Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, martedì 14 novembre 2017 -  Vedete, non partecipare ai mondiali di calcio non è un dramma. Nel nostro caso è un atto dovuto!! Non parteciperà nemmeno l’Olanda, giusto per non dirne una. Ma è solo, con questa Nazionale, una semplice  legge che non sfida la logica, ma anzi la conferma: le nazionali che non sono forti, non devono partecipare. Per coerenza e per non sfidare il buonsenso sportivo. E infatti l’Italia ai prossimi mondiali non ci sarà!!   

  Noi italiani siamo troppo tifosi e poco sportivi. Immaginate l’Italia che partecipava ai prossimi mondiali, ma con quali calciatori potevamo presentarci? Con gli stessi che abbiamo visto giocare oggi??  E la logica dei fatti dice che l’Italia da parecchi anni non è una squadra forte. Punto!  Basti ricordare che nelle due ultime edizioni dei Mondiali non abbiamo superato nemmeno il primo turno. Detto questo…  Se per caso si fossimo qualificati, al posto nostro avremmo dovuto far  partecipare… una squadra di profughi, come atto dovuto. Come quando li accogliamo nella nostra Nazione, provenienti da terre dove regnano  guerre e miseria.

 Allo stesso modo, se avessimo battuto la Svezia, ci saremmo tolti la maglia azzurra per metterla sulle spalle di aitanti e forzuti profughi (che fuggono sempre da guerre e miseria) e allenarli perbene. E poi inviarli in Russia per la prossima edizione dei Mondiali di Calcio. Avremmo avuto qualche punto in più per la prossima assegnazione per il Nobel per la Pace. Che, come sempre, insieme a quello per la Letteratura, ogni anno non sanno a chi darlo!!??

 Quindi, Ventura non più C.T. ma al suo posto ad allenare questa “Nazionale Imprevista” un ivoriano che ha allenato una squadra nel suo Paese, dove per giocare a calcio non mettono delle pietre che simulano i pali della porta, ma delle palme, dove sopra c’è l’arbitro di linea che decide se la palla è dentro o fuori la porta. E per rendere visibile la sua decisone, sposta le palme con relative ombre, dentro o fuori la rete.  

 Il portiere senza dubbio del Camerun, possibilmente un migrante parente stretto del mitico Thomas N'Kono, straordinario numero 1 della nazionale camerunense per alcuni mondiali. Il quale si spera avrà geneticamente  trasmesso il suo Dna di portiere a colui che farà parte di questa “Nazionale Imprevista”.       

 Come difensori due terzini nigeriani che non hanno avuto fortuna in patria, ma che adesso con la nascita di questa nazionale potranno dare il meglio di sé stessi non facendo passare nemmeno un attaccante  avversario, mostrando una maglietta messa sotto la divisa ufficiale, dove c’è la scritta: “Dona il tuo gol alla mia squadra. Abbiamo bisogno dei tuoi tre punti”.

 Il gesto di alzare la maglia della divisa per far vedere la maglietta illegale ma “per il bene tra i popoli”, verrà fatto appena almeno un avversario entrerà nella loro area di rigore.

 In attacco, quattro giocatori libici oriundi (in realtà sono italiani che si sono recentemente trasferiti in Africa per poi rientrare e chiedere la cittadinanza italiana. Così potranno avere vitto e alloggio gratis per sempre!!!!!), e metterli tutti e quattro davanti la porta avversaria, in attesa che arrivi il pallone e poi segnare. Per far arrivare il pallone davanti alla porta ci penseranno i giocatori avversari(!?), poiché hanno capito da tempo che  quelli che stanno davanti la porta del loro portiere, sono italiani in difficoltà che hanno bisogno di essere aiutati. La carità non ha colori di pelle!!

 A centrocampo non mettiamo nessuno: già si sa che l’Italia non partecipa a quei mondiali, e quindi quella zona è da considerare inviolabile sotto l’egida di “Amnesty International” e di “Nessuno tocchi Caino”.

 Con questa nazionale di calcio, al posto di quella italiana, forse qualche risultato decente l’avremmo ottenuto per “Russia 2018”. O almeno avremmo vinto quella che una volta si chiamava “Coppa Disciplina”.

 Noi italiani siamo brava gente!!!

 Soundtrack: “Notti Magiche”- Gianna Nannini e Edoardo Bennato

 Film recommended: “Italia-Germania 4 a 3” di Andrea Barzini

 

Mario Ciro Ciavarella