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Antonio Del Vecchio

Foggia, mercoledì 22 marzo 2017 -  Per il Partito della Rifondazione Comunista, il Parco Nazionale del Gargano, nonostante i 35 anni di vita,  resta ancora  un “illustre sconosciuto”. Lo si afferma in un succoso ed articolato comunicato stampa, a firma del Partito e dei Circoli del Promontorio, diffuso in ogni dove. Lo scopo è di far sentire la loro voce non tanto sulla presidenza quanto sul   rilancio programmatico ed operativo del Parco. Un rilancio, a loro dire, che si può fare, avendo le idee chiare in merito all’interesse generale da perseguire. Prima di procedere oltre ed innovare  occorre fare dei bilanci sulla sua attività. 

 Ecco la disamina che ne viene fuori. Si comincia col dire che la “esistenza” del Parco  in termini di immagine e di fatti sarebbe  pressoché “sconosciuta” ai più, specie se si chiamano turisti. Quegli stessi che affollano durante le varie stagioni “i nostri lidi, santuari e città…”. Il giudizio dei cittadini residenti nei confronti del Parco, secondo il dire degli estensori - sarebbe alquanto negativo.  Si passerebbe dalla totale indifferenza fino ad un’aperta ostilità.  Il Parco nell’immaginario collettivo sarebbe comunemente noto ,  secondo lo scritto rifondino,  come “l’Ente dei divieti e degli ostacoli e che poco o nulla avrebbe fatto “ …per contrastare il taglio indiscriminato del patrimonio boschivo (spesso causa di dissesto idrogeologico), il fenomeno del bracconaggio ed i vari altri comportamenti illegali”.

Tutt’al più e nel migliore dei casi il suo ruolo meno invadente dovrebbe coincidere – si ironizza più avanti nel documento-  come quello di un’istituzione che servirebbe “a mantenere economicamente una ristretta élite di funzionari e di qualche “trombato della politica” da sistemare”. Insomma “un ente inutile – si sottolinea - che sperpera denaro pubblico!.  In queste ultime settimane – si legge ancora più avanti - vi è una insolita e sospetta iperattività della politica locale”. Ci s’interroga, poi con sottile ironia – sul destino di un presunto ‘malato’ che  verserebbe in gravi condizioni. Per cui  bisognerebbe salvarlo?. Macché! Si sarebbe di fronte, secondo i Rifondini, al‘sacro rito” sempre verde della spartizione. In gioco ci sarebbe la nomina del nuovo presidente del “Parco a me e quello dell’Alta Murgia a te”. Quindi solo dei nomi, ma non delle professionalità e delle competenze di ciascun candidato verso le tematiche “ambientali”.

Di candidati con queste caratteristiche Il Partito di Rifondazione Comunista ne avrebbe incontrati tanti nelle varie e combattute battaglie per l’ambiente. Il riferimento è ai comitati Notriv, alle campagne di lotta contro: l’impianto Energas a Manfredonia; le discariche abusive di rifiuti tossici; le trivellazioni nel Tavoliere; il cementificio ad Apricena; l’inceneritore della Mercegaglia in località Borgo Tressanti;  contro le mille, grandi e piccole illegalità, che deturpano il nostro territorio. Tra questi si troverebbero, secondo lo scritto,  non solo seri e capaci professionisti, ma anche  sinceri ambientalisti. Quelli ovviamente che, come sottolineato -  considerano le tematiche ambientali una sorta di stella polare della loro attività lavorativa e della loro militanza; professionalità in grado di attivare progetti innovativi e ambiziosi necessari a promuovere e a far decollare il ‘Nostro Parco’ altrimenti destinato ad una lenta agonia”.

Si conclude, infine,con la sottesa e ferma volontà di usare, assieme agli altri soggetti politici e associazioni, cui starebbe a cuore lo sviluppo ecosostenibile del territorio “tutti i mezzi necessari… per disvelare e contrastare l’ennesima “prepotenza”. In sintonia coll’anzidetto documento si è espresso anche Antonello Soccio, segretario provinciale di lungo corso del Partito, nonostante la sua giovane età, ma pronto a mettersi gioco, se sarà necessario, all’imminente congresso provinciale, convocato per sabato 25 marzo, alle ore 10.00, presso la Confesercenti di Via Monfalcone in Foggia