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a cura di Nicola M. Spagnoli

Roma, mercoledì 2 marzo 2022 -  Un escursus sulle copertine discografiche a fumetti non poteva iniziare, anche se ce ne furono diverse e variegate prima, che dalla mitica Cheap Trills del 1968, il secondo disco dei Big Brother & Holding Company che lanciò l’inarrivabile Janis Joplin. Molto si deve anche e appunto alla curiosa copertina che illustrava i vari brani (foto 1), un fumetto dello statunitense Robert Crumb, fondatore di riviste underground e già celebre per il personaggio di Friz the Cat, personaggio un po’ zozzone che riscosse una certa popolarità anche da noi.

L’artwork pare che fu realizzata in una sola notte da Crumb e in alternativa ad una foto (cassata dalla produzione!) un po’ osè della band nuda e al completo a letto, in pratica un’ ammucchiata. Naturalmente non poteva mancare il quartetto di Liverpool, abilissimo a cogliere e a sfruttare tutte le tendenze che si profilavano all’orizzonte, sia in campo musicale che artistico e sociale ed ecco, appena l’anno successivo, addirittura un lungometraggio targato Beatles: Yellow Submarine (foto 2). Naturalmente uscì anche il disco, la soundtrack, in innumerevoli formati, che in verità non fu molto apprezzato dalla critica in quanto conteneva perlopiù materiale già noto e pubblicato in precedenti album fra cui la title track presente  dal ’66 sull’album Revolver. L’art director e autore della copertina fu un Ceco (slovacco), Heinz Hedelmann che non era un nome da poco visto che proveniva dalla stessa scuola di Joseph Beuys a Dusseldorf, fucina di avanguardie negli anni cinquanta. Successivamente oltre all’illustrazione e alla pubblicità il suo campo fu soprattutto quello dell’insegnamento ma bisogna dire che la fama la deve essenzialmente a George Martin e a questo film d’animazione.

Rimaniamo in terra d’Albione e arrivati al 1972 ecco un’altra iconica copertina a fumetti, quella del quarto album dei Groundogs (foto 3), un nome che non dirà quasi nulla oggidì a molti ma la band è, e resta, un nome importante per il revival del blues inglese al pari di Mayall, Korner, Fleetwood Mac, Clapton etc. L’autore della copertina, Neil Adams, noto per il suo Spiderman, descrive, all’esterno e all’interno della copertina quello che il gruppo intendeva dire con il titolo, ovvero che le marmotte, sì proprio loro, salveranno il mondo dai sui atavici mali, la guerra, l’inquinamento, la sovrappopolazione.

Tornando agli USA non dimentichiamo le storiche copertine psichedeliche per i Grateful Dead elaborate da Rick Griffin fino ad arrivare a quella, smaccatamente fumettistica, del ’78 per il loro, purtroppo fallimentare, decimo album disegnato da Gilbert Shelton e, tornando a Crumb, non possiamo non segnalare il lavoro realizzato per il ritorno, nel ’90, dell’iguana, ovvero di Iggy Pop (foto 4).I Ramones, la band punk rock per eccellenza che in alcuni periodi della loro carriera furono additati, impropriamente, superiori a Led Zeppelin, Who e Stones e secondi solo ai baronetti, ebbero una certa propensione per le copertine a fumetti, lo fecero per Road tu ruin ed anche per l’album di cover del ’93 (foto 5) o per quella, manifesti compresi, del concerto finale del ‘97 (foto 6).

Passiamo al Nu-metal USA e troviamo i Korn con una bella copertina del ’98 (foto 7) di Todd Mc Farlane sulla “forza trainante” dell’infanzia, lavoro introdotto da un interessante video in parte a cartoni animati, sempre di Todd, mentre il nostro Tanino Liberatore, il creatore di RanxXerox, nelll’83 fu ingaggiato persino da Frank Zappa per una copertina ispirata al suo eroe fumettistico RanXerox (foto 8) naturalmente in veste comica, visto che con tutti quei muscoli, il povero Zappa appare impegnato con una mano alla chitarra e con l’altra ad ammazzare zanzare con una paletta (forse un riferimento al concerto presso il laghetto di Segrate dove gli insetti abbondavano o al tour italiano di quell’anno, in generale).

E siamo entrati in ambito italiano dove non mancano i grandi disegnatori e le grandi copertine diventate storiche specie quelle intorno al movimento del ’77, Gianco, Manfredi e soprattutto la bistrattata operetta iperrealista di Emilio LoCurcio, quell’Eliogabalo (foto 9) che fece spaventare la RCA per i testi molto rivoluzionari. Di LoCurcio anche le musiche e i disegni dentro l’album apribile, un album certamente storico con una schiera di collaboratori di tutto rispetto fra cui citiamo i Pierrot Lunaire di Arturo Stalteri, Lucio Dalla, Ron e Teresa de Sio.

Ma torniamo un attimo indietro nel tempo per citare quella che unanimemente è ritenuta la più bella copertina di un disco italiano, siamo agli albori del progressive rock nostrano e già le copertine parlano da se del nuovo corso musicale, come quella disegnata del primo LP della PFM o quella sagomata del Banco ma questa dei Garybaldi nel ’72 le supera tutte, si apre in tre parti (foto 10) e dentro contiene anche una storia a  fumetti a cui si prestò l’arte sublime di Guido Crepax, il creatore di Valentina (quella tutta nuda in copertina naturalmente). Dal 1978 impazza anche in campo discografico il compianto Andrea Pazienza che inizia con l’elaborato ritratto della Premiata Forneria Marconi per Passpartù (foto 11) e con abbondanti disegnini anche sulla busta intera che commentano i testi di ogni brano.

Pazienza non disdegnò Avitabile (foto 12), Riondino, Mango e Claudio Lolli (foto 13) ma più di tutti lavorò, sia per i singoli che per ben quattro LP, per Roberto Vecchioni, realizzando il pavone coloratissimo di Hollyvood Hollyvood e poi due capolavori nel ‘79 e nell’80 per Robinson (foto 14) e per  Montecristo (foto 15). Ma veniamo, per concludere, ai dischi del sottovalutato e istrionico polistrumentista napoletano che con i fumetti ci ha fatto l’abbonamento a partire da Conosci Victor Jara? Poi Spiritus Mundi, In Vino Veritas, The Lost Album, Direction Zappa, i tre album di Capitan Capitone, Nostra Patria è il Mondo intero, Truff & Other Sturiellett e per finire con il capolavoro dei capolavori ormai introvabile anche su ebay cioè Canzoniere Italiano (foto 16) che consta di un Album-libro-CD con copertina cartonata in cui possiamo ammirare centinaia di disegni, storie a fumetti che illustrano dettagliatamente ogni brano affidate a un pugno di valenti illustratori fra cui da citare Squaz, Arab, Kranti, Enzo troiano, Mauro Diani, Rosaria Cefalo e tanti altri. Naturalmente l’elenco di copertine e di validi illustratori a fumetti, italiani e non, sarebbe sufficiente a riempire un’enciclopedia ma per non farla troppo lunga…fermiamoci qui.  (nell’occhiello una copertina dei Gorillaz)

                                                                           

                                                                                                       Nicola Maria Spagnoli

 

 

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foto 2

 

foto 3

 

foto 4

 

foto 5

 

foto 6

 

foto 7

 

foto 8

 

foto 9

 

foto 10

 

foto 11

 

foto 12

 

foto 13 

 

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