Nicola M. Spagnoli

Roma, martedì 14 novembre 2017 -  La palma d'oro, nell'ultimo anno che segna la fine del Prog “storico” italiano (altrove era già finito da tempo), non può che essere assegnata ad "Andrè sulla luna" prima opera solista di un redivivo  ex Pierrot Lunaire, Arturo Stàlteri. Anche il tastierista Cacciapaglia potrebbe stare in cima ma siccome ha già avuto, in questo breve riassunto, quattro anni prima la palma d’oro dovrà accontentarsi, per quest’anno, del secondo posto anche perché la sua fatica, indubbiamente notevole, è molto più vicina alla musica classica contemporanea  piuttosto che al progressive rock in senso stretto.

Nicola M. Spagnoli

San Marco in Lamis, martedì 7 novembre 2017 - Questo è un anno che sembra rinvigorire il Prog con un numero più elevato di dischi degni di attenzione, rispetto all’anno  precedente i nomi classici sono sempre sulla breccia, alcuni di ritorno altri sempre ma i nomi nuovi sono pochi fra cui un misterioso tastierista che fa un disco quasi interamente strumentale alle tastiere, alquanto teutonico ma in giusto equilibrio fra avanguardia ed orecchiabilità che non raggiunge la popolarità ma desta curiosità e ammirazione.

Nicola M. Spagnoli

Roma, domenica 29 ottobre 2017 -  Al vertice del 1977 non poteva che esserci "Gudrun" il secondo ottimo disco dei Pierrot Lunaire con una nuova vocalist che non fa rimpiangere affatto la superba Donella del Monaco del primo disco che intanto diventa solista: la title track Gudrun comunque già da sola vale un'epoca. La Premiata Forneria con "Jet Lag" torna a volare alla grande, più evoluta, fresca ed accattivante, nel secondo disco americano con il nuovo, grandioso, vocalist Bernardo Lanzetti, veramente un lavoro da grandi professionisti, che nel panorama pre-agonizzante del Prog non poteva non piazzarsi al vertice.

Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 18 ottobre 2017 -  Qualche mese fa scrivendo di Lucio Battisti espressi una critica in effetti un po’ troppo dura nei confronti del cantautore. Affermando, tra l’altro, che era molto limitato nel canto; purtroppo sorvolando (chiedo scusa)  completamente l’aspetto musicale nelle canzoni che hanno avuto i testi di Mogol prima, e di Panella dopo. Non voglio assolutamente fare un passo indietro di quello che scrissi, ma lo faccio di lato. E la storia mi dà ragione: Battisti non fece mai una tournèe, il perchè non lo si è mai capito; e non scrisse (come testi) nessuna canzone di rilievo.  

di Luigi Ciavarella

San Marco in Lamis, sabato 14 ottobre 2017 -  Nel febbraio del 1972 si ritrovarono a Parigi tre ex membri fondatori dei Velvet Underground, seminale band newyorchese dei sessanta che ha rivoluzionato il corso della musica rock con trame musicali inquietanti che parlavano di droga, di malessere sociale e personale e di perversioni laddove, per opposti fronti, nella California psichedelica e floreale, si tributava il libero amore e la musica come liberazione delle coscienze attraverso l'uso di droghe leggere (e in seguito anche pesanti e distruttive).

Nicola M. Spagnoli

Roma, sabato 14 ottobre 2017 -  Il 1976 vede un Progressive Rock italiano ormai agli sgoccioli (il periodo d’oro è stato senza dubbio il precedente quadriennio!), anche se episodi interessanti e belli non mancano ed è per questo che abbiamo messo al primo posto il primo disco made in Italy completamente neo-canterburiano come quello dei Picchio dal Pozzo che rifacendo il verso a Robert Wyatt, ai Maching Mole, ad Hatfield & the North, ai Camel ed anche a Kevin Ayers almeno ci regalano brani piacevolissimi, freschi e spiritosi, in questo loro primo disco ancora oggi godibilissimo (ma anche in quelli successivi!).

di Luigi Ciavarella

San Marco in lamis, lunedì 9 ottobre 2017 - A mezzo secolo di distanza dal fortunato hit “A Whiter Shade of Pale”, che li fece conoscere in tutto il mondo, e a quattordici anni dal precedente “The Well’s On Fire”, ritornano i redivivi Procol Harum con un album nuovo di zecca che rinverdisce il loro passato costruito sulla scia di un rock progressivo armonioso dominato dall’hammond di Gary Brooker.

Nicola M. Spagnoli

Roma, giovedì 5 ottobre 2017 -  Tre i capolavori assoluti del 1975, un tastierista collaboratore di Battiato (che con "M.lle le gladiator" si allontana un pò verso altri,  più difficili, lidi avanguardistici) di formazione classica, Roberto Cacciapaglia, con "Sonanze" ci propone un sound alla Klaus Shultze ma più mediterraneo ed equilibrato del Krautrock mentre gli Opus Avantra realizzano con "Lord Cromwell" un altro capolavoro assoluto, nonostante la defezione di Donella del Monaco, in un vortice di suoni elettrici ed acustici e ritmi da capogiro.

Nicola M. Spagnoli

Roma, martedì 12 settembre 2017 -  Il 1974 vede l'affermazione critica e definitiva, ma certamente non ancora commerciale, di Battiato che con "Clic!" dalla semplicissima copertina in b/n quadrettata propone una musica travolgente che, tutt'oggi attualissima, viene spesso usata in Tv, quella di matrice rileyana di "Propiedad prohibita" con accanto esperimenti elettronici più sofisticati e complessi.

Nicola M. Spagnoli

Roma, lunedì 28 agosto 2017 -  il 1973 è veramente l'anno d'oro per eccellenza del Prog italiano, l’anno che vede il miglior disco del Banco del Mutuo Soccorso, a tutt'oggi, visto che sono ancora più che mai vivi e vitali, con un mitico ed irraggiungibile brano, l’indimenticabile "Canto nomade" nel disco-capolavoro "Io sono nato libero". C'è l'esordio prorompente e maestoso degli Area (shocchante anche per la confezione) che certamente si gioca il primato dell’anno con il Banco e due, ben due, ma saranno purtroppo gli ultimi, splendidi dischi dei Jumbo ...

Nicola M. Spagnoli

San Marco in Lamis, mercoledì 16 agosto 2017 -  Nel 1972  la scelta si fa ardua e potremmo dire che come qualità un 10° posto di quest'anno (ma anche un 20°) cosi come nell'anno successivo, certamente equivale ad un primo assoluto degli anni "bui" mettiamo quelli fra il ‘78 e l’80. Gli esordi di Banco del Mutuo Soccorso o della Premiata Forneria Marconi certamente meriterebbero di più, ma come non segnalare prima una meteora sconvolgente come quella che fu il primo disco (buckleyniano anzichè no) di Alan Sorrenti oppure "Ys" del Balletto di Bronzo?

Nicola M. Spagnoli

Roma, martedì 8 agosto 2017 -  Nell'opinione comune, almeno a livello di vendite e di popolarità, il 1971 è l'anno delle Orme con "Collage" e dei New Trolls con il loro primo "Concerto grosso", ma la qualità vera, dicevamo, non si misura con i milioni (o migliaia) di copie vendute, e quindi mi sembrano più degne dei primi posti le opere-concept dei Trip o degli Osanna, che nella loro teatralità anticipano perfino i Genesis di Peter Gabriel o anche il disco dei Raccomandata con Ricevuta di Ritorno (RDM) con la loro personalissima Bibbia.