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Antonio Del Vecchio

Gargano, lunedì 9 ottobre 2017 - . Rientrata la protesta per i presunti disservizi Sita, capitati di recente  sulla linea San Marco in Lamis – Rignano Garganico. Vittime degli stessi sarebbero stati  alcuni passeggeri provenienti dalle Terme di Margherita di Savoia, rimasti appiedati, nonostante fossero arrivati al capolinea, come sostengono,  nei tempi previsti.  Intanto, sull’ora di partenza del pulman per Rignano se ne dicono di cotte e di crude. C’è chi afferma addirittura che l’automezzo sia partito non alle 13.00 esatte , ma addirittura alle 13.05.

 Ora, quest’ultima,  giudicata non vera da altri.  Comunque sia, bisogna constatare che la diatriba da un po’ di giorni sembra del tutto superata e che i passeggeri delle cure termali sono rientrati puntualmente alle loro case. Per cui la pace regna sovrana sia tra gli utenti interessati sia in casa Sita, tornata a volare alto sul piano della qualità dei servizi e della stima da parte delle popolazioni interessate. Intanto, si apre un altro fronte di protesta e malumore tra gli utenti delle cure termali, e non solo. Questa volta  il disagio riguarda la lunghezza del percorso giudicato da loro eccessivo e scomodo. Pertanto si chiede a gran voce il ripristino dell’antica percorso Siponto – Zapponeta, meglio nota come via del mare. Nei tempi andati era la SS. 159, successivamente declassata a SP 141.

 La stessa  sarebbe rimasta da diversi mesi disusata, pare, per mancato o negativo  collaudo dei lavori di sistemazione del fondo stradale e di ponti. Il ripristino del suddetto percorso, oltre ad essere più comodo, farebbe risparmiare secondo gli interessati tempo e denaro ossia circa mezz’ora. La stessa era stata chiusa all’altezza del ponte sul torrente Carapelle , come si evince dall’Ordinanza n. 9 del 17 marzo 2017 del dirigente del settore Viabilità della Provincia di Foggia per via dell’anzidetto ‘ponte’ pericolante. Il divieto riguardava  gli automezzi pesanti, tipo pulman ed altri, consentendo il transito esclusivamente ai veicoli dei frontisti, residenti, ai mezzi agricoli, quelli adibiti per le operazioni di carico e scarico, ai mezzi di soccorso e ai mezzi di cantiere. Successivamente sull’infrastruttura e sull’intero percorso erano stati eseguiti dei lavori di sistemazione, per garantire nel successivo mese di maggio il passaggio del giro d’Italia.

Dopo e tuttora non si sa perché il ponte è rimasto ufficialmente inservibile per il traffico pesante, costringendo i turisti marini, quelli religiosi per Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo, gli utenti di Casa Sollievo e quanti altri provenienti dalle coste adriatiche meridionali, a fare un giro lungo su una SP secondaria,  parallela alla precedente SP 141, altrettanto disagiata e forse non scevra da pericoli con innesto dell’arteria sulla SP 45 per la città di Padre Pio all’altezza della Superstrada Foggia Manfredonia. Per cui, a conti fatti, il percorso si allunga in termini  di tempo circa mezz’ora. Insomma, come sempre accade sul nostro e bello Stivale, a chiudere una infrastruttura ci vuole poco, ma ad aprirla ci vogliono tempi biblici. Tanto per colpa della burocrazia, dell’assenza della politica e qualche volta anche per campanilismo di troppo. Agli Enti ed istituzioni  preposti spetta ora l’ardua sentenza!