Stampa 

Antonio Daniele

San Marco in Lamis, sabato 9 novembre 2019 -  30 anni fa ero nel pieno della mia gioventù. Partecipavo al gruppo giovani di AC della mia parrocchia. Si parlava di libertà. Freedom.  La mia generazione ha letto la storia con i due blocchi contrapposti. Quello occidentale e quello del Patto di Varsavia. La cortina di ferro simboleggiata dal muro di Berlino stava cadendo giù grazie alla lungimiranza di un uomo, Gorbaciov, e alla tenacia di un Papa, Giovanni Paolo II, che costantemente ha lavorato per la libertà di quel popolo racchiuso nell'ideologia comunista e privato della libertà religiosa.

Ricordo che insieme agli Scout facemmo tante iniziative culminate nel costruzione di un muro rotto nella chiesa di S. Antonio Abate, con don Angelo a cancellare i simboli che lui riteneva offensivi al contesto di una chiesa. Il 9 novembre è una data impressa nella nostra mente e per la nostra generazione. Una data importante. Perché finiva un'era di contrapposizione e paura per una guerra mondiale nucleare. Alla storia servono uomini visionari. Servono uomini capaci di guardare oltre ogni muro.