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Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, mercoledì 6 ottobre 2021 -  Da alcuni giorni, rignanesi d’oltre oceano, risiedono e vivono a Rignano Garganico in ‘segreta simbiosi’ e sentimento. Si tratta di una intera famiglia, composta dai coniugi Jeremy Spurlock Del Vecchio, dalla moglie Jacqueline e dai figli, in ordine di età, Leilah (15 anni), Wesley (13) e Whitman (12). Lui, 40 anni circa, imprenditore edile e, a tempo perso, il volontario nel sociale assieme alla compagna casalinga, è pronipote in linea diretta di Giuseppe Scipione Del Vecchio che, emigrato in Usa nel 1912 e mai più tornato in Italia.

Dopo una corrispondenza accanita, infatti, dal 1916 in poi quest'ultimo aveva fatto sparire letteralmente le sue tracce, come se fosse morto. Tant’è che in paese, dove aveva lasciato la giovane moglie Maria Vittoria Novelli e il figlio di appena un anno, Matteo , dopo decenni di inutile attesa, ad un certo punto, si coniò e perpetuò il detto: "non fare come Scipione…!" (il suo secondo nome da tempo era ed è usato come soprannome). E questo a significare la poca socialità di un individuo, quando va via senza dare più notizie di sé o di tornare ogni morte di papà.

Spurlock comincia ad interessarsi della famiglia italiana sin da piccolo, da quando la madre Katleen Dell (Del Vecchio)  gli parlava di suo nonno Joe, figlio di un italiano, appunto Giuseppe Scipione in parola, di cui seppe tutto per via di storia orale, persino dei suoi italianissimi gusti dei piatti italiani, anzi meridionali, conditi puntualmente con il peperoncino rosso. Cercò la documentazione (quella originaria era sparita in un incendio della casa del protagonista) presso il nostro  consolato competente e in tutti i luoghi di passaggio del suo bisnonno.

Il rapporto conoscitivo con l’Italia e con Rignano, fu puramente casuale, ossia per un articolo sul citato bisnonno pubblicato da chi scrive riguardante il figlio italiano di lui, Matteo, bersagliere disperso in Russia, durante la II guerra mondiale. La conoscenza stimolò entrambi, tanto da realizzare una storia completa della duplice famiglia. Del trascorso americano ne è autore il succitato Spurlock, e di quello italiano, chi scrive. Si pensa di fare un libro unico in duplice lingua, quasi un romanzo, dati i risvolti di alcuni episodi che si tingono di avventura e per altri versi di giallo e suspense. Staremo a vedere.

Intanto, per salutare ufficialmente gli americani è previsto un apposito incontro pubblico, Lo stesso  avrà luogo mercoledì 20 ottobre, alle ore 19.00, nella rinascimentale Chiesa Matrice “Maria SS. Assunta”, con la sponsorizzazione di Comune e Parrocchia.

A promuovere e ad organizzare l’iniziativa ci ha pensato, invece,  il Circolo culturale ”Giulio Ricci”, che da tempo si occupa, oltre che di cultura e tradizioni, anche del tema dell’emigrazione, come d’altronde lo fa anche con più dovizia il CDEC (Centro Letteratura e Storia dell’Emigrazione) della vicina San Marco, presieduto da Matteo Coco (coordinamento di Sergio D’Amaro, direttore della rivista sul tema "Frontiere"), che ne sarà anche relatore.

Interverranno ancora, oltre al Sindaco Luigi Di Fiore e al parroco, Don Santino Di Biase, quali padroni di casa; Angelo e Antonio Del Vecchio, entrambi giornalisti e scrittori ed esperti del tema – ricerca. Non a caso spetta a loro l’originale titolo con logo dato all’evento “Un Rignanese in America / Un Americano a Rignano” (Vedi foto con i due protagonisti principali: il capostipite Giuseppe Scipione Del Vecchio, emigrato nel 1912 e il pronipote Jeremy, in cerca delle sue radici italiane e rignanesi, in particolare). Modererà il tutto Saverio Serlenga, noto giornalista.