Stampa 

Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, venerdì 30 giugno 2017 -  Tra arte e vita sembra che a volte non ci sia un confine ben preciso. La vita umana e l’arte, sono accomunati da un intelletto superiore, che non ha uguali nel creato. Per “fare” un uomo ci vogliono nove mesi, e per fare un’opera d’arte a volte ci vogliono anni. In alcuni casi si ha la sensazione che l’arte umana superi quella naturale.

  Come se un’opera fatta da un uomo fosse più complessa di quella fatta dalla natura. E allora fondiamo le due arti: quella naturale e quella umana, mettendole a fianco. Un’idea del genere l’hanno avuta i responsabili di alcuni musei russi, dove opere d‘arte, sono state affiancate a guardiani in carne ed ossa. Sempre femminili.

 Vigilantes dell’arte che non lasciano nemmeno per un secondo “incustodite” le opere d’arte che stanno proteggendo con i loro occhi, e basta.

 Donne guardiane che non sono armate e nemmeno dotate di telefonini o oggetti simili per avvisare di eventuali furti, quelli che supervisionano questi musei.

Il fotografo statunitense Andy Freeberg, nelle sue foto mostra delle persone che nei grandi musei nazionali russi, come ad esempio l’Hermitage di San Pietroburgo e il Pushkin di Mosca, restano sedute nelle sale a controllare le principali opere d’arte.

Donne-guardiane che, sedute per ore, non esprimono nulla. Facce serie e rigide che nulla lasciano trasparire. A fianco a loro ci sono opere che raccontano storie o episodi della loro terra.

Guardiane e quadri si fondono: è difficile trovare il confine tra opera umana e umana-opera. I due elementi si fondono, come se queste donne e quelle opere che stanno proteggendo, fossero la stessa cosa.

Sembrano unici ambienti dove la donna che è a guardia di quel quadro volesse entrarci dentro, per prendersi il posto che le spetta in quella composizione artistica.

Anche il modo di vestire di queste signore fanno… pendant con l’opera d’arte. Nulla è lasciato al caso. Come se queste signore volessero un posto in quel quadro.

Come se nella loro vita mancasse qualcosa, come se la loro vita fosse in quel quadro: sono donne che volevano vivere in un’opera d’arte. E non tra noi umani.

È questa la sensazione che si ha vedendo queste foto che ritraggono quadri e guardiane: donne che rifiutano la futilità della vita umana, per vivere nell’ eternità dell’arte.

Nell’arte tutto è perfetto. Non ci sono sfumature inutili o pennellate buttate così, per caso. Ma solo la perfezione che dio non ha voluto dare all’uomo, è nell’arte.

E queste donne vogliono “sfidare” dio: vogliono essere elette come umane che desiderano essere perfette come l’arte. E per ottenere tutto ciò, non possono vivere tra altri uomini e donne.

Ma solo mimetizzandosi tra quadri e sculture. Solo così potranno essere delle opere d’arte umana.

Un rifiuto al mondo. E un ingresso in un altro: dove nessuno le potrà dimenticare.

Sound Track: “Innuendo” - Queen

Book recommended: "La ragazza con l'orecchino di perla" di Tracy Chevalier

 

Mario Ciro Ciavarella