Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, lunedì 21 marzo 2022 -  Molte volte le storie da raccontare che accomunano le vite di due persone iniziano dalla fine. Anche se spesso non c'è una fine: sono i memi che ci rendono immortali. Su questa terra lasciamo i ricordi di quello che è stato fatto. Non solo con le foto, ma ultimamente anche con tutto quello che riusciamo a lasciare su internet: lì sarà non proprio eterno, ma difficile da dimenticare. Anche se non è sempre così, dipende dalla qualità di quello fatto e lasciato ai posteri. Come i libri.

Quelli non moriranno mai! Saranno sempre lì ad invogliarti a farsi aprire, leggere e poi considerare su quello che l'autore ha lasciato tra quelle pagine. I libri sono delle macchine del tempo che ti raccontano spesso le vite degli altri che sintrecciano con altre vite, come un immenso albero genealogico che abbraccia tutti e considera l'intera umanità un corpo unico. Anche una mente unica. A proposito: da leggere "Sui pedali del cuore", dove si racconta come tutto questo è stato vissuto da Antonella Scarano con le considerazioni di Maria Lucia Ippolito. Carmela e Antonella hanno vissuto in modo diretto e indiretto ognuna la vita dell'altra. Due sguardi che spesso si sono incontrati per sapere quando finisce il giorno, e quando inizia il prossimo.

Un presente e un futuro che si rinnovava da anni. Poi Carmela ha finito di soffrire. Ci ha lasciato. E ha lasciato la sua straordinaria famiglia, e a noi ha regalato i suoi memi: la sua memoria storica. Quello che ha detto, fatto, considerato. La Storia siamo noi. Che tracciamo solchi di continuo, ogni volta che ci alziamo dai nostri letti e lasciamo orme che non hanno mai fine. Le orme di Carmela spesso sono state seguite da Antonella per vedere dove la portavano e quando avesse bisogno di aiuto. Un'amicizia che è culminata con un'impresa ciclistica straordinaria di Antonella per dare coraggio e forza all'amica Carmela. Pedalate che sembravano aliti da inviare all'amica sofferente.

Che poi il mistero più grande forse non è la morte, che è uguale per tutti, ma la sofferenza. Ci sono stati santi che hanno accettato tutta la loro sofferente vita come un atto d'amore di dio per loro! Non sappiamo se queste considerazioni fossero frutto dell'incoscienza di questi, purtroppo sappiamo poco dei tanti perché della vita, come le certezze. Ci resta ben poco come verità, e una di queste è che esiste l'amicizia. Carmela adesso oltre ad essere eterna, ha avuto la possibilità di essere amata anche dall'amica Antonella.

 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio