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Antonio Del Vecchio

San Marco in Lamis, venerdì 3 marzo 2017 Grande successo partecipativo per il Corso di formazione continua degli infermieri, svoltosi per tutto il pomeriggio di ieri nell’Auditorium della Biblioteca Comunale, a San Marco in Lamis, stracolmo sino all’ultimo posto, di addetti e studenti (oltre 200). Più che di lezioni ex-cattedra, si è trattato per sommi capi di una conversazione tra pari, con lo scambio delle esperienze e conoscenze nei diversi settori della Sanità, dai progressi  alle criticità da superare, dalla formazione alla comunicazione, dalle nuove frontiere scientifiche in vista o da raggiungere al ruolo dell’associazionismo in campo e così via.

 Dopo le premesse e finalità sulla giornata formativa illustrate dai moderatori e promotori dell’iniziativa, Giulio Ianzano e Francesco Mansi, del coordinamento scientifico e di Giuseppe Tampone, in qualità di Presidente dell’Associazione Professioni Sanitarie Italiane di Puglia(APSI), hanno preso la parola i rappresentanti istituzionali. In primis, il sindaco Michele Merla, che ha ringraziato gli organizzatori per la scelta della città, perché da questo tipo di iniziative può diventare sempre più visibile ed appetibile dal punto di vista turistico-culturale per via delle bellezze paesaggistiche ed ambientali e per la presenza dei due storici Conventi di San Matteo e Stignano. Sulla stessa lunghezza d’onda, si è espresso pure il suo vice, Angelo Ianzano, evidenziando il suo doppio ruolo di infermiere – amministratore.

Dal canto suo l’assessore regionale al ramo, Raffaele Piemontese, ha messo in evidenza la necessità del miglioramento ed adeguamento dei servizi socio-sanitari territoriali. Tanto ai fini del risparmio della spesa sanitaria e dell’avanzamento della prevenzione. Quindi, ha preso di petto il discorso formativo e dell’aggiornamento del personale, indispensabile per passare dalla vecchia logica della clientela a quella del merito e della competenza. Discorso, quest’ultimo, piuttosto seguito ed applaudito, come pure quello di Antonello Bellomo, docente di Scienze Infermieristiche all’Università di Foggia e di direttore del Centro di Salute Mentale.

Egli ha evidenziato in modo piano, tra l’altro,  che la figura dell’infermiere psichiatrico è quella più completa, abbracciando la professione l’intera rete socio-sanitaria ed assistenziale (servizi ambulatoriali, ospedalieri, case di cure pubbliche, ecc.). Questi gli altri interventi succedutisi sino alla fine: Carmela Parente, che ha spaziato su tutto lo scibile teorico-pratico e relazionale dell’infermiere: , confidente, terapeutico, mediatore, informatore e maestro- educatore nelle scuole, ecc.; Sabino Manuppelli, infermiere di rianimazione di San Severo; Luigia Ciriello sulla Comunicazione (dal rapporto infermiere-paziente a quella tra le diverse specialità e tra interno ed esterno); Annalisa Pazienza dell’AssoCare, invece, ha parlato di comunicazione giornalistica e sulla necessità di diffondere le conoscenze e le  “buone pratiche” in ogni dove;  mentre Michele Del Gaudio, presidente ISPAVI di Foggia, si è intrattenuto sull'intero percorso formativo dell'infermiere, compreso quello triennale universitario; Andrea Berardi, ha tenuto una relazione dettagliata su ciò che bisogna fare, usando i vari strumenti di prelievo, di intubazione, catetere, ecc.

Hanno chiuso il tutto gli stessi moderatori  con una sintesi di ritorno sui temi trattati: Ianzano e Mansi (formazione); Tampone e Felice Nardella (associazionismo e momenti di incontri), prospettando la scelta del Gargano, quale ‘Logo’ delle varie iniziative formative; infine, Giuseppe Chiodo, v.presidente del Consorzio Nazionale delle Associazioni Infermieri (C:N:A:I) che ha ribattuto punto per punto gli argomenti di tipo associativo e le parole d’ordine per crescere e migliorare la professione degli infermieri.  Eccellente e puntuale il servizio assolto dalla segreteria organizzativa: iscrizioni e consegna degli attestati con i relativi punteggi attribuiti a   ciascun partecipante(ECM 6,5 e CFU .