Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, sabato 19 ottobre 2019 - Nel mondo del circo è difficile capire dove si trovi la “normalità”. Già il fatto che vengano esibiti numeri caratterizzati dallo sfruttare non solo gli animali, ammaestrati per far veder “quanto è bravo il padrone”; ma soprattutto per il modo in cui ci si serve di gente con la quale la natura non è stato benigna: nani, disadattati, ritardati mentali, messi a fare i mestieri più umili. Fortunatamente non è sempre stato così. Ma in un lontano passato lo è sempre stato!!

Il circo è quasi sempre stato un mondo a parte. Dove si convive con tanta gente che il “mondo reale” non ha voluto con sé, come se quel tendone fosse un muro invalicabile, e lo era perché a molti conveniva che lo fosse. Una siepe che escludeva lo sguardo oltre la vita che già si conosceva: non c’era altro lì fuori che non fosse vivo in un circo.   

 Basti pensare a  Phineas Taylor Barnum (1810-1891), inventore del circo moderno, dove spesso faceva esibire, o soltanto esponeva, creature che la natura ha fatto nascere deformi. Giganti, nani, donne barbute, animali veri o presunti frutto di incroci al limite della decenza.

 C’è un film sconvolgente, dove la vita di tutti i giorni all’interno di un circo viene sconvolta da un omicidio. Un assassinio compiuto da esseri sgraziati che uccidono un certo Ercole e mutilano l’amante di lui, Cleopatra. Il film è “Freaks” (1932) di Tod Browning, con attori quasi tutti non professionisti, e molti di essi deformi veramente!! Perché un omicidio sotto un tendone da circo? Perché Cleopatra ha sposato Hans, un nano ricco, e cerca di ucciderlo con la complicità dell’amante Ercole.

 Gli altri nani, ballerine, giganti e tutto ciò che il “mondo che è lì fuori non vuole”, capiscono l’inganno ai danni del “collega” Hans, e in un notte buia e tempestosa, commettono l’omicidio di lui, e la deturpazione del corpo di lei. E a questo punto storia e legenda si mescolano: sembra che ci siano stati degli spezzoni di pellicola scomparsi, dove il finale non sarebbe quello descritto, ma lui, Ercole, sarebbe stato evirato (riprese cinematografiche comprese), e anche la deturpazione del corpo di lei, Cleopatra, sarebbe stato messa su pellicola.

 Alcuni storici del cinema dicono che in effetti queste scene realmente girate sono state proiettate nelle primissime visioni del film. Ma poi, visto e considerato che quelle scene erano troppo crude, vennero eliminate e bruciate. Forse.

 Un altro aspetto sconvolgente della leggenda parla del fatto che Cleopatra, interpretata dall’attrice russa Olga Baclanova, sia stata effettivamente ridotta ad assumere l’aspetto di una “donna-gallina”. E l’ultima scena non censurata del film, ci mostra proprio il personaggio di Cleopatra che “cammina” come una gallina in un pollaio. Un effetto speciale mai spiegato.

 Un film che fino alla fine difficilmente si riesce a vedere, dove l’aspetto orrorifico della vita non è rappresentato dal modo di agire dei “diversi”, ma dal modo dei due amanti di voler raggirare il nano Hans. È quello l’aspetto più grave. I personaggi deformi del circo non sono lo scandalo: loro non hanno fatto altro che difendere uno di loro.

 E “loro” spesso sono migliori di “noi”.

 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio