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Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, lunedì 4 Febraio 2019 -  Si torna a ridiscutere di Pale Eoliche, a Rignano Garganico. Una telenovella , quest’ultima, che dura ininterrottamente da oltre dieci anni. Ora le stesse non sono più concepite come soggetti di inquinamento visivo, ma come iniziative che portano soldi a sollievo delle piangenti casse comunali. E questo, grazie ad un fortunoso emendamento sottoscritto dai deputati del M5S (Cinque Stelle), Angiola, Faro e Lovecchio, accolto in toto dal Parlamento Italiano, il Comune di Rignano Garganico, potrà incassare i soldi pattuiti a suo tempo con la ditta gestrice dell’impianto eolico operante nella piana sottostante.

 Si tratta di 19 maxi pale, costruite da Gargano Energia (società locale di agricoltori), poi vendute e passate di mano in mano prima alla francese Edf En Italia Spa, per finire all’attuale proprietaria E2i. Ecco il testo del citato emendamento: “Ferma restante la natura giuridica di libera attività d’impresa dell’attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica, i proventi economici liberamente pattuiti dagli operatori del settore con gli Enti locali, sul cui territorio insistono impianti alimentati da fonti rinnovabili, sulla base di accordi bilaterali sottoscritti prima del 10 settembre 2010, data di entrata in vigore della linee guida nazionali in materia, restano acquisiti nei bilanci degli Enti locali, mantenendo detti accordi piena efficacia. Dalla data di entrata in vigore della presente disposizione , fatta salva la libertà negoziale delle parti, gli accordi medesimi sono rivisti alla luce del D.M. 10 settembre 2010 e, segnatamente dei criteri contenuti nell’allegato 2. Gli importi già erogati e da erogarsi in favore dei Comuni concorrono alla formazione del reddito d’impresa del titolare dell’impianto alimentato da fonti rinnovabili”.

Secondo Vito Di Carlo, sindaco pro tempore fino a maggio 2017, non si è di fronte ad un risultato piovuto dal cielo, ma al credo-impegno provato e sostenuto per diverso tempo dalla sua amministrazione, fatto proprio dalla presente e istradato sulla via risolutiva da validi e preparati supporti tecnici, come l’attivo e sopraffino segretario comunale Giacomo Scazzulli (ora in servizio alla Provincia di Foggia), l’autorevole e disponibile Prefetto Maria Tirone (ora trasferita ad altra sede), nonché un giurista di prim’ordine, quale il v.presidente della Corte dei Conti di Bari, Grasso. Da qui l’interesse dei Cinque stelle, con l’acquisita modifica, almeno per gli arretrati delle linee guida nazionali che aveva fissato con legge, a partire dal settembre 2010, la percentuale massima del 3 % sugli importi annualmente incassati dalla ditta titolare.

Quindi, considerato che la convenzione con Gargano Energia è stata stipulata nel 2007, spetterà al Comune di Rignano, il residuo compenso di parecchie decine di migliaia di euro (in corso di quantificazione). Soldi di questi tempi indispensabili per un Comune piccolo, come quello in parola, oberato com’è dalla povertà delle entrate e dagli esosi costi di gestione dei servizi collettivi. “Al riguardo Di Carlo ha dichiarato: << Volere è potere! Se non ci fossimo mossi coralmente con gli esperti, le autorità sovrapposte e le forze politiche sensibili, sicuramente a quest’ora non avremmo avuto questo benefico risultato che fa bene alla collettività, spesso costretta a subire le decisioni dall’Alto>>.

N.B. Nella foto, da sx: l’ex sindaco Di Carlo e il segretario comunale Scalzulli

 Niente benefici ai cittadini, solo ad alcuni fortunati, baciati dal sole, dal vento e biogas SCOPPIA “L’AFFAIRE” DELLE PALE EOLICHE ED ALTRE ENERGIE, A RIGNANO G.

