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Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico – lunedì 30 novembre 2020 - Proseguono in  ogni dove gli attivi regionali del Psi, che hanno preso il via la scorsa settimana e proseguiranno per tutto il mese di novembre e dicembre. Presto gli stessi si ripeteranno anche in Puglia, dove il Partito ha una storia antica di lotte e di martiri, a cominciare da Peppino Di Vagno (1921), nonché  la costante presenza di esponenti di primo piano nel firmamento della prima Repubblica, come lo stesso omonimo Di Vagno, i Lenoci e  per finire  Rino Formica, vivente, esponente pugliese della dibattuta e controversa ‘era’ craxiana.

 

A lanciare l’appello organizzativo è la formazione del Garofano rosso, con sede nella Capitale. Lo fa con un comunicato stampa diffuso in ogni dove. Eccone il seguito <…Si sono già tenute, da remoto sulla piattaforma zoom a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, le riunioni della regione Lazio, Toscana, Sicilia e Abruzzo alla presenza del Segretario Enzo Maraio, di Riccardo Nencini, dei vice segretari, del coordinatore della segreteria nazionale Luigi Iorio, dei responsabili enti locali ed organizzazione, Fabio Natta e Luigi Incarnato, del Portavoce Livio Valvano e di altri dirigenti del partito.

Gli attivi regionali saranno utili a raccogliere proposte e idee da presentare alle conferenze organizzative e programmatiche regionali e a quella nazionale che si terranno durante la prossima primavera, quando sono previste le elezioni amministrative e i cittadini saranno chiamati alle urne per scegliere i nuovi sindaci di Roma e di altre importanti città metropolitane.

Attraverso il  percorso avviato, che sarà alla base di proposte scaturite dai territori, si produrrà un documento programmatico da tradurre in proposte di legge ed iniziative, per rilanciare il Psi e la sua autonomia organizzativa e politica. Per far pervenire idee, proposte e documenti, inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>.

Chi scrive ha ricevuto pochi giorni fa la prima tessera PSI (vedi foto), forse l’unica in paese. E ciò,  a conferma della sua ultradecennale militanza. Non a caso egli  è un socialista di circa 80 anni,  di cui una cinquantina e passa, trascorsi, quale militante, nel Partito Socialista Italiano in tutte le sue espressioni ed esperienze dal primo centro sinistra governativo con Nenni,  all’ultimo di Bettino Craxi. Ha resistito all’ondata antisocialista di Tangentopoli del ‘92, che ha letteralmente cancellato non solo l’immagine presente del Partito, laico, costituzionalista e riformista, ma anche la sua gloriosa storia politica passata, fatta di idee riformiste, liberali e nel contempo libertarie (Proudhon, Turati, ecc.).

Esperienza, quest’ultima, per di più  intrisa di sangue e di  persecuzione fascista, a cominciare dal delitto di Giacomo Matteotti (1924) e per finire alla soppressione dei fratelli Rosselli(1937). Chi scrive ha seguito ad una ad una tutte le riforme proposte ed attuate . In primis, la nazionalizzazione dei servizi essenziali come Enel, Sanità, la frequenza della Scuola di ogni ordine e grado a tutti, dalla scuola media, resa obbligatoria, alle Superiori e Università con la concessione del cosiddetto presalari, lo Statuto dei lavoratori,  infine, le conquiste delle libertà civili, come Divorzio, Aborto, ecc.

Ha condiviso le idee e le battaglie del tempo nell’ambito della FGS provinciale, di cui è stato esponente di primo piano,  scrivendo sui periodici locali ed en passant anche su  l’Avanti, di cui era un affamato lettore e un accanito diffusore.  

Ha messo in pratica la sua fede politica a Rignano Garganico, paese dove era nato, raccogliendo  le foglie sparse dell’esperienza politica passata. In primis, quella ante fascista che ebbe come personaggio di spicco Venanzio Ponziano, sindaco nel 1919. Dopo seguì il fascismo e il tutto tacque per paura o repressione. Il movimento risorse, come altrove, nel dopoguerra prima col frontismo e poi in autonomia. Nella prima tornata amministrativa del 1948 la sinistra fu sconfitta dalla DC, che elesse come sindaco Pasquale Ricci, che governò di filo.

Alle Elezioni successive per dissidi interni allo scudo crociato si affermò la lista di sinistra con il sindaco, operaio – contadino e dirigente della locale Camera del Lavoro, Giovanni Tusiano (PCI) che fu affiancato dal suo vice, il socialista Giuseppe Partipilo e dall’assessore Ciro Teto, comunista, nonché alla presidenza dell’ECA da Pasquale Campanale, pure socialista.  

Gli stessi negli anni ’60-’70 furono fondatori, assieme a chi scrive, ai Turco, ai Iannacci, al geometra foggiano Enzo d’Atti, a Matteo Vigilante (avvocato e successivamente pretore onorario a San Marco in lamis) e ad altri diedero vita a un rinato Partito Socialista. Raggruppamento, quest’ultimo, che aveva ereditato dalla prima esperienza post’48, se non una bandiera sgualcita, il cui simbolo era stato cancellato con la sopraffazione di uno di tipo PCI, nonché alcune sedie e un tavolo sgangherato.

Dopo qualche anno, il partito fu rinforzato dall’ingresso delle nuove leve. Il riferimento è a: Carlo Battista (poi sindaco, consigliere comunale di lungo corso,  segretario provinciale aggiunto della CGIL e assessore alla C.M: del Gargano); Pasquale Di Carlo (assessore e segretario metalmeccanici CGIL); Antonio Aniceto, indispensabile factotum assieme a Giovanni Viola (Il primo sarà consigliere comunale di lungo corso e assessore). C’è poi, Giovanni Novelli (dirigente di primo piano sempre nella CGIL della Puglia, quale segretario della Federbraccianti e poi della Spi); a Angelantonio Draisci (sindaco per breve tempo e v. sindaco); a Giuseppe Piccirilli (assessore e sindacalista); a Giuseppe Viola (vice sindaco); e ad altri ancora del nuovo PSI post – frontista. La formazione vedrà il suo apice di successo  in termini di voti e d’importanza con l’ascesa al massimo scranno cittadino del ventenne Matteo Viola (1979 – 1983), ritenuto pro tempore il più giovane sindaco dello Stivale. Alle Elezioni europee di quell’anno e il 30%.

La sezione del PSI fu ospitata ininterrottamente presso la sua agevole sede , ubicata al piano terra di largo Palazzo, palcoscenico naturale per i tanti comizi succedutisi nel corso degli anni. Qui  è rimasta sino alla sua chiusura definitiva e diaspora consumatasi nei primi anni’90 a seguito di Tangentopoli e all’avvio della II Repubblica.

In seguito ritorneranno in sella con i colori socialisti: lo stesso Matteo Viola, in veste di sindaco per la seconda volta; Gino Di Claudio (amministratore comunale e per breve tempo segretario provinciale dei Socialisti Dauni di Pino Lonigro); nonché Angelo Resta, craxiano di ferro, che portò in paese lo stesso Bobo Craxi ed altri esponenti di primo piano del Socialismo nazionale. Ed ora a chi la tocca la tocca! Sicuramente il germe socialista continuerà a vivere in paese, a prescindere.