Redazione

San Marco in Lamis, mercoledì 2 agosto 2017 - Sono 30 autentici quadri d'Autore che prendono a piene mani dalla cultura acida o psichedelica dominante quell'anno, tutta la fantasia e i colori per dipingere un mondo nuovo in cui l'amore, la pace, la musica e la bellezza per la prima volta prendono il sopravvento sulla desolazione della politica e del grigiore del mondo dei padri. Un momento storico, decisivo per la crescita di una idea fondante formata sulla consapevolezza e la partecipazione dei giovani alla costruzione di una nuova società.

 Una esplosione di vitalità a colpi di chitarre elettriche. Una utopia che avrà il suo momento clou nell'anno successivo (1968) e si concluderà sotto la pioggia battente di Woodstock nell'agosto del 1969. Una generazione cresciuta sotto gli influssi della nascente cultura della droga che tanto era servita ad elevare il livello percettivo e creativo di una generazione eccitata dalla voglia di scoprire, fare e di immaginare nuovi mondi possibili, finì per essere sconfitta dalla stessa cultura diventata nel frattempo un peso e una dannazione per quei ragazzi che erano partiti per dare l'assalto al cielo, con le loro musiche e i loro sogni,per ritrovarsi infine vittime del loro stesso sogno.

La droga diventò cultura della morte e della sofferenza annientando per sempre ogni velleità . I sogni diventarono incubi e molti morirono mentre per altri fu necessario molto tempo per uscire per sempre da quel mondo disincantato. Noi proviamo a raccontare quell'anno fatidico attraverso la lettura di quelle copertine di dischi leggendari che il tempo ha cancellato come i sogni di quei ragazzi straordinari.

 A cura di Luigi Ciavarella