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Teresa De Pedro

Puglia, mercoledì 13 aprile 2016 -  Sono cresciute del 6% percento nel 2015 le esportazioni dei vini pugliesi. A trent’anni dal 1986, quando  il vino italiano ha conosciuto l’abisso del metanolo, il bilancio è positivo, ma non basta ancora, come è stato ribadito dai 50 giovani imprenditori che hanno incontrato al Vinitaly il Governatore Emiliano e l’Assessore alle Risorse Agroalimentari Di Gioia. Piena condivisione di progettualità che vedano il grande coinvolgimento dei giovani imprenditori che per il Governatore Emiliano sono “Il futuro della Puglia e il grande patrimonio che va tutelato e promosso in ogni modo”.

 “Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali e le vocazioni dei giovani imprenditori agricoli che sono state la chiave del successo nel settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione”, ha affermato Roberto Moncalvo, Presidente Nazionale della Coldiretti, nel sottolineare che “difendere la normativa comunitaria è la premessa per essere più forti nei difficili negoziati internazionali che ci attendono a partire dall’accordo di libero scambio con gli Usa”.

“La Puglia ha centrato importanti risultati -  ha detto il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e con i 7,5 milioni di ettolitri e gli 88mila ettari a vigneto si è ritagliata uno spazio importante nel panorama enoico nazionale. Ci sono ancora grandi margini di crescita sia in termini di produzione di qualità che di esportazione di prodotto all’estero. In quest’ottica è necessaria una promozione dell’immagine del sistema vitivinicolo di Puglia sui mercati nazionali ed internazionali, usufruendo delle risorse mezze a disposizione dal PSR”.

Ad oggi sono 6 le IGT (Indicazioni Geografiche Tipiche) ‘Tarantino’, ‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi DOC (Denominazione di Origine Controllata) che  detengono un valore inestimabile, intrinseco alla materia prima ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato.

“Già un anno fa ai giovani viticoltori sono stati assegnati 170 ettari a titolo gratuito gratuitamente dalla Riserva Regionale – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - e bisogna continuare lungo il percorso avviato. Restano aperte sia come Paese Italia che come Regione Puglia le questioni  legate al rispetto delle regole circa la tutela delle indicazioni geografiche e dei marchi, alla determinazione di un giusto rapporto qualità-prezzo per tutte le fasce di prodotto, alla definizione e conoscenza dei dati produttivi e di mercato, alla migliore utilizzazione dei risultati della ricerca anche per contrastare gli effetti del clima impazzito e alla necessità di promuovere su scala internazionale le produzioni pugliesi in modo meno frammentario ed episodico”.

Il vino è un motore economico che in Italia genera nove miliardi di fatturato annuo e impiega più di un milione di persone. Il settore ha portato a casa un grande risultato sul fronte della semplificazione, un testo unico che accorpa tutte le disposizioni che disciplinano la materia del comparto vitivinicolo, prima contenute in svariati testi normativi.

Ed i risultati della scelta di qualità degli imprenditori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi vedere: è aumentata del 33% la produzione DOC e DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita). Si tratta di un dato in controtendenza rispetto all’andamento del comparto nel resto del Mezzogiorno, dove i numeri sono in netto ribasso in Basilicata (-13%), Calabria (-25,5%), Sicilia (-19,7%) e Sardegna (-1,3%). Con i suoi 346.000 ettolitri di vino a denominazione d’origine, la Puglia ha contribuito ad accrescere l’incidenza produttiva dei vini meridionali sul totale nazionale, dominato da sempre dalla produzione del Nord Italia.