Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, sabato 14 dicembre 2019 - Il poeta-scrittore Raimondo Ardolino di Rignano Garganico, conquista in una volta sola i due primi premi posti in palio, quella della giuria e l’altro ‘speciale’ del Presidente- Tutto questo al concorso di Poesia Polignano 2019, svoltosi poco tempo fa nell’omonima città della provincia barese. Ottiene il riconoscimento, grazie alla sua poesia ‘fiume’, intitolata “Terra mia”- E questo  non tanto per lunghezza quanto  per scorrevolezza ed originalità del suo contenuto, reso palpitante dal ritmo metrico e dal  suo linguaggio semplice e ricco di sentimenti.

Tant’è che al termine, volendo dichiarare tutta la sua gioia per l’ambizioso traguardo raggiunto, l’interessato  si emoziona e commuove, riuscendo a pronunciare solo poche ed inconcluse frasi, come: “Grazie al poeta Giuseppe Rotolo, Franca e alla Giuria esaminatrice! Grazie agli artisti del gruppo Kalé (operante in quel di San Giovanni Rotondo) che in questi anni mi ha fatto crescere poeticamente. Mille grazie a voi tutti amici miei che mi state vicino con la vostra stima ed affetto”. Ecco di seguito la composizione premiata, ispirata ai luoghi, che egli conosce a menadito fin nelle sue profondità  fisiche e spirituali e soprattutto nella spazialità, ricca di colori, come la variopinta  pianura e i cieli segnati da  albe, stupende e luminose,  e da tramonti infuocati.

Basta spostarsi sulla Ripa per poetare e immortalare con i suoi scatti di fotografo incallito  tutte le meraviglie che lo circondano, sconvolgendo così ulteriormente la sua anima irrequieta e bisognosa di amore e di credo di leopardiana memoria. Sincere ed immediate sono i sentimenti e le emozioni provati di fronte ai luoghi amati di “TERRA MIA”:  

“Quante volte ho percorso/ i tuoi sentieri, le tue salite/ esplorato le tue grotte,/ e ricercato la tua vera essenza./ Terra cara, terra mia,/ terra di emigranti,/di uomini fieri e orgogliosi/di avere mani ricche di cicatrici. /Terra decorata da tratti/d’oro giallo, campi purpurei,/da verdeggianti uliveti/e accarezzata da venti/che ne cullano la bellezza./Ricca di storie e tradizioni,/con saggezza hai temprato/il mio carattere a tua immagine,/forgiandolo con i colori del tramonto/e i profumi di viole e timo./Ogni volta che respiro il tuo incanto/avvolgi la mente in infinite carezze,/l’anima viene pervasa/da un esplosione di sentimenti/e i miei occhi si illuminano/di sensazioni meravigliose/ammirando l’armonia/della tua perfezione./L’incessante battito d’amore/che elargisci a tutti i tuoi figli/scandisce il tempo di profondi sospiri,/di interminabili e soffocanti abbracci/senza che mai la logica dell’uomo/possa apprezzare il sublime legame”.

Come già scritto, l’autore, poco più che quarantenne, scopre la sua vocazione letteraria per la poesia e la narrativa solo pochi anni or sono. Da allora, quasi che fosse fulminato sulla mitica Via di Tarso, il giovane diventa una vera e propria miniera, sfornando più di una pubblicazione all’anno. L’ultima in ordine di tempo è “Rondini a Ottobre”, un romanzo presentato appena  l’agosto scorso, ma che già spopola in ogni dove, termini di vendita e di apprezzamento.