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Comunicato Stampa

Roma, martedì 27 giugno 2017 -  Anche per l’on. Angelo Cera la decisione di Trenitalia è uno schiaffo alla intelligenza della popolazione di Capitanata, penalizzati da una decisione che solo in apparenza li favorisce. La questione dei collegamenti ferroviari tra Foggia e Roma non può più essere affrontata con provvedimenti tampone, che rendono ancora più difficile una soluzione condivisa con il territorio della Provincia di Foggia.

 Non possiamo più tollerare il temporeggiare del ministro Delrio che continua a non prendere in mano la questione e tarda a convocare un tavolo tecnico, