.

 Le mamme al seguito dei figli alla “Sagra della Bestemmia Laica”, sono pronte. Appena parte il corteo i figli di quelle mamme così premurose… si mettono a piangere.

 Si mettono a piangere, i ragazzi si mettono a piangere???

 “Voglio il papà, mamma è cattiva… mi fa la buaaa!!!” I ragazzi che stavano partecipando a quella sagra… piangono? Preferiscono i papà alle loro mamme??

 Ma cosa sta succedendo?? Sapendo tutto ciò, i sociologi del cazzo… scusate, del caso, corrono ai ripari. E scrivono al Ministro degli Interni.

 “Caro Ministro dei Nostri Interni, così non va!! Le mamme sono donne prevenute, non sono idonee ad educare i propri figli, sono troppo oppressive e non lasciano sfogare i loro istinti naturali che sono ivi presenti (ivi? n.d.a.)

 E quindi la invitiamo a sostituire le mamme con i papà, per salvaguardare l’educazione e lo sviluppo socio-motorio-intellettivo dei propri figli”.

 Così terminava la missiva dei sociologi del ca… so (l’ho detta giusta…).

 Nella successiva manifestazione, che ancora si svolgerà, non sappiamo chi saranno quelli che cercheranno di tenere a bada i ragazzi che vi parteciperanno…

 Sembra che si stia facendo largo un nuovo esercito dedito solo a questo. Dicono che si chiami: “L’esercito per tenere a bada i nostri figli”.

 E sarà composto solo da coniugi che non hanno figli… così non saranno prevenuti…

                                                                                 

                                                                         Mario Ciro Ciavarell