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Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, lunedì 26 giugno 2017 -  L’amore, o tutto ciò che gli somiglia, è molto complicato. Non solo da spiegare, ma anche da vivere. Diciamo subito che non è eterno… senza  che ci giriamo intorno con le chiacchiere.  Ma a volte potrebbe anche iniziare e poi finire in un modo brusco, senza avvisi di chiamata. E se finisce davanti ad un portone (aperto!) di una  chiesa, allora il discorso si fa molto più complicato. Evidentemente se uno due sposi ha deciso di non varcare quel portone, allora l’amore non c’è più!

Quello dello sposo in fuga (raramente è la sposa) è un classico: quando è tutto preparato, c’è l’imprevisto dell’ultimo minuto. E allora tutti a dire la propria sul perché di quel… gran rifiuto.

 Ma nessuno sa esattamente cosa possa scaturire nella mente dell’ex innamorato. Normalmente ci sono dei preavvisi su quello che potrebbe   succedere da lì a poco; ma se non ci sono problemi di sorta, perché lo sposo già con il suo abito di “ordinanza” potrebbe non presentarsi all’altare con la sua sposa? Nessuno lo sa!

 E a quel punto si dovrebbe tornare indietro: tutti a casa propria. La sposa a casa sua, e gli invitati a casa loro. E così fu. In Sardegna, a Sorso in provincia di Sassari, dove lui non si presentò da lei in chiesa e ognuno  ritornò a casa sua.

 Solo che in questo caso la festa c’è stata lo stesso. La sposa, ripensandoci, richiama tutti gli invitati e vanno tranquillamente al  ristorante già prenotato per le nozze. Dove c’erano tutti, tranne lo sposo.

 “Il pranzo è servito!”, forse avrà detto la sposa ai convenuti, che ritornarono sui loro passi e festeggiarono ugualmente quel non-matrimonio. Forse festeggiarono un matrimonio, che non era previsto. Come quando si è contenti di non essersi fatti male in un incidente stradale, anche se l’auto è ormai da rottamare.

 Forse la sposa e gli invitati hanno festeggiato “il pericolo scampato”, oppure hanno voluto ringraziare il destino: non siamo noi, spesso, a decidere delle nostre vite (anche se io tutto ciò la chiamo casualità).

 È stato un pranzo nuziale normalissimo: il menu era quello, i camerieri hanno fatto il loro dovere, gli applausi alla sposa per quella nuova vita ci saranno stati ugualmente. E soprattutto il conto del pranzo era già stato pagato dalla sposa (da quelle parti si usa così).

 La sposa ha fatto tutto quello che la logica ci impone di fare. E in fondo è  così: siamo fatti di logica, la nostra vita per noi è tutto nella logica umana, tutto deve filare liscio poiché siamo stati bravi a pianificare le nostre vite.

 Ma spesso ci sono dei fatti che escono fuori dai binari della logica degli  uomini, che vanno oltre le convenzioni umane. E sono proprio questi matrimoni mancati che ci fanno capire che i pranzi preparati e da servire non sempre rispettano tutte le portate.

 

Sound Track: “La zita” - Tony Santagata 

 

Book recommended: “Revolutionary road” di Richard Yates

 

Mario Ciro Ciavarella