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Popolari Puglia

Bari, lunedì 3 ottobre 2016 - Caro Presidente Emiliano, Preg.mi Assessori Leo e Negro, a volte una notizia, rimbalzata su tutti i media nazionali, non è solo un modo per mettere in cattiva luce la Puglia, ma può rappresentare un’occasione di riflessione su una determinata situazione. Facciamo riferimento alla vicenda del Comune di Zapponeta, piccola comunità sul Golfo di Manfredonia, conosciuta per le sue eccellenze agroalimentari, diventata però famosa per la vicenda del sindaco-autista, costretto a utilizzare la sua utilitaria per garantire il trasporto scolastico a quattro bambini che vivono in campagna.

 Ogni mattina, il sindaco-autista fa il giro delle contrade per caricare i bambini e trasportarli a scuola, ovviando così a una carenza dell’amministrazione comunale, impossibilitata a garantire il servizio di scuolabus per la grave crisi finanziaria.

Iniziativa lodevole, ma che fotografa ancora una volta il disagio dei Piccoli Comuni costretti a fare i conti con la mancanza di fondi e la conseguente impossibilità a garantire servizi essenziali, soprattutto per una sana istruzione dei bambini, come da dettato costituzionale, che si aggiunge a un contesto deprimente di scolarizzazione regionale.

Infatti, dopo anni di costante discesa, in Puglia è tornata a crescere la dispersione scolastica, facendo della nostra regione (secondo dati MIUR) la terz’ultima in Italia per grado di abbandono dei banchi di scuola. Un poco invidiabile primato che ha vanificato i brillanti risultati ottenuti con il programma regionale “Diritti a scuola”, che in dieci anni ha permesso di abbattere la percentuale dei giovani, tra i 18 e i 24 anni, che non ha titoli scolastici superiori alla licenza media.

Senza contare l’aumento dei costi che le istituzioni regionali dovranno in futuro sostenere per politiche di rieducazione sociale, visto che una bassa scolarizzazione comporta un alto tasso di disagio minorile che è l’anticamera ad atteggiamenti di bullismo e microcriminalità. E senza considerare che gli studenti pugliesi sono tornati ad abbandonare la scuola perché costretti a studiare in istituti vecchi, privi di manutenzione, sporchi ed ora anche con il disagio di docenti che non hanno una cattedra certa e una sede stabile.

Questa, caro Presidente ed egregi Assessori, non è una “buona scuola”. Tuttavia, il caso di Zapponeta ci permette di considerare procedure che, anche se non di stretta competenza regionale, possono rappresentare una risposta concreta, fattibile e immediatamente attivabile per contrastare il disagio non solo di quattro bambini, ma di una intera comunità che deve rispondere alle assenze dello Stato e alle farraginose procedure di trasferimento dei fondi pubblici.

Abbiamo fatto riferimento al progetto “Diritti a scuola”. Quest’anno il relativo bando ha visto un calo delle scuole interessate (da 290 a 193) che comporterà, con molta probabilità, l’inutilizzo di tutta la somma a disposizione. Sarebbe opportuno verificare se quei fondi residui possano essere utilizzati per garantire, nell’anno scolastico in corso, il servizio di trasporto scolastico ai quattro bambini di Zapponeta.

Avremo così dato una risposta concreta nella lotta alla dispersione scolastica e rispettato le finalità del progetto che prevede proprio l’attivazione di politiche in favore della scolarizzazione dei giovani pugliesi, senza considerare l’immediato monitoraggio dei risultati sull’attuazione del progetto.

 Siamo certi che sarete sensibili ad affrontare il tema da noi sollevato e che avremo occasione per trovare soluzione a un problema che non riguarda solo la comunità di Zapponeta ma la Puglia e l’Italia intera, perché come ricordava Aldo Moro nella sua relazione alla Costituente sul diritto all’educazione: “C'è innanzi tutto il diritto dell'uomo alla istruzione ed educazione, le quali sviluppino gradualmente la personalità che nell'età infantile è solo potenziale e si svolge ed arricchisce attraverso il possesso progressivo della verità. Si tratta dell'acquisto delle cognizioni e dei motivi vitali che danno un tono alla personalità e le permettono di assumere una posizione definita e responsabile con speciale riferimento alla vita sociale”.
Senza cittadini istruiti alla verità ed educati alla libertà non può esserci società.


Cordiali saluti.
2 ottobre 2016


Alfonso Pisicchio
(presidente Commissione cultura e formazione)
Napoleone Cera
(presidente gruppo Popolari)