Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, giovedì 5 novembre 2020 -  Michele Orlando, uno degli ultimi imprenditori – falegnami, che con il loro mestiere e savoir faire hanno dato  un contributo notevole alla modernizzazione del paese,  non c’è più.  Se n’è tornato al padre  l’altra notte, all’età di 86 anni compiuti,  a Casa Sollievo della Sofferenza (San Giovanni Rotondo).  

Nasce in paese, il 4 luglio 1934. Terminati gli studi elementari, viene mandato a bottega ad imparare il mestiere di famiglia, quello di falegname. Il laboratorio che si trovava allora, all’imbocco della S.P. per il  sottostante Tavoliere, era diretto dal fratello maggiore, Peppino, di cui si dirà.

Da una venti d’anni, l’interessato,  non era più attivo e aveva trasferito la titolarità della sua bottega - laboratorio ai figli Gabriele e Giovanni. Il primo, oltre a creare mobili e a realizzare porte e finestre, si dedicava a creare chitarre battenti che portava in mostra nelle varie fiere promosse in paese, tanto da acquisire una discreta notorietà. Ma torniamo al padre.

 Michele aveva l’arte e l’intraprendenza in corpo sin da piccolo, grazie al suo acume ed intelligenza. Amava fare le cose precise e a tempo, tanto da conquistarsi una discreta notorietà anche all’esterno del paese.  Il suo intervento era richiesto in ogni dove. Non a caso aveva a portata di mano costantemente, come si è solito dire,  i ferri del mestiere ossia il lapis e il metro. Anche la sua espressine fisica ne era conforme: gli occhi dolci e il sorriso costantemente sulla sua bocca. Conquistava e attraeva il cliente.

Sino a quando era attivo i suoi affari sono andati sempre bene, a cominciare dagli immobili, mantenuti ed ampliati rispetto a quelli originari costruiti assieme a suo fratello Peppino, scomparso nel fiore della maturità per via del male oscuro, quando aveva raggiunto ogni apice, da quello professionale di maestro falegname, all’’Hobby del violino che sapeva suonare e primeggiare durante i concertini organizzati assieme agli altri suonatori, per lo più artigiani come lui, qui e là nel paese, partecipando a questa o a quell’altra festa col suo insuperabile ‘stradivari’.

Michele da ragazzo, al termine del lavoro di apprendista, imparava anche lui, sull’esempio del fratello il suo strumento musicale, di solito la chitarra. Dopo un lungo fidanzamento, sposa la sua amata, Maria Del Vecchio (classe 1938), che gli darà di seguito cinque figli: Anna Palma, Gabriele, Giuseppe, Giovanni e Cristina..

La prima figlia, detta Palmina (come la nonna Palmuccia, donna e madre  assai stimata in paese) sposerà Michele Campaniello, assai legato al suocero, che darà due splendidi figlioli: Giampiero e Giulio, classe 1992. Entrambi, bambini, si trasferiscono con i genitori a Bologna. Ora che sono giovani adulti, sono due talenti affermati in campo artistico e musicale, soprattutto Giulio.

Quest’ultimo, dopo una intensa esperienza canoro – musicale,  si avvicina al collettivo “Plasma Fx”, una sorta di laboratorio urbano destinato alla sperimentazione di prodotti musicali e multimediali alternativi. Nel 2013 Plasma Fx diventa parte integrante del progetto Bologna Underground Movement (B.U.M.). Giulio scegli di aderirvi anima e corpo e si dota del nome d’arte “Oxen”. Diventa un apprezzato Dj. Consolida sempre di più le proprie sonorità che si sviluppano intorno alle numerose sfumature della Bass Music.

Nel settembre 2014 la svolta definitiva con il primo ascolto del brano “Alright” di Jordan Rakei. E’ qui che il nostro viene rapito dalle atmosfere e dalle influenze della musica Black. Torna a cantare, questa volta non più come soprano, ma seguendo il groove delle sonorità Neo Soul, Jazz, Funk, R'n'B e Hip Hop. Nel 2017 entra nel team di Miraloop, azienda di produzione discografica e multimediale bolognese, dove conosce Davide Luzi, bassista e beatmaker noto con il moniker di “Luzee”.

Entrambi i nipoti costituiscono per nonno Michele, il massimo orgoglio. Si sente per telefono quotidianamente. Altrettanto, fanno loro. Non c’è estate o altra festa comandata per spingerli a tornare giù per passare qualche giorno felice con i nonni. Ed è per questo che i più addolorati sono proprio loro per la grave perdita subita. La salma dopo la santa benedizione impartita nella mattinata dal parroco, don Santino Dibiase, è stata tumulata nel locale cimitero, con l’osservanza della normativa Covid-19.  Addio Michele, non ti dimenticheremo mai!.  La direzione e redazione della presente testata giornalistica esprime alla famiglia Orlando estrema vicinanza e partecipazione al suo dolore.  

 

N.B. Nella foto, Michele Orlando