Franco Di Cosmo

San Giovanni Rotondo, giovedì 8 ottobre 2015 -  Costerà più caro non rispettare le norme sulla sicurezza sul lavoro. Il dlgs n. 151/2015 (disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione di procedure e adempimenti a carico di cittadini e di imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità), in attuazione della legge n. 183/2014 (Jobs act), infatti, arricchisce di nuove previsioni l’impianto sanzionatorio del T.U. Sicurezza. A spiegarlo, tra l’altro, la circolare n. 19/2015 della Fondazione studi dei consulenti del lavoro.

 Più precisamente, vengono individuate una serie di disposizioni la cui violazione determina il raddoppio dell’importo della sanzione, qualora la violazione riguardi più di cinque lavoratori o addirittura una triplicazione dell’importo, qualora la violazione si riferisca a più di dieci lavoratori. La nuova previsione si riferisce alle seguenti violazioni:

a) mancato invio dei lavoratori alla visita medica periodica e mancata richiesta al medico competente dell’osservanza degli obblighi previsti a suo carico. La sanzione prevista è solo quella dell’ammenda da 2.000 a 4.000 euro;

b) mancata o inadeguata formazione del lavoratore in materia di salute e sicurezza lavoro. La sanzione prevista è l’arresto da due a quattro mesi o l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro;

c) mancata o inadeguata formazione di dirigenti e preposti in materia di salute e di sicurezza sul lavoro. La sanzione prevista è l’arresto da due a quattro mesi o l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro;

d) mancata o inadeguata formazione dei lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza.

La sanzione prevista è l’arresto da due a quattro mesi o l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro;

e) mancata o insufficiente formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sul lavoro. La sanzione prevista è l’arresto da due a quattro mesi o l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro.

Franco Di Cosmo da Fonte:

ItaliaOggi, mercoledì 7 ottobre 2015