Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, giovedì 19 agosto 2021 -  Grande successo, davvero, per il primo Archaeology Day a Rignano Garganico, interamente dedicato, come annunciato più volte, da una parte a Grotta Paglicci e al neonato Museo e dall’altra al primo Premio “Jalarde”, che ha visto protagonisti, oltre a tutti coloro che si sono spesi per la ricerca e diffusione della conoscenza sul tema, le maggiori imprese del territorio operanti nel campo della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ed alimenti locali, rivenienti dall’agricoltura e dalla zootecnia.

Un binomio quello tra cultura in parola ed economia, definito da subito il marchio vincente del futuro sviluppo del territorio sul piano turistico, culturale ed ambientalistico. Affermazione netta la stessa sotto ogni punto di vista, in termini di sostanza e di critica. Il tutto ha preso inizio alle ore 19,00 ed è proseguita per oltre due ore. Ad intrattenere il pubblico, variegato e selezionato, proveniente da ogni parte del Gargano e della provincia, oltre all’importanza del tema, ha contribuito anche il luogo di svolgimento ossia la splendida ed accogliente cornice del cosiddetto ‘Riparo’ del Giro Esterno Sud, con il duplice ingresso – uscita, uno ubicato ad Est e l’altro dalla scalinata nei pressi del Seggiolone ad Ovest. Per di più l’insieme è ubicato nel Borgo più antico, fatto di case grotte risalenti al primo medioevo. 

Ad indire l’iniziativa è stato il Circolo “Giulio Ricci”, primo ed unico letterato verista pugliese, vissuto durante il periodo borbonico tra Napoli e Rignano. Lo ha fatto, avvalendosi della collaborazione delle associazioni e aziende Centro Studi Paglicci, Archeo Speleo Club Rignano, Talia, Pro Loco, Cooperativa Polis di San marco in Lamis sotto l’ombrello-patrocinio della Pubblica Amministrazione locale. A rappresentare il vicino Comune di San Marco in Lamis, c’era la giovane e colta assessora alla Cultura, Meriligia Nardella. La manifestazione è stata condotta da Saverio Serlenga, giornalista, e da Angelo Mastrillo dell’Università di Bologna, sotto la puntuale regia tecnica ed organizzativa di Angelo Del Vecchio. Ad intervenire è stato il sindaco Luigi Di Fiore che nel salutare il pubblico ha, tra l’altro, ricordato la figura altruista di Gino Strada, mentre, a seguire, l’assessore al ramo, l’avvocato Viviana Saponiere, si è trattenuta a lungo sul tema, evidenziando l’avvenuta ed attesa apertura del Museo Paleolitico. 

Dopo di che tramite audio-video si è fatta sentire a distanza Alessandra Palma di Cesnola, figlia di Arturo, direttore degli scavi, scomparso qualche anno fa. Anche lei ha ringraziato per il premio conferito alla memoria del padre ed ha auspicato un grande successo di visite all’avviato Museo, che fa onore, non solo al paese e al Gargano, ma al mondo intero dello scibile nel settore. Toccanti anche gli interventi a distanza degli archeologi Francesco Mezzena e Francesco Boschin, che potete rivedere su www.grottapaglicci.it.

Non dimentichiamo che Paglicci, grazie alle pitture in ocra rossa dei cavalli, delle mani, e soprattutto degli innumerevoli graffiti rappresenta la culla dell’arte italiana ed europea in genere, assieme a Francia e Spagna. Solo questo dovrebbe e potrebbe interessare e far muovere i massimi studiosi e critici viventi. Tra l’altro lo stesso Vittorio Sgarbi e sugli altri temi, come la farina di avena risalente a 32 mila anni fa e i resti di cani addomesticati, come pure gli scheletri cromagnoniani del ragazzo e della donna, i vari Angela ed altri esperti in voga. Si è passato, poi, alla presentazione del romanzo “Giornale di Scavo”, 300 pp., definito da subito una miniera di notizie e di accorgimenti tecnico-stilistici ai grandi scrittori del passato.

Ne hanno tessuto le lodi, senza ripetersi, Maria Teresa Rauzino, Matteo Coco, Antonio Del Vecchio, Armando Gravina ed Adriana Ponziano. Dopo di che si è passato alla premiazione dei vincitori della prima edizione del Premio “Jalarde” (il brigante abitatore della grotta durante il brigantaggio dell’Unità d’Italia).

Ecco i nomi:

Alla memoria:

  • Arturo Palma di Cesnola, archeologo dell’Università di Siena a cui si deve la notorietà del sito Paleolitico in Italia e nel mondo; ci ha restituiti diversi volumi scientifici su Grotta Paglicci;
  • Michele Bramante, proprietario dell’aere su cui insiste Grotta Paglicci e tra i principali finanziatori e promotori degli scavi nel noto sito paleolitico;
  • Francesco Gisolfi, ex-sindaco di Rignano Garganico, grazie a lui è stata inaugurata in paese la prima Mostra Permanente dedicata a Grotta Paglicci e assegnata la cittadinanza onoraria all’archeologo Arturo Palma di Cesnola;
  • Antonio Aniceto, ex-amministratore ed ex-impresario, fu tra i principali promotori della valorizzazione del giacimento preistorico rignanese, contribuì a mettere in sicurezza la grotta per permettere la prosecuzione agevole degli scavi archeologici.

In vita:

  • Annamaria Tunzi, acheologa pugliese e storica dirigente della relativa Soprintendenza pugliese; grazie a lei qualche giorno fa si è potuto inaugurare in paese il Museo del Paleolitico dedicato proprio a Grotta Paglicci;
  • Annamaria Ronchitelli, archeologo dell’Università degli Studi di Siena, sostituì Arturo Palma di Cesnola dopo il suo pensionamento e si occupò direttamente della ricerca scientifica a Grotta Paglicci; portò alla luce numerosi reperti paleolitici, che fecero parlare del giacimento preistorico in tutto il mondo;
  • Stefano Del Pozzo, architetto e curatore del Museo del Paleolitico dedicato a Grotta Paglicci;
  • Franco Mezzena, archeologo e stretto collaboratore di Arturo Palma di Cesnola per oltre un trentennio, partecipò attivamente alle ricerche scientifiche a Grotta Paglicci; è ideatore e curatore di diversi Musei Archeologici in Italia;
  • Enzo Pazienza, presidente del Centro Studi Paglicci, ideatore del primo Laboratorio di Archeologia Sperimentale sul Gargano e scopritore di anfratti preistorici con pitture rupestri nel territorio di Rignano Garganico;
  • Severino Stea e Mario Fabbri, ricercatori e profondi conoscitori del territorio garganico, si deve a loro la scoperta di antri preistorici con pitture rupestri nel territorio di San Marco in Lamis;
  • Paolo Gentile, già presidente del Comitato Pro Grotta Paglicci, fu tra i principali sostenitori della valorizzazione del sito paleolitico e di batté in prima linea per la messa in sicurezza dell’antro e per sua conoscenza non solo tra gli esperti del settore; 
  • Silvio Orlando, già presidente dell’Archeo Speleo Club Rignano, fu tra i primi ad immortalare i tesori paleolitici di Grotta Paglicci e a valorizzare con il suo sodalizio il sito preistorico rignanese;
  • Nicola Pazienza, ideatore di Garganowunderland, il sodalizio che ha permesso a tanti appassionati di conoscere il Gargano nascosto, tra cui numerosi giacimenti preistorici e siti di interesse ambientale che meritano di essere valorizzati;
  • Gianpiero Villani, dirigente Speleo Team Montenero per il lavoro di scoperta del territorio e per la valorizzazione del Museo dei Dinosauri di Borgo Celano. 
  • Raffaele Di Matteo, appassionato di grano e suoi derivati, ha ideato una farina che si ispira a quella preistorica di Grotta Paglicci; si occupa, tra le altre cose, di farine per celiaci;
  • Maria Grazia Urbano, presidente Associazione Talia, sodalizio che attualmente gestisce gli ingressi al Museo di Grotta Paglicci in paese, perché questo riconoscimento sia un incitamento a fare bene per il futuro.

Le aziende:

  • Prima Bio, da una idea della famiglia Terrenzio nasce l’azienda che sta rivoluzionando il modo di lavorare (rispettoso della dignità dell’uomo) e di pensare alle produzioni gastronomiche di qualità del territorio;
  • Rebeers, dell’agronomo Michele Solimando, si tratta di un progetto birrario che guarda al mondo della birra artigianale attraverso la lavorazione e la valorizzazione del frumento e dei cereali autoctoni;
  • Casa Prencipe, dall’amore per il territorio e per le tradizioni garganiche nasce dai coniugi Domenico Prencipe e Giovanna Armillotta il primo pastificio con filiera corta al 100%; il loro prodotto è fatto solo di acqua, farina e aria pulita della Montagna del Sole;
  • Delvy – Vero succo di melograno, dalla passione per il biologico della famiglia Del Vecchio è nata l’idea di portare sulle tavole dei garganici e degli italiani un prodotto di cui si stava perdendo la tradizione;
  • La Masseriola, dalla passione per la tradizione della famiglia Iannacci nasce uno degli olii più prelibati del Gargano e non solo, fatto rigorosamente di olive di alta qualità coltivate in zona.

Premi a sorpresa:

  • Antonio Del Vecchio, giornalista, scrittore e appassionato di Grotta Paglicci;
  • Angelantonio Mastrillo, docente UniBo, Giornalista e appassionato di Grotta Paglicci;
  • Armando Gravina, studioso di archeologia e tra i più profondi conoscitori di Grotta Paglicci.

Ulteriori informazioni e dettagli sull'eventi all'indirizzo www.grottapaglicci.it.