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Angelo Cera

San Marco in Lamis, domenica 19 luglio 2015 -  Oramai il PD se ne inventa una al giorno. Un giorno chiede alla Corte dei Conti di essere ascoltato con i soliti commenti del preside Antonio Cera,  un altro dice che presenterà un concreto piano di risanamento in Consiglio Comunale e noi stiamo sempre aspettando di conoscere queste idee geniali, un altro chiama in aiuto suoi parlamentari che non si capisce che cosa devono fare e in ultimo chiedono le mie dimissioni.

 Oramai parlano di tutto e di più ma non parlano della cosa principale e cioè che in questi quattro anni di faticosi rapporti con la Corte dei Conti ai quali non hanno mai voluto partecipare con spirito costruttivo (e questo lo dimostra anche l’ultimo comunicato dove citano frasi della Corte dei Conti che staccate dal resto non significano niente) e grazie finalmente alla presenza di un responsabile del settore economico-finanziario stabile e preparato, finalmente è venuta fuori la verità documentata e certificata dagli organi tecnici.

E la verità purtroppo è che noi ricadiamo in quanto previsto dall’art. 244 del TUEL: “Si ha dissesto finanziario se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’art. 193, nonché con le modalità di cui all’art. 194 per le fattispecie ivi previste”.

Ora noi le abbiamo provate tutte, ma gli organi di controllo come il Ministero dell’Interno hanno richiesto al Ragioniere e al Revisore chiarimenti e precisazioni e, siccome nel frattempo sono sopraggiunti anche altri debiti, o si dice il falso o si prende atto della realtà e si cerca di vedere che cosa si può fare concretamente.

Avere il dissesto e non dichiararlo è sicuramente peggio che ammettere la verità e sfruttare quello che la legge prevede.

Infatti in caso di dichiarazione di dissesto vengono nominati commissari speciali per pagare i debiti e far ripartire il comune, mentre l’amministrazione si limita al bilancio corrente. Per quanto riguarda le penalità conseguenti al dissesto (divieto di assunzioni, aliquote di tributi, ecc.) le cose non possono andare peggio di come vanno per cui è da valutare seriamente la possibilità di farla finita veramente una volta per tutte con l’incertezza e affrontare di petto la realtà.

Ecco perché non mi dimetto. Io non voglio fuggire da vigliacco di fronte alle responsabilità. Figuriamoci se io volevo trovarmi in questa situazione e figuriamoci se non farei di tutto per poter evitare il dissesto perché non è certo bello.

Quindi la piena luce sui conti è stata fatta e non c’è bisogno di un commissario prefettizio per questo. Il commissario prefettizio servirebbe solo a perdere tempo così quando verranno gli altri commissari e dovranno accertare le responsabilità degli ultimi 5 anni, gli amministratori del PD sono fuori da ogni controllo.

Voi dite che la causa del dissesto sono “i contratti capestro, le opere pubbliche inutili, le consulenze e le assunzioni” che non precisate mai, benissimo i commissari nominati dal ministero accerteranno se questo è vero. Io dico che il dissesto proviene da lontano e il colpo di grazia lo ha dato la distrazione dei fondi dei servizi sociali.

Io non ho timore dei controllo ma anche voi dovete stare tranquilli se non vi sentite in colpa.