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Antonio Del Vecchio

Rignano Garganico, martedì 29 agosto 2023 -  C’era d’aspettarselo. Dal letto di ospedale mi sento di sollevare una questione che è di vitale importanza per la popolazione di Rignano Garganico: il sindaco Luigi Di Fiore ha deciso se vuole essere il sindaco di tutti o solo di una piccola parte politica, per giunta la minoranza del paese? Non entro nel merito dell’incontro di ieri sera, perché mi è stato raccontato e non sono potuto essere presente per ovvie ragioni, ma vorrei invitare il primo cittadino a riflettere su quello che sarà da oggi il suo futuro istituzionale, da non confondere con quello politico.

Ad esempio i Perbene hanno attaccato l’azione politica del suo mandato sotto il profilo etico ed opportunistico, ma non hanno mai attaccato il Comune come istituzione pubblica. L’incontro di ieri doveva essere quindi organizzato come Lista Rignano che Vorrei e non come Amministrazione Comunale, distinzione giuridica importante che qualsiasi Prefetto farebbe notare e persino sanzionare con ravvedimenti di Stato.  A chi scrive, da tempo osservatore imparziale delle cose rignanesi e non, le risposte vittimistiche date alla conferenza di ieri 28 agosto non sono piaciute. Ai presunti fantasmi avrebbero dovuto rispondere con i fatti, dare risposte tangibili ai problemi sollevati e non lo hanno fatto. Perché? E poi perché non mandare in diretta l’iniziativa permettendo a chi è fuori Rignano per qualsiasi motivo di seguirla? E’ il caso di dire: ve la siete suonata e cantata tra voi della Lista.

Contro la persona del Sindaco, il giovane e simpatico Luigi Di Fiore, nessuno ha da dire niente, ma sulle sue decisioni ed atti si, perché fa parte della democrazia. E in Italia e a Rignano vige ancora la democrazia. Ha chiesto per esempio a sé stesso se si è comportato da sindaco di tutti, compreso quelli dell’opposizione? A me sembra di no. E lo è per toccata di mano come si dice in gergo. Ad esempio, la sua toccata e fuga al convegno su Don Bruno svoltosi in Chiesa Madre il 5 agosto 2023 e l’incomprensibile comportamento tenuto per l’evento Borgo Divino 2023 del 17 agosto 2023, ricco di rilevanti iniziative culturali. Ha fatto da “uccel di bosco”. Perché? Perché confonde il ruolo istituzionale con quello di capo politico? Le sue giustificazioni di ieri e anche su un recente post del suo movimento sono solo questioni di lana caprina. Ha dimostrato di essere un sindaco rappresentante di una piccola parte politica, per giunta sempre meno compatta, nonostante i tentativi di palesare il contrario. Gli attestati di stima (telefonate e messaggi) allo scrivente ricevuti da esponenti di primo piano del movimento Rignano che Vorrei dopo i fatti del 17 agosto già narrati sui social lo dimostrano apertamente.

Al “Premio Jalarde“, condiviso dal resto delle Autorità locali e dagli interventi di quelle sovracomunali, tra cui deputati, senatori, rappresentanti dell’ASL e delle associazioni, giornalisti, professionisti, scrittori e ricercatori, c’era anche la  presentazione del mio romanzo “Rocco e Carmela – Storie d’amore e transumanza“, ispirato alla Locatione d’Arignano e alle sue tradizioni e usanze giunte quasi intatte sino ai nostri giorni. Non solo non si è visto il primo cittadino, ma neppure gli altri della sua giunta, quasi che fosse una manifestazione abietta da biasimare e boicottare ad ogni costo. Eppure chi scrive si è comportato sempre bene con la sua fattiva collaborazione con questa e con le precedenti amministrazioni (vedi nomi alle nuove strade, vedi volume e lapide sui Caduti, resoconto di ripristino della Croce del 1907, ecc.). Quanto accaduto è gravissimo e rappresenta un momento unico mai accaduto prima nella storia democratica di Rignano. Persino in epoca fascista il Podestà o suo delegato, la storia bisogna studiarsela, prendeva parte alle iniziative di tutti. Che sinistra è questa?

Nulla da dire sulla Pro Loco, in quanto da me bene fondato e amato. Non mi resta che salutare gli amici di Rignano dal letto n. 38 di Casa Sollievo della Sofferenza, dove sono momentaneamente ubicato per questioni di salute, e invitare il caro Luigi Di Fiore, primo cittadino, ad essere sopra le parti e a fare il sindaco di tutti i cittadini, così come vuole il suo mandato istituzionale. Spero lo faccia.