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San Marco in Lamis, sabato 25 luglio 2020 -  Operazione anticrimine dei Carabinieri che a San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e San Severo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelar nei confronti di 3 persone, ritenute responsabili di concorrenza illecita con minaccia e violenza, nonché di danneggiamento aggravato, in relazione all’incendio di due autobus di gran turismo di una ditta di San Marco in Lamis.

La notte del 2 giugno scorso, alcuni abitanti vennero svegliati da una forte esplosione derivante dall’incendio di due bus di gran turismo di una ditta locale, che si trovavano posteggiati, insieme a tanti altri mezzi, nel parcheggio tra il campo sportivo e il cimitero. I militari intervenuti sul posto constatavano che uno dei due autobus era completamente distrutto nella parte anteriore, mentre l’altro riportava danni ingenti nella parte laterale anteriore sinistra. L’immediato sopralluogo e l’acquisizione delle immagini rilevate dal sistema di videosorveglianza comunale e quelle di private abitazioni ed esercizi commerciali, consentivano di accertare che l’incendio era di natura dolosa. Le telecamere, difatti,avevano ripreso il piromane in tutte le fasi di arrivo, evoluzione e conclusione.

All'1 di notte era arrivata una Smart grigio/nera, dalla quale era scesa - dal lato passeggero - una persona che, a piedi, raggiungeva il muro perimetrale posteriore. Attraverso una scala il malvivente si era calato all’interno del parcheggio, raggiungeva l’autobus e dava fuoco allo pneumatico anteriore destro, dandosi immediatamente alla fuga. Un'ora dopo la stessa persona era ritornata sul posto e, dopo aver rinvigorito le fiamme che nel frattempo si stavano spegnendo, si era allontanata definitivamente.

Gli autori del gesto sono stati identificati: il primo residente a San Marco in Lamis, autore dell’incendio, il secondo, di San Giovanni Rotondo, con compiti di accompagnatore e palo. Le indagini successive hanno inquadrato l’incendio in un atto violento teso all’accaparramento del servizio di trasporto degli infermieri che quotidianamente attraverso pulmini si recano da San Marco in Lamis a San Severo, dove lavorano. Il servizio è stato gestito per oltre dieci anni da un imprenditore locale, il quale a causa della diffusione del contagio da Coronavirus era stato costretto a fermarsi perché nell’ambito della sua famiglia erano stati accertati casi di positività al virus.

Il servizio quindi era passato a un altro imprenditore di San Giovanni Rotondo. Ultimata la quarantena, il precedente appaltatore aveva cercato di riprendere il servizio chiedendo aiuto alla ditta proprietaria degli autobus bruciati, visto che con il suo mezzo non riusciva a soddisfare le esigenze sorte per il distanziamento sociale. Ma il gestore attuale di quel servizio non aveva gradito, e per sbarazzarsi del suo concorrente aveva ordinato l’incendio degli autobus. Due persone sono state condotte in carcere, il terzo ha il divieto di dimora nel comune di San Marco in Lamis e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.