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Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, domenica 4 febbraio 2018 -  Per la prima volta anche  due  candidati  di Rignano Garganico in lizza alle Elezioni Politiche 2018. Entrambi schierati in liste estreme ed opposte.  Il primo si chiama  Luigi Palladino (classe 1956), ex-prete passionista ed attualmente in servizio come Vigile Urbano in quel di Foggia. Lo troviamo in lizza nella compagine di Forza nuova sotto il simbolo”FN- Fiamma Tricolore” con sotto la scritta “Italia agli Italiani”. Luigi è figlio d’arte in paese.

 Infatti, il papà Francesco, scomparso alcuni anni or sono, ha militato per l’intera vita nelle file del Movimento Sociale Italiano. Persona assai stimata per la sua coerenza politica anche dagli avversari, ha rivestito perennemente la carica di segretario della locale sezione, alternando la sua funzione con quella di Presidente della Sezione dei Combattenti e reduci. I tre figli, compreso Luigi, lo hanno seguito passo passo nel medesimo credo politico, partecipando attivamente a tutte le iniziative politiche ed elettorali tenutesi in paese, allorché presenti in paese e liberi da impegni di lavoro e di servizio. È  una famiglia politica, un po’ simile a quella dei Tatarella.

Il primo figlio Pinuccio, come l’altro onorevole e teorico della svolta,  ha seguito il partito in tutte le sue evoluzioni e denominazioni, mentre Luigi è rimasto sempre un po’ la mente della famiglia, prospettando idee e programmi. Non solo ma è stato onnipresente ed attivo nelle manifestazioni combattentistiche. Anzi, senza di lui la commemorazione del 4 Novembre non si sarebbe mai fatta. L’altro si chiama Antonello Giacinto Soccio, figlio del rignanese Pierino,  a sua volta appartenente ad una famiglia assai stimata e conosciuta da tutti nel dopo-guerra. Lo era  per via della gestione di un avviato emporio. Ecco la storia <<… Nel primo e secondo dopoguerra, quella di Giacinto Soccio era una famiglia abbastanza nota a Rignano Garganico.

Il capostipite, come la moglie Luigina e la figlia maggiore Carolina erano nativi di San Marco in Lamis. Prima di trasferirsi stabilmente in paese, la famiglia aveva trascorso alcuni anni della sua esistenza in quel di Torremaggiore, trovando sostentamento nella coltivazione di un loro piccolo fondo, in gran parte destinato alla produzione e commercializzazione di ortaggi. Una specialità della gente contadina del luogo, conosciuta in ogni dove. Forse si deve a questa prima esperienza l’idea di impiantare a Rignano un negozio per la vendita di  frutta e verdura. Idea messa in atto attorno agli anni ‘30 nel basso sito ad angolo tra Corso Giannone e Via P.Antonio Fania, con ingresso dal Corso principale. Dopo i primi risultati positivi il cartello delle vendite fu esteso ad una miriade di altri prodotti alimentari e non, diventando ben presto un vero e proprio super fornito emporio.

C’era di tutto e bastava a tutti. Ovviamente per la povertà estrema di quegli anni, specie durante l’ultima guerra, la gente vi ricorreva normalmente a credito che veniva puntualmente segnato sul quaderno dal titolare, la signora Luigina, chiamata da tutti col nome del marito, appunto “Giaginte”. La famiglia era alloggiata al secondo piano di Via Fania, una casa signorile per quei tempi.  Qui nacquero gli altri due figli del nostro personaggio, Nunziatina e Pierino. L’attivismo dell’emporio si manifestò fiorente soprattutto nel periodo post bellico, allorché con il rientro dei reduci la popolazione si fece più numerosa ed esigente, grazie all’aumento vertiginoso delle nascite. Basti pensare che nel 1951 Rignano, con i suoi 3300 abitanti toccò il massimo della sua storia demografica.

Pierino si fece notare fin da ragazzo per la sua vivida intelligenza e passione per gli studi. Dopo le Elementari in paese,  frequentò con profitto le medie e le superiori nella vicina San Marco. Ormai giovane, disdegnò il negozio e si diede da fare in lavori vari, specie in quelli di carta e penna. Fu impiegato per brevi lavori sostitutivi al Comune, nelle campagne di censimento. Diresse da capo squadra diversi cantieri messi su in quei tempi con i fondi dello Stato, ecc. Possedeva perfino una lambretta, forse l’unica del paese. Quando lasciò Rignano per trasferirsi definitivamente a Roma, per motivi di lavoro, furono in tanti a soffrirne. Il rapporto con il paese andò man mano spegnendosi fino a cancellarne del tutto la memoria. L’ultima sua visita in paese risale al 1995.

Venne in occasione del matrimonio contratto in quell’anno dal figlio Antonello Soccio, detto appunto Giacinto, con una sammarchese. Qui il figlio ritrovò il lavoro fisso che lui aveva invano cercato e vi si stabilì per sempre. Di questo Pierino fu vivamente felice e la vicenda lo consolò fino alla sua scomparsa, avvenuta pochi anni dopo nella Capitale”. Gli altri candidati al senato per il collegio uninominale di Puglia 8 di Foggia, oltre ai predetti Palladino e Soccio, sono: Antonella  Spezzati (Fratelli d’Italoia); Massimo Russo (Civico con il PD), Giuseppe Tommaso Trincucci (Liberi e Uguali); Marco Pellegrini (Movimento 5 stelle); Raffaela Ianzano (Casapound).

Come lo fu per il padre Pierino e la famiglia di lui, la comunità rignanese si sente assai legata ad Antonello Giacinto Soccio Junior (classe 1961), È un amore a prima vista che è cresciuto negli ultimi anni, grazie al suo impegno in politica. Egli da decenni milita nel Partito di Rifondazione Comunista, di cui ha ricoperto e ricopre incarichi importanti: è stato segretario sezionale a San Marco in Lamis (qui è stato pure assessore e consigliere comunale) e poi provinciale fino ad alcuni mesi or sono, allorché è stato sostituito da Luciano Aiello, di cui è stretto collaboratore (vedi foto) E’ membro della segreteria regionale e componente il direttivo nazionale. Pertanto il suo approdo alla candidatura è un  evento atteso e meritevole. Per entrambi i nostri protagonisti, ad Maiora!