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Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, sabato 18 marzo 2017 -  Guardate bene la foto di questo articolo. Voglio fare un parallelismo osceno!! tra gli sguardi presenti in questa foto, e quelli dei personaggi presenti alla Deposizione di Cristo dalla croce. Nella prima, vediamo sorrisi e carezze sulla faccia di un tizio, nella seconda Deposizione (quella sacra), vediamo pianti e lacrime dei personaggi lì presenti, nell’appoggiare a terra il corpo di Cristo, che aveva appena esalato l’ultimo respiro.

 Parliamo sempre di due discese: la prima verso la vergogna senza limiti  dell’Uomo, la seconda verso gli altari per l’Eternità.

Lo so che è pazzia pura, fare un paragone che cerchi di rimanere in tema, ma io ci tento. Guardate gli sguardi nella foto dove ci sono quei  politici italiani che ieri hanno tradito il nostro Paese per salvare un ladro (uno dei tanti, per la verità!!) Sono quelli che mi hanno colpito, gli sguardi!!

Sembra che quegli “eroi-con-la-bava-alla-bocca” abbiano tratto in salvo dalla croce, un martire. Quasi una discesa dal legno dei condannati, fatta in extremis. Una deposizione fin troppo laica, una quasi resurrezione del corpo, ma non della propria coscienza. In pratica, una schifezza degna della Repubblica Italiana.

Il “Cristo” appena tolto (vivo) dal patibolo, dalla forma che simboleggia il cristianesimo, è un certo Augusto Minzolini, ed è abbracciato, coccolato e accarezzato come un “neo-figliol-prodigo”, di ritorno alla casa del padre (Forza Italia).

Il “deposto” Minzolini, sette mesi fa è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di carcere per peculato, nel processo sulle spese personali pagate con la carta di credito della Rai, spendendo in un anno 68.000 euro. E una legge dello Stato, la Severino, approvata nel 2012 da tutti i partiti, stabilisce che i parlamentari condannati a più di 2 anni decadono ipso facto dal seggio, rimpiazzati dal primo dei non eletti. Invece, con il voto di ieri del Senato, è stato annullato il parere della Giunta per le autorizzazioni del 18 luglio 2016, quando aveva votato la revoca del mandato parlamentare sulla base della legge Severino.    

In verità, la Casa del Padre (Berlusconi), Minzolini non l’aveva mai   abbandonata, ma per poco stava per andare in carcere per peculato. Un Figliol Prodigo al contrario: non ritornava per continuare a vivere nel lusso della casa paterna, ma ha cercato e trovato il modo per non essere cacciato dal Senato.

Un Figliol Prodigo, per il quale si sono prodigati almeno una ventina di Giuda (quelli del PD) che, tra chi se n’è lavato le mani uscendo fuori dalla sala prima della votazione, chi non si è fatto nemmeno vivo in Senato e chi ha votato contro la decadenza di Minzolini, il capretto per il giovane che ritornava alla casa del padre è stato cotto al punto giusto!!

Sarà già stato divorato, il capretto, con tutta la dignità che ormai non è più presente nella politica italiana da troppo tempo!!!

Ritorniamo alla foto dell’articolo, guardate come i discepoli del “non-morto-e-nemmeno-risorto”, ammirano il loro collega. Sguardi che fanno  invidia anche ai veggenti che sono certi di avere visto la Madonna. Questi sguardi invece, hanno visto un ladro che è stato rimesso al suo posto:  sulla poltrona del nostro Senato. Anche questo, per loro, è un miracolo,  allo stesso livello della resurrezione di Cristo.

Abbiamo dei politici che potrebbero far concorrenza a tanti santi e beati  riconosciuti dalla Chiesa: anche i nostri politici fanno miracoli, solo che per santificarli dobbiamo solo aspettare la loro morte. La Chiesa non può canonizzarli prima!!!

Nella Deposizione sacra, viceversa, i personaggi che sorreggono la discesa del corpo di Cristo sono affranti dal dolore, e sono: Nicodemo e Giovanni, due discepoli di Gesù, la Madonna e la Maddalena.

La Deposizione di Cristo non teme il tempo e nemmeno il giudizio degli uomini: dio non si vergogna di essere stato ucciso. La sua morte è servita  per rendere visibile all’Umanità la sua nascita, morte e resurrezione.

Una Deposizione che è servita a far toccare il corpo di Cristo, la terra, per poi seppellirlo e poi farlo risorgere.

La morte della politica italiana c’è stata da tempo, è la resurrezione che manca!!

 

Mario Ciro Ciavarella