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 Gargano, venerdì 4 dicembre 2015 - Stanotte, oltre 100 carabinieri, nell'ambito dell'operazione "New green generation", hanno fermato 20 persone mentre altre 4 sono tuttora ricercate. Sei degli arrestati sono finiti in carcere, 11 ai domiciliari, obbligo di dimora per 3. Dei 4 ricercati, invece, uno è destinatario di misura cautelare in carcere, domiciliari agli altri 3. "Abbiamo messo fine a un grosso sistema di spaccio", ha detto stamattina in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Antonio Basilicata.

 

L'attività investigativa, coordinata dalla procura di Foggia (sostituto procuratore Marangelli), è incentrata sul periodo che va da ottobre 2013 a febbraio 2014. Pedinamenti e intercettazioni hanno scoperchiato un business ben collaudato tra Gargano e Alto Tavoliere. L'erba veniva prodotta da Pietro Folla nelle piantagioni presenti in alcuni terreni nella sua disponibilità, situati tra San Nicandro Garganico e Chieuti. Era Folla a curare la coltura per poi smerciarla all'ingrosso, soprattutto ad Antonio Altieri (alias "Palazzina") e ad un altro indagato ancora da catturare. Altieri, servendosi di un gruppo di giovani pusher, piazzava la marijuana nel comune di San Nicandro. Oltre alla droga, l'uomo si interessava anche di furti d'auto e rapine. Durante le indagini i carabinieri hanno sventato un colpo ad una tabaccheria del centro cittadino. Il ruolo di Altieri è fondamentale in tutta questa storia. L'inchiesta che ha portato agli arresti di stanotte, partì da una tentata estorsione a un imprenditore edile di San Nicandro Garganico che vedeva Altieri coinvolto in prima persona. Da quell'episodio sono emersi, successivamente, tutti gli interessi nel mondo della droga portati avanti da Altieri.

 Il gruppo più rurale di San Nicandro Garganico si intrecciava con quello più organizzato di San Severo sempre grazie ad Altieri. L'uomo, infatti, oltre a spacciare marijuana, è anche un grande assuntore di cocaina. Quasi giornalmente si recava a San Severo per acquistare polvere bianca (di qualità maggiore rispetto a quella nel suo comune) per se stesso. Attraverso Altieri, i carabinieri hanno scoperto una fiorente attività di spaccio di coca nel quartiere sanseverese, tristemente noto, di San Bernardino. Identificati e arrestati Angelo Marinelli (alias "Angelin'"), Luciano Marinelli e Ruggero Bergantino mentre un quarto soggetto è ancora in libertà.

 Queste persone gestivano lo spaccio dalla propria abitazione effettuando le cessioni a una rete di fidati acquirenti, avvalendosi di telecamere e vere e proprie vedette a tutela del business. Niente cellulari. Ci si incontrava a San Bernardino e lì si concretizzavano gli affari. Come detto, Altieri non si fermava al solo traffico della droga. I carabinieri hanno accertato un furto e tre tentati furti di autovetture attribuiti a lui e a due suoi compari, Marco Canova e Gianpaolo Di Lella. Furti finalizzati a compiere rapine di cui una in particolare progettata ai danni di un negozio di tabacchi, però mai portata a compimento.

 Unico colpo messo a segno è quello avvenuto a Termoli nel febbraio 2014, quando venne rubata un'autovettura e portata a San Nicandro. Ma in quell'occasione i carabinieri riuscirono a recuperare e restituire il mezzo al proprietario. Infine, sempre nella stessa inchiesta, all'indagato Nazario Antonio Ciavarella è contestato il reato di detenzione e porto abusivo di armi mentre a casa di Angelo Di Pardo sono stati ritrovati, grazie all'unità cinofila, circa 100 grammi di marijuana, occultati in varie stanze dell'abitazione.

 Manette per Antonio Altieri, Ruggero Bergantino, Pietro Folla, Luciano Marinelli, Vincenzo Di Lucera, Angelo Marinelli, Ivano Biscotti, Angelo Di Pardo, Mauro Flena, Samuele Curatolo, Matteo Mele (di San Marco in Lamis) e Matteo Mele (di San Nicandro Garganico), Nazario Antonio Ciavarella, Gianpaolo Di Lella, Costantino Folla, Matteo Salvatore Gualano, Tommaso Flena (nato in Germania) e Tommaso Flena (nato a San Marco in Lamis) e, infine, Marco Canova.