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Antonio Monte da Milano

Gargano, lunedì 26 ottobre 2020 -  L’albero dell’ulivo è il simbolo della vita, è resistente, secolare e non teme il temporale. Le sue radici si adattano al terriccio delle colline e delle pianure, alle rocce  tra le fessure. E’ giovane e verde in ogni momento. Forse, è alleato del temibile tempo. Se tenuto pulito e potato, ogni luogo diventa ordinato e l’orto del contadino si trasforma in un giardino.

Un vecchio detto non si smentisce : “più l’albero lo fai povero e più ti arricchisce”. L’albero dell’ulivo è anche il simbolo della famiglia, non abbandona mai le sue foglie come i genitori non abbandonano i propri figli. I suoi frutti se curati con acqua, sale e finocchietto, diventano ottimo companatico, nutrimento perfetto.

L’olio derivato dalle olive è stato merce di scambio dei contadini; un litro di olio, al tempo del baratto, veniva scambiato con tanta farina da riempirne un sacco. L’albero dell’ulivo oggi si chiede: “ Perché vengo abbandonato dal contadino?   Perché chi, tutto l’anno mi accudisce, sempre più s’ impoverisce?   Perché sempre aumenta il costo della spremitura?   Perché la sansa non si spreme abbastanza? Essendo un ottimo fertilizzante, perché non ritorna nel terreno del bracciante? Perché i contadini sono offesi, che le proprie olive dimezzano le rese? Perché i nuovi macchinari vengono puliti con l’acqua corrente e l’olio galleggiante finisce in altro recipiente? 

 Perché in alcuni mulini, i noccioli separati, ottimi come fonte di calore, non ritornano dal produttore?  Perché l’olio del Gargano non è valorizzato come quello Ligure o quello Toscano?   Ma le olive sono dei mulini o dei contadini? Resto giocondo fintanto la bruschetta mi sponsorizza nel mondo”.

 

                  OLIO &  BRUSCHETTA

 

E’ tempo di storni e beccacce/producono i forni più focacce/consumate nei giardini/per il pranzo corto dei contadini/sulle scale coi rastrelli/ fan cadere i frutti nel cestello./E' l'ultimo loro raccolto/bene prezioso dell'orto/i movimenti son fatti con garbo/delle olive si ha riguardo/al frantoio van portate/per essere presto tritate/esce l'olio nostrano/il verde oro del Gargano. In ogni mulino/ vi è un camino/dove arde la legna pian pianino/per veder se il gusto piace/si mette sulla viva brace/ il pane da fare abbrustolito/unto di olio appena uscito/poi va nei vasi d’argilla/che rafferma e distilla/depositando il fondo/fino a diventar color biondo. L’alimento è antico e importante/per condimento e conservante/sul pane arso a fette/fa prelibate le bruschette/bocconcini naturali e primitivi/presenti negli attuali aperitivi.

 

                                                                                   Antonio  Monte da Milano