di Antonio Del Vecchio  Pale Eoliche: respinta la “diffida” delle opposizioni, si va a gonfie vele verso la ‘rinegoziazione’ del ‘ristoro ambientale’, a Rignano Garganico. RIGNANO GARGANICO. Non saranno più le 480 mila euro di una volta, bensì 300 mila euro e passa, la somma annua che il Comune di Rignano Garganico potrà incassare a titolo di ristoro ambientale dal funzionamento delle 19 pale eoliche attive nella pianura sottostante. Tanto in osservanza della normativa al riguardo che renderebbe ‘nulla’ la Convenzione stipulata nel 2007, confermata dal Decreto Legislativo del 2010. E’ quanto è stato ribadito in apertura della riunione del Consiglio, tenutasi nella tarda mattinata odierna nella sala consiliare municipale. La stessa era presieduta dal sindaco Vito Di Carlo e coadiuvata dal segretario generale dell’Ente, Giacomo Scalzulli. Ad intervenire per primo è stato lo stesso sindaco Di Carlo, dando lettura della diffida avanzata dalle opposizioni politiche del luogo circa la presunta inosservanza della Convenzione sulle Pale Eoliche. Ecco lo scritto: <<… Vista la Riunione del 03 gennaio 2017 nella quale in riferimento all’oggetto trattato riguardante la Convenzione del Parco Eolico, le forze politiche intervenute hanno richiesto tempo al fine di ottenere informazioni precise; considerato che nella stessa riunione, ove si richiedeva alle forze politiche intervenute di esprimere proprio parere circa la proposta avanzata dalla ‘E2i’ di rinegoziazione della convenzione del 2007, il Sindaco Di Carlo ha taciuto la determina in oggetto, considerata la riunione pubblica del 18 gennaio u.s. avente ad oggetto la convenzione del parco eolico nella quale la forte partecipazione popolare ha invocato all’amministrazione di astenersi da ogni ulteriore azione che pregiudichi le sorti del nostro Comune in favore della ‘E2i’; tanto premesso e considerato con la presente si intima e diffida il Comune di Rignano Garganico in persona del Sindaco pro tempore in via di autotutela alla revoca della determina in oggetto poiché trattasi di un provvedimento lesivo degli interessi del Comune in epigrafe, nel cui confronti, la società proprietaria dell’impianto eolico “de quo”, si è resa inadempiente degli oneri nascenti dalla succitata convenzione, pregiudicando oltre agli interessi dell’Ente in questione, quelli dell’intera cittadinanza di Rignano Garganico. Si diffida altresì il menzionato Comune dal tenere qualsivoglia comportamento pregiudizievole degli interessi relativi alla convenzione parco eolico richiamata, in caso contrario gli scriventi, si riterranno liberi di intraprendere qualsiasi azione giudiziaria all’uopo ritenuta necessaria>>. E’ passato poi alla lettura della risposta istituzionale al riguardo, riportata di seguito: <<… ho letto con molto stupore il contenuto della vostra nota in oggetto che, a mio giudizio, contraddice il clima di serena collaborazione con il quale si è svolta la riunione del 3 u.s.. Accusarmi di aver taciuto l’adozione di un atto di natura gestionale è scorretto per due semplici motivi: il primo, perché non sapevo dell’adozione di tale atto (la determinazione è stata pubblicata il 9 gennaio, mentre la riunione si è svolta sei giorni prima); il secondo, perché il contenuto del provvedimento è assolutamente ininfluente rispetto al tema in discussione. Anzi, è singolare che tale accusa mi provenga da forze politiche protagoniste del procedimento autorizzativo dell’impianto eolico realizzato sul nostro territorio. A queste sono costretto a ricordare che l’autorizzazione unica regionale, corredata appunto, dei pareri favorevoli del Comune di Rignano Garganico, così recita:…art. 3 “La presente autorizzazione unica costituisce titolo a costruire ed concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma risultate assenti, alla predetta conferenza. Richiedere la revoca della determinazione n. 316 del 31.12.2016, significa pertanto richiedere unicamente la rinuncia da parte del Comune di Rignano Garganico a sottoporre a tassazione l’occupazione del suolo pubblico da parte della società…L’auspicio da parte mia rimane quello di proseguire a confrontarsi sulla delicata e importante questione in quel clima di confronto costruttivo che ho percepito nel nostro precedente incontro, il solo capace, a mio giudizio, di orientare le decisioni unicamente a tutela degli “…interessi…dell’intera cittadinanza di Rignano Garganico”. Dopo la richiesta di alcune precisioni avanzate da Matteo Nardella (PD) e Angelo Resta (Rignano Futura), cui è stata data ampia risposta, ha preso la parola la consigliera Viviana Saponiere, che ha sostenuto a spada tratta il contenuto della diffida, intimando al sindaco di soprassedere e di difendere ad oltranza l’interesse collettivo. Nulla da fare, il primo cittadino ha risposto con le rime, confermando che la strada della trattativa è l’unica da perseguire, come suggerita dal legale incaricato, alla luce anche dei contatti avuti con la Regione, la Prefettura, la Corte dei Conti, cui seguirà tra breve quello con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia). Dopo di che si al secondo ed unico punto all’ordine del giorno. Si tratta del regolamento relativo alla definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento ex-Decreto Legge n. 193/2016, convertito nella legge n. 225 del medesimo anno, meglio nota come abolizione dell’Equitalia, approvato con voto unanime ed immediata eseguibilità.

 RIGNANO GARGANICO. Fa discutere a Rignano Garganico il cosiddetto ‘affaire’ delle pale eoliche, già consumato, e quello in itinere delle energie a biogas. A risollevare il tema ci prova ancora una volta l’opposizione ‘Rignano Futura’. Lo fa con un manifesto, evidenziando i mancati introiti da parte della collettività e gli avvenuti guadagni dei singoli attori. Ecco il quadro. Se si fosse attuato l’azionariato sociale del 10 % esteso a tutti i cittadini, l’Ente locale a fronte di 4000 euro versati avrebbe potuto incassare ben un milione e 100 mila euro. Tanto era previsto nell’accordo stipulato tra Comune e Gargano Energia ai tempi dell’allora vice-sindaco Giovanni Draisci ed ora consigliere delegato nelle file della maggioranza di Vito Di Carlo. Così i guadagni ai privati, dopo la vendita delle loro quote alla società francese “Edf En Italia Spa”, pari a 11 milioni di euro: gruppo Giampietro Ricci per € 880.000,00; gruppo Fredella Giuseppe per € 440.000,00; gruppo Iannacci Giuseppe per € 880.000,00; gruppo Caccavelli Luigi per € 1.100.000,00; gruppo Terrenzio Giovanni E.B. per € 880.000,00; gruppo Del Vecchio Giuseppe per € 440.000,00; gruppo De Angelis Antonio per € 440.000,00 ecc.(fonte ufficiale = atto di cessione delle quote del 9.11.2011). Pare che di e in mezzo ci sarebbero interessi diretti e indiretti di consiglieri comunali. Ora avrebbe preso il via – a quanto si legge nel manifesto – anche il secondo ‘affaire’, meglio noto come ‘biogas’. Infatti, con delibera di G.M. N. 30 del 26.03.2013 (non comparirebbe il nome del rappresentante legale rignanese della 3 A, ma solo l’indirizzo dello studio “Via Napoli N. 6/D, Foggia”) il Comune avrebbe aderito alla società non profit in parola, condividendo ben tre progetti da 1000 Kw, il primo da realizzarsi a Coppa del Vento ed altri due a cura di Agrienergie e Agrienergetika da attuarsi alla Contrada Triolo. Anche in questo caso gli interessi in gioco non mancherebbero, anzi - secondo Rignano Futura – sarebbero più gravi e vistosi. Dal guazzabuglio ne resterebbero fuori del tutto, ovviamente per diverse condizioni e professioni, il Sindaco Vito Di Carlo e la consigliere delegata Viviana Saponiere. Ecco perché in ‘chiosa’ si chiede a loro di dimettersi seduta stante, per ragioni di dignità e di coerenza. 

Dopo il partecipato incontro di ieri sera,s’infervora il dibattito sul Parco eolico, a Rignano G.

RIGNANO GARGANICO. Ampio e partecipato dibattito all’incontro pubblico, svoltosi, ieri sera, nella sala consiliare del Comune di Rignano Garganico. Si è parlato di pale eoliche e del relativo mancato introito, convenuto in convenzione e non ancora versato all’Ente Locale, per via delle “cambiate” proprietà di gestione, succedutesi dal 2007 ad oggi (Gargano Energia, EdF e E2i). L’incontro odierno è scaturito dalla presunta conferenza pubblica del 3 gennaio u.s., ai cui hanno assistito come attori, oltre ai consiglieri comunali, le forze politiche (non tutte), ma, non si capisce perché, non le associazioni, i giornali e giornalisti e quant’altro, in virtù della tanta decantata trasparenza. E’ da questo modo di procedere che – secondo i bene informati – nascono problemi ed incomprensioni e l’interruzione della benevole catena costituita da “chi ne ha più ne mette”. A prendere la parola per primo è stato Nicola Gentile, avvocato, portavoce del Movimento “Rignano che vorrei”. Quest’ultimo, a sostegno del “modus est in rebus”, ha sollecitato la cittadinanza ad essere sempre vigile e presente nella rivendicazione dell’interesse pubblico, costituito dai maturati diritti previsti nella citata convenzione stipulata a suo tempo colla società gestore dell’Impianto, puntando soprattutto sugli eventuali rilievi negativi, che l’impianto avrebbe procurato sul territorio sia sul piano visivo, sia su quello agricolo - ambientale. Solo dopo averci visto chiaro, intervenire con decisione nella soluzione. Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda si sono alternati in passerella Matteo Stanco dell’Udc, Luigi Di Claudio di Primavera Rignanese e Pietro Bergantino, del PD. In particolare è stato quest’ultimo a spingersi oltre, chiedendo l’immediato ritiro dell’apposita “determinazione” e prospettando iniziative di lotta sempre più incisive, con l’avvento della stampa e prospettando una seduta permanente sul caso. Quindi, sono seguiti gli interventi dalla platea: Giuseppe Di Michele, Matteo Orlando (entrambi dirigenti del PD), Viviana Saponiere (Forza Italia), Antonio Gisolfi e Nicola Saracino (ex-sindaci), Giuseppe Gaggiano (pure F.I.), Venanzio Ponziano (Rignano che vorrei). La chiosa è stata del rappresentante della società civile, che ha richiamato l’attenzione dei presenti sul concetto della democrazia e della difesa del territorio, auspicando un maggiore coinvolgimento degli Enti Locali e della base, quando si tratta di scelte vitali per la propria terra, come l’energia, la tassazione e l’occupazione. Ci sarà a breve un altro incontro sul tema con l’invito - coinvolgimento anche dell’Amministrazione Comunale in carica guidata da Vito Di Carlo e prossima ad uscire per scadenza naturale prevista nella prossima primavera.


Il sindaco di Rignano G., V. Di Carlo, primo attore alla riunione romana dell’Anci sulle Pale Eoliche - RIGNANO GARGANICO. Il Comune di Rignano Garganico, protagonista - trascinatore al tavolo tecnico –politico sul ristoro riveniente dalle Pale eoliche e dagli impianti fotovoltaici, svoltosi nella mattinata di ieri presso la sede dell’Anci, a Roma. Tantissimi i rappresentanti dei Comuni della Puglia e della Capitanata. Tra l’altro: Lucera, Lucera, Ascoli Satriano, Candela, Manfredonia, ecc. A rappresentare il piccolo centro garganico c’era il sindaco Vito Di Carlo e il segretario generale Giacomo Scalzulli. Entrambi hanno sostenuto con passione le ragioni del ristoro. Come è noto lo stesso era stato stabilito in convenzione con la prima ditta esercente in 480 mila euro all’anno, pari al 10 % sugli utili, dichiarando la loro disponibilità di addivenire con l’attuale polo ‘proprietario’ ad un modus est in rebus, che possa dare sollievo alla casse comunali e nel contempo calmare gli animi dei cittadini, costretti a subire per l’ennesima volta una normativa ‘calata dall’alto’. L’impegno assunto per l’occasione da Ivan Stomeo, nella sua duplice veste di sindaco di Melpignano e di neo delegato Anci ad Energia e Rifiuti è quello di vedere convocato al più preso un tavolo politico tra Anci, ministeri interessati, Cinsedo e il coordinamento regionale sull'energia. Tanto con l’obiettivo di “arrivare ad una soluzione condivisa e una interpretazione univoca rispetto la validità degli accordi già sottoscritti dalle aziende con i Comuni alla luce dell'approvazione del decreto ministeriale del settembre 2010”. E’ quanto si prospetta in un comunicato stampa diffuso al termine della riunione. Oltre ai Comuni pugliesi, c’era anche Apecchio della provincia di Pesaro e Urbino. Questi ultimi, tutti, interessati ai ristori accordati dalle aziende per l'installazione degli impianti eolici e fotovoltaici sul territorio. Alla predetta riunione ha partecipato Maria Grazia Fusco dirigente del settore Fonti rinnovabili di energia del Mise, ma non i rappresentanti di ANEV (principale Associazione di rappresentanza del settore eolico). Come noto, la materia prima della discussione ha riguardato gli accordi firmati per i ristori e le compensazioni, che le aziende in alcuni casi hanno chiesto di rinegoziare, in altri hanno rinnegato fino a chiedere indietro le somme già erogate ai Comuni. Al riguardo Stomeo ha dichiarato: ““Dobbiamo capire come le linee guida introdotte dal decreto ministeriale nel 2010 incidano nel futuro per i nuovi impianti, e se intervengano anche sulle convenzioni già sottoscritte prima della sua emanazione. Per fare questo cercheremo di arrivare ad una condivisione al tavolo cui coinvolgeremo tutti gli attori, ivi compresa la controparte Anev, con la quale vogliamo assolutamente dialogare". Lo stesso, sempre nel citato comunicato stampa, ringrazia il presidente dell’Anci Decaro, per aver preso a cuore la questione dei ristori ai Comuni e di aver convinto la controparte all’idea del confronto, l’unica capace di sbloccare la complicata situazione. “Così facendo, ha spiegato a parte il sindaco di Rignano, Vito Di Carlo si potrà dare una mano concreta ai Comuni interessati, liberando risorse preziose, già inserite nella maggioranza dei casi nei bilanci comunali, a fini di utilità e ristoro ambientale e territoriale e assicurando migliori servizi alla cittadinanza”.