Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 1 novembre 2017 -  C’è un’isola dove sbarcano personaggi illustri. E non è detto che lo facciano da vivi, ma anche  da “morti”. Arrivano forse anche a loro insaputa, si ritrovano lì e incontrano altra gente insospettabile: altri “scomparsi in vita” che non fanno più parte di questo mondo, ma di un “altro”.

  Fanno concorrenza, questi “scomparsi”, ai protagonisti del telefilm “Lost”, quelli coinvolti in un incidente aereo e che si ritrovano catapultati su un’isola misteriosa, dove scopriranno, dopo alcune morti di alcuni di loro… di essere già morti!! Ma lo scopriranno da vivi! Insomma, un telefilm che apre molte strade su come interpretare la vita: destino, casualità, volontà, libero arbitrio...

 Questa storia inventata dagli sceneggiatori americani sembra molto simile a quella che di tanto in tanto viene rispolverata: parecchi personaggi morti (anagraficamente) si trasferiscono su un’isola dove solo loro sanno ancora di esistere!! Decidono di sparire da vivi (facendo credere di essere morti) per non più vivere tra i comuni mortali per svariate ragioni.

 E su quest’isola che non risulta su Google Maps ci sarebbero; Elvis Presley, Michael Jackson, Jim Morrison, James Dean, e sembra per un bel po’ di tempo, dalla sua scomparsa ufficiale sia vissuto anche Adolf Hitler.

 In un file desecretato dalla CIA, sino ad oggi custodito dagli Archivi Nazionali Usa, si afferma che Adolf Hitler potrebbe essere sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale e non morto suicida nel suo bunker il 30 aprile del 1945, mentre Berlino cadeva sotto l'avanzata dell'Armata Rossa. 

 A rendere tutto più verosimile, una presunta fotografia di Hitler inserita nel documento. Lo scatto ritrae due persone: l'ex ufficiale delle SS, Phillip Citroen, assieme a Hitler in quella che sarebbe la nuova identità assunta da rifugiato in Sudamerica: Adolf Schrittelmayor. La didascalia della foto riporta “Adolf Schrittelmayor, Tunga, Colombia, America del Sud, 1954″.

 Però Hitler sarebbe stato ancora in vita almeno fino al 1955 a  Maracaibo (Venezuela).

 L’imbecillità di questa storia è che nella foto il dittatore tedesco non solo avrebbe tenuto tutta la sua fisionomia come era già conosciuta, ma non avrebbe avuto nemmeno l’accortezza di cambiarsi il nome (veramente si è cambiato il cognome… furbo!!!)

 Un’altra assurdità di questa storia è: se l’America sapeva da sempre che Hitler non era morto a Berlino nel suo bunker, perché ha fatto credere a  tutto il mondo che lo fosse?? Come mai non aprì immediatamente una caccia all’uomo a livello mondiale?

 Non so più cosa pensare del genere umano: inventa delle isole che non ci sono dove far fuggire personaggi illustri che vogliono essere creduti morti e che magari sono ancora in vita ed hanno una certa età, anche superiore a 100 anni. Evidentemente l’aria di questa isola, anche se non c’è, è salubre!!

 Facciamo concorrenza a Peter Pan: a volte rifiutiamo di crescere trascorrendo delle vite che somigliano a delle avventure senza fine, avendo come amici di giochi delle sirene, indiani, fate, pirati e anche una buona dose di cantanti, attori e politici che si fingono morti per poter trascorrere il resto delle loro vite lontano dal mondo reale.

 Il bello è che queste storie al limite del paranormale, della fantascienza,  dell’esoterico, di tanto in tanto vengono tirate fuori non da matti, ma da gente rispettabile che occupa dei posti di grande rilievo, come possono  essere l’FBI, la CIA, la NASA e tante altre sigle che meritano rispetto ogni volta che vengono nominate sui giornali.

 Chissà perché la “Specie imprevista” ha bisogno di credere che chi non c’è più, esiste ancora. Forse per poter riscrivere un po’ di storia del passato che non è piaciuta a tutti. Anche senza quei protagonisti: che sono realmente morti. Impresa ardua!!!

 Telefilm recommended: “Lost” di J. J. Abrams

 Book recommended: “Peter Pan” di James Matthew Barrie

 

Mario Ciro Ciavarella