Abbiate un braccio proteso verso chi è caduto, pronto a rialzarlo, e sentirete la felicità della sua compagnia. Non alimentate dentro di voi sentimenti autodistruttivi, ma imparate a conoscerli per un servizio migliore alla nostra città. Imparate a seminare. A scegliere semi buoni, un giorno saranno germogli che riempiranno di felicità il vostro avvenire. Ponete le domande che sono custodite dentro di voi. Rompete le scatole ai vostri genitori, insegnanti, educatori, forse non avranno tutte le risposte, ma sicuramente avrete qualcuno pronto ad ascoltarvi.

Carissimi ragazzi, abbiate lo sguardo di guardare oltre, ma nello stesso tempo di scrutare chi vi è vicino. Vi auguro di essere portatori sani di vita vera, quella capace di trasfigurare le nostre vite e di essere segno di speranza. Vorrei concludere queste mia lettera con le parole di don Tonino Bello: “Mordete la vita. Bruciate…perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza”.