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Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, sabato 11 marzo 2017 -  Festa grande, oggi, al numero civico 10 di via Stella, a Rignano Garganico. Tanto per i cent’anni di Nunziatina Palladino, il terzo centenario tra quelli in atto, rappresentati da Giuseppina Draisci (102 anni) e Rachele Di Carlo , compiuto alcuni mesi or sono. La centenaria odierna è detta la “sangiuvannare”, in quanto originaria della città di San Pio, dove è nata nel 1917 nel pieno della 1^ Grande Guerra. Vedova dal 1994 di Vincenzo Ponziano (classe 1912), dal giorno del suo matrimonio d’amore, per quanto si dirà, ha vissuto sempre in paese, dove la conoscono e le vogliono bene tutti.

 

Tra i candidati centenari più prossimi, chiamati ad infoltire l’albo d’oro dei più longevi del paese, sono da menzionare: Rachele Nido, 99 anni, sua parente acquisita, e quelli della classe 1920, due omonime. La prima si chiama Nunzia Mastrillo e l’altra Nunzia Lonero, entrambe classe 1920.  La cerimonia religiosa odierna si è svolta nella Chiesa Matrice “Maria SS. Assunta”, gremita  per l’occasione di parenti, amici e vicini di strada. La donna risulta benedetta dal Signore, perché giunta alla quarta generazione. Infatti, essa  risulta composta da una trentina di componenti, di cui 11, tra figli e generi - nuore, 15 nipoti e tre pronipoti (uno deceduto qualche anno fa).

Si è cominciato, alle 11.00 in punto con la celebrazione della Santa Messa di ringraziamento, officiata dal parroco Don Santino Di Biase e dal vice Antonio Gianfelice, l’ultimo salesiano. Entrambi hanno pronunciato la loro ‘omelia’, incentrate sull’evangelica altra “guancia” e il perdono all’insegna dell’amore per il Cristo e il prossimo. Il saluto della parrocchia è stato, invece, esternato da Candida urbano, formulando all’uopo un’apposita ed ispirata preghiera.  Tra gli ospiti d’onore, c’erano: il sindaco Vito Di Carlo, in fascia tricolore, il vice Michele Ciavarella, il consigliere delegato Giovanni Draisci, accompagnati da Maria Buttacchio, nella sua duplice veste di dirigente comunale e di nuora e dal vigile-comandante Antonio Paglia. Per l’occasione all’interessata è stata conferita una targa ricordo e un grosso mazzo di fiori.

In serata seguirà  il pranzo presso il ristorante del posto “La Campana” e subito dopo  il fatidico spegnimento delle candeline. Nunziatina è considerato un personaggio storico, avendo trascorso la gioventù tra casa e campi, prima in qualità di bracciante e poi di coadiuvante e coltivatrice  diretta. Ecco in sintesi la sua storia di vita. Nunziatina, dopo aver frequentato le scuole elementari, trascorse l’adolescenza e gioventù alla masseria ‘Paglicci’, al seguito del capo famiglia, noto come zio Pietro che qui faceva il ‘guardiano’ (ossia la guardia giurata) al soldo  della facoltosa famiglia Bramante. Ed è proprio qui, durante una delle solite campagne di raccolta delle olive, che conobbe il suo Vincenzo, giovane alto e prestante rispetto ai suoi coetanei la cui altezza media a quei tempi si aggirava sul metro e sessanta.

Fu un amore a prima vista, che durò per alcuni mesi, anche dopo la fine dei lavori bracciantili. Vincenzo saliva e scendeva la montagna con il fuoco in corpo;  Nunziativa l’attendeva con ansia, talvolta sino a notte fonda, alla masseria. Finalmente ci fu il marentado tra i genitori di lei e quelli di lui, Michele e Dionilde (pare) Orlando. Fu fissato il matrimonio, e celebrato in pompa magna  il 22 aprile 1942 nella Chiesa Matrice Maria Assunta di Rignano, seguito dalla solita festa fatta in casa tra fiumi di vino e liquori, alternata da ‘prupate’ e taralli a volontà.  In quanto terzo figlio, con due già richiamati, Vincenzo scampò per un pelo  alla guerra in corso che aveva dimezzato la popolazione maschile. L’anno successivo venne alla luce la prima figlia, Giuseppina, contraddicendo così l’usuale augurio di “Figlio maschio per primo”.

Ma entrambi non ci fecero caso e vollero bene alla neonata, considerandola sin dal primo giorno  la ‘regina’ della casa. Negli anni successivi non ci fu bisogno più del predetto ‘augurio’, in quanto di maschi ne vennero ben cinque l’uno dopo l’altro, con la misura e prestanza del padre, che sono: Michele, Luigi, Nicola, Antonio e Mario. Non ci resta, come redazione, che augurare alla famiglia e alla ‘festeggiata’ tanta buona salute e felicità.