Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, venerdì 26 giugno 2020 -  Circolano voci: sembra che da qualche ora in uno scantinato di Montecitorio sia stata ritrovata una tela a grandezza naturale, tipo: “olio su teglia, 2 metri x 4 metri” senza cornice, raffigurante alcuni servitori dello Stato che sorreggono un altro servitore dello Stato che a sua volta cerca in tutti i modi di non mettere fine al servigio dello Stato nei suoi confronti.

E lo fa in un modo quasi compassionevole: cerca di pesare il meno possibile per allievare lo sforzo fatto dai forzuti portatori di corpi semi-morti verso l’uscita sepolcrale della Camera dei Deputati. Da analisi fatte sul momento sembra che la tela sia di un certo Mattia Mattegna, figlio di Mattone Mattegna e nipote di Sisto Sesto Settimo Mattegna, coniugato Ndrundela.

Il soggetto raffigurato al centro dell’opera non è molto noto al grande pubblico elettorale: si tratterebbe di un politico che sembra aver sofferto molto sfiancato da ore di oratoria dove i termini del Dolce Stil Novo siano stati quelli più citati, spesso in rima. Come: la Donzelletta pallida e snella, Signora che mostri il tuo viso sobrio e pulito, Donna che appari in tutti i sogni di gente in preghiera.

Ma ad un certo punto, lo si capisce dalla posa plastica del corpo tenuto in orizzontale dai portatori, il corpo con tutto il suo proprietario, sviene e cade come corpo morto cade. Potremmo definire il tutto come una Deposizione Laica, dove non c’è nessuna divinità ad essere depositata sul suolo, ma un politico di un certo spessore che nulla sappiamo del suo partito di appartenenza. Da didascalie trovate vicino alla tela, sembra che il soggetto centrale sia di un certo partito definito, “Misto”.

I cinque servitori e portatori dello Stato evidenziano lo sforzo che fanno per depositare il corpo del politico “misto” sul suolo. Per capire come finisca questa storia avremmo bisogno di ritrovare altri quadri che continuassero ad illustrare la situazione che ci appare davanti agli occhi in tutta la sua bellezza e tragicità politica!!

Gli astanti che assistono alla “trasportazione” del “portato via”, non sembrano molto interessati all’avvenimento: sono tutti ai loro posti, nessuno è preoccupato e soprattutto non ci sono pianti “discepolari” e tiramenti di capelli. Forse a situazioni del genere i presenti sono abituati: saranno frequenti in quel luogo.

Non sappiamo il perchè di questa opera, nemmeno se il tutto possa rappresentare un momento quasi sacro o di apostolato politico. Appena sono stati interpellati esperti di situazioni del genere a Montecitorio, ricordano che in quel luogo altre volte ci sono state rappresentazioni quasi  teatrali, tipo: politici che esibivano cappi da mettere al collo di alcuni loro colleghi, oppure altri politici che distribuivano banconote false, o rappresentanti dello Stato che mostravano striscioni dove c’erano scritte apocrife come: Onestà, In galera!!, Ladroni…   

Anche gli esperti di Arte Contemporanea sono a disagio nel classificare il quadro in oggetto. Non ci resta che attendere il ritrovamento di altri pezzi dei questa collezione di Mattia Mattegna. Solo così avremo un quadro completo per meglio apprezzare il gesto assolutamente ricco di spunti sociologici del politico al centro dell’opera.

Mario Ciro Ciavarella Aurelio