Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, venerdì 11 agosto 2017 -  Diciamo subito che essere belli non è peccato! Anche guardare persone belle non è peccato. E anche se si desiderano non si va all’inferno. Però la bellezza a volte potrebbe fare delle piccole eccezioni: potrebbe far cadere in tentazione coloro che sono dediti alla bellezza dello spirito. Il dubbio è forte: fare il tifo per la bellezza esteriore o per quella interiore? Dipende anche dalla propria “professione”. È così, potrebbe sembrare strano ma è così. A volte siamo vincolati nella nostra vita a dover scegliere cosa considerare come bene primario e come… supplemento.

 Non vorrei essere nei panni di don Piero Lanza, un sacerdote di Riva Ligure (imperia), dove tra pochi giorni farà parte della giuria di Miss Italia fase regionale. Eh sì, un prete giudicherà la bellezza fisica (e solo quella) di tante ragazze che sfileranno per approdare alle fasi finali del 9 settembre prossimo.

Ora, il “problema” è un po’ complesso, anche se non sembra. Dunque, tutti abbiamo il dono di giudicare tutto e tutti. Sempre in buona fede. Se un prete può giudicare la bellezza di una donna. Potrebbe una suora partecipare a Miss Italia come concorrente??

Per la legge del contrappasso, sì!!!! E perché non potrebbe???

Altrimenti poi scadremmo nel maschilismo più becero!!! Se non è peccato (e non è peccato!!) che un sacerdote giudichi il corpo di una donna, perchè dovrebbe esserlo il corpo di una suora giudicato dagli altri??

La bellezza di una suora perché dovrebbe recare scandalo?? È pur sempre un corpo umano, così come ce ne sono miliardi in questo istante in tutto il mondo!! Non penso che la carne di una suora possa “far peccare di più” i suoi ammiratori (ma non è peccato!!)

Qui non si tratta di violare il voto di castità, né da parte del prete (che giudica) e nemmeno di un‘eventuale partecipazione di una suora (che viene giudicata).

La castità rimane intatta, nessuno tocca nessuno. Il corpo non viene violato dai giudizi degli altri. E poi non penso che il corpo di una suora sia diverso da quello delle laiche. È pur sempre una delle manifestazioni terrene della grandezza di dio, così come sosteneva Dante Alighieri.

Il “suffragator” (elettore in latino), il prete, quale diritto ha di giudicare senza incorrere in tentazione; rispetto ad una suora che potrebbe mostrare le sue “grazie” di dio, senza dubbio senza peccare??

Mostrare e giudicare i corpi della gente è peccato sia da parte degli uomini che delle donne? Io penso di no. E’ un fenomeno continuo giudicare la bellezza del prossimo, e per giudicarla ci deve essere un minimo di esibizione da parte di qualcuno.

E allora facciamola questa par condicio: se un prete può giudicare la bellezza femminile, questa potrà essere esibita anche da donne che vogliono convincere altri che dio esiste. Anche esibendo un suo prodotto: la donna dedita allo spirito e un po’ anche alla carne.

Sound Track: “Quanto è bella lei” - Gianni Nazzaro

Film recommended: “Senso” (1954) di Luchino Visconti

 

Mario Ciro Ciavarella