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Comunicato Stampa

San Giovanni Rotondo, martedì 23 gennaio 2018 -  «Ci sarà modo e maniera di illustrare i risultati raggiunti in relazione a quanto proposto nel programma di mandato, ma alcune cose bisogna dirle per non lasciare la parola alla solita cagnara mediatica», afferma il sindaco Costanzo Cascavilla, che continua: «Alcuni esponenti delle opposizioni quando sentono aria di elezioni tirano fuori la testa dalla sabbia e si concentrano sulla pagliuzza nell'occhio altrui, ignorando la trave nel proprio.

 

Recitano una parte, utile al copione messo in scena in prossimità del voto. Parlano del solo per difendere posizioni, ma se poi si chiede proposte concrete per risolvere i problemi che attanagliano la città, allora torna il silenzio. Perché le opposizioni non dicono come intendono risolvere la questione del Pug? Ci sono eventuali interessi che difendono? Una opposizione seria, che si candida al governo della città, conosce i tempi necessari, tra passaggi in Consiglio e incontri tecnici con la Regione, per arrivare al via libera di un provvedimento importante per il futuro di San Giovanni Rotondo.

Una opposizione seria che siede responsabilmente in Consiglio comunale, sa bene che l'appalto della illuminazione pubblica ha bisogno di valutazioni e verifiche (così come sta avvenendo anche in molte città, pure della Capitanata) per evitare ricorsi e invalidamenti, con ulteriori costi per la collettività. Una opposizione seria sa bene che cambi in giunta, a quasi due anni dalle elezioni, possono essere fisiologici, per il cambio nella geografia politica non per quella di programma. In questo senso, le opposizioni possono stare tranquilli, se dovessi accorgermi che non posso più portare avanti il programma amministrativo, molto articolato e approfondito, sarò il primo a togliere il disturbo, perché, al contrario di qualche esponente delle opposizioni, io non vivo di politica, resto un tecnico prestato alla politica, e la politica mi ha chiesto di portare avanti un lavoro per la città.

I miei principali interlocutori sono i sangiovannesi, tutti e indistinti. Il mio datore di lavoro è la città. Non prendo ordine dai partiti, ma insieme ai partiti collaboro per il bene di San Giovanni Rotondo. Forse è questa la grande differenza che mi ha premiato nel giugno del 2016. Al contrario di qualcuno, non ho bisogno di un tutore politico, perché non faccio gli interessi di un partito ma quelli della città».