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Mario Ciro Ciavarella Aurelio 

San Marco in Lamis, giovedì 29 agosto 2019 -  A volte mi immedesimo in un politico: io che faccio il sindaco, o il parlamentare o in qualsiasi altra carica istituzionale. Solo il pensiero mi logora!! Pensare come potrei risolvere un problema oppure chi nominare come mio collaboratore: mi logora!! Penso che per fare il politico ci vuole una buona dose di incoscienza!! Altrimenti ti logora una vita dedicata agli  altri.

 La vita di un politico è ricchissima di bugie e di prese per il culo: ad amici e nemici. Ecco perchè spesso definisco l’umanità come una “specie imprevista” dalla natura, il pianeta poteva benissimo fare a meno di noi: abbiamo solo sottratto!! Un aborto non riuscito, un’aberrazione, un qualcosa che nel resto della fauna non esiste (noi siamo animali, non dimentichiamolo…) Il politico deve mettersi a disposizione degli altri: deve risolvere i problemi. Se poi non è capace o non ci sono le possibilità: prego, andare a casa, grazie!!

 E invece no: deve stare lì, comunque, cambiando casacca, aggirando la legge, accordandosi con altri politici che fino a pochi minuti prima erano  suoi acerrimi nemici, spesso anche condannati dalla legge ma restano seduti ancora ai loro posti di comando: abomini, appunto. Abomini della natura. Non c’è logica nell’essere umano: non ha il coraggio, di dire, basta!! Ho onore e dignità e vado via. Pochissime le eccezioni in tal senso.  

 Parlano sempre, e dicono sempre le stese cose: hanno seri problemi mentali. Per fare una vita del genere non devi essere normale, assolutamente no!! Non hanno interessi culturali, la stragrande maggioranza dei politici non ha le minime nozioni di storia e geografia: non sanno nemmeno in quale regione abitano!! Vivono vite aggrappati alla popolarità, al denaro: non gi devi toccare nulla nei loro portafogli, altrimenti si arrabbiano!! E non è giusto!!

 Non fanno altro che aspettare di mangiare la carogna del politico appena “morto”. Avvoltoi senza dignità e senza un minimo rispetto per gente che lavora, sapendo cosa significa lavorare! Bisogna anche dire che politico si nasce!! Non lo si può diventare, ho visto tanti politici locali che hanno iniziato a dare il loro contributo per il bene del paese, ma quando si sono resi conto che la “mente politica” è diabolica, hanno lasciato tutto dopo poco tempo: venivano logorati e fagocitati da comportamenti di altri politici che rasentavano la malattia mentale!!  

 Andreotti è nato politico, come Berlusconi, Cossiga, Craxi, il novantunenne De Mita, il “cattolico” Formigoni, il camaleontico Casini, e tanti altri; e sulla buona strada si sta addentrando molto bene anche Di Maio, non riesco a prevedere cosa ne sarà di lui: con un niente ti ritrovi dalle stelle alle stalle. In politica non si guarda in faccia a nessuno, anche se avessi salvato una nazione che stava precipitando in una crisi economica senza precedenti.

 A proposito di Andreotti: fu lui a coniare la frase “Il potere logora chi non ce l’ha!” Sì, ma bisogna essere un politico dalla nascita. Non penso che il comune cittadino vorrebbe fare il politico comunque, e quindi non c’è molto da vantarsi, se si ha il potere! Essere logorati dal potere, è sintomo di avere delle doti che non tutti hanno: sensibilità, onore, nessuna superbia, capire i propri limiti. Non c’è da vergognarsi quando il potere non lo si ha.

 La politica somiglia al “Dialogo di un venditore di almanacchi e un passeggere” di Leopardi. L’obiettivo del dialogo è di polemica contro l’ottimismo di coloro che credono che il domani sarà sempre meglio del passato e del presente, in un continuo progresso in evoluzione. Come quando si fanno governi nuovi o nuove elezioni. Si spera. E basta!   

 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio