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Antonio Daniele

San Marco in Lamis, mercoledì 9 agosto 2017 -  I recenti fatti di cronaca non possono richiamare alla memoria il celebre film di Pif, che tra l’ironico ed il faceto, affronta in maniera magistrale il tema della malavita organizzata. Il nostro scenario non è Palermo, ma una campagna assolata e brulla, e i protagonisti non sono Riina e company, non è la mafia, ma una non meglio specificata organizzazione tristemente nota come “I clan del Gargano e della Daunia”.

 Tra i protagonisti 4 persone, accomunate dal trovarsi in uno stesso luogo in un giorno di agosto; lascia sgomenti la constatazione che 2 vittime sono state testimoni involontari dell’agguato e hanno pagato per questo con la vita. Hanno pagato con la vita, perché nel momento sbagliato, erano a lavoro in campagna.

L’Azione Cattolica di San Marco in Lamis è vicina alle famiglie in questo momento terribile; le parole spesso non servono, perché non possono lenire il dolore per una perdita così assurda, improvvisa e senza ragioni, per questo vogliamo esprimere la nostra vicinanza con la preghiera e la partecipazione consapevole.

Allo stesso tempo, l’AC sceglie, consapevolmente e fedelmente, di essere vicina alle Istituzioni e a tutti i concittadini. Le famiglie hanno subito una perdita terribile, ma tutta la comunità cittadina è stata ferita, proprio nel momento in cui la distensione delle ferie estive e il sole avrebbero dovuto donare gioia e tranquillità.

Ancora una volta, la nostra città balza agli onori della cronaca sui quotidiani nazionali per un fatto di sangue. Ancora una volta siamo famosi perché si spara, si uccide e ci si vendica, in una catena senza fine. Chiediamo alle nostre istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, di essere presenti e di dimostrare che è possibile costruire uno Stato di diritto, che non parli con la violenza, ma con la legalità.

A chi si è reso responsabile di questo delitto, ricordiamo le parole di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi: “Questo popolo talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte. lo dico ai responsabili convertitevi una volta verrà il giudizio di Dio”. Ma come ci insegna Papa Francesco, il cuore di Dio è più grande del cuore dell’uomo e  “può toccare il cuore dei mafiosi”.

La mafia uccide solo d’estate…Caro Pif, per noi è: La mafia uccide ancora una volta, anche in estate!