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Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, martedì 24 marzo 2020 - Da ieri sospesi i lavori dei cantieri anche a Rignano Garganico. E questo in virtù dell’ultimo decreto di blocco sulle attività produttive non essenziali emesse dal Governo per restringere la sempre più micidiale infezione del Coronavirus. Infezione che dopo il rientro di studenti e lavoratori dal Nord avanza anche nel Sud e in particolare anche sul Gargano, colpito già da alcuni casi di visite in proprio nelle zone infettate da parte di locali.

Per quanto riguarda il piccolo centro, pare che dopo il primo caso, subito isolato, non ce ne sono stati fortunatamente più altri, grazie al ripetuto e convincente “resta a casa” ripetuto ogni giorno dal giovane ed onnipresente sindaco Luigi Di Fiore e ai suoi simpatici e commoventi racconti, di cui si è già scritto e riferito. Ma il buon  risultato si deve  anche all’obbedienza e al comportamento della popolazione, composta in massima parte da anziani, nonché al presidio incessante e costante  tenuto dai Carabinieri della locale stazione e del distretto su ogni movimento di persone e di automezzi dentro e fuori del paese.

La cessazione dei lavori, specie quella degli escavatori - innocui in questo caso, perché ogni operaio era isolato al massimo in cabina e lontano dai colleghi – ha generato un po’ di malumore, nella gente, perché tale rumore le faceva compagnia in un paese del tutto silenzioso e spettrale. Per di più la paga che ne derivava agli addetti assicurava la spesa necessaria per l’acquisto  degli alimenti alle famiglie. In tutto di tratta di una quindicina tra operai e tecnici, che per via del citato decreto sono stati costretti a restare anche loro a casa con sommo sacrificio per il loro sostentamento e per la città che vedrà ritardate le opere essenziali per lo  scolo delle acque bianche dentro (strade urbane) e all’esterno del paese e la loro conseguente ‘alveazione’ sotto traccia o all’aperto lungo il declivio della montagna.

Non si sa se a questi addetti sarà concessa la cassa integrazione, che sicuramente è assicurata ai loro colleghi metalmeccanici che lavorano presso l’ex-Sofim e l’Alenia nell’area industriale di Foggia. Pare un’altra ventina o forse più. Insomma, ad eccezione dei lavori agricoli, tutto qui è fermo. Lex dura lex!- si dirà - . ma mai così utile come nei tempi correnti. Solo così ci salveremo!. Intanto, stamattina, il paese, nonostante la primavera appena inoltrata, si è svegliato con una spolverata di neve (vedi foto), che ha ricoperto in parte anche i luoghi di lavoro in parola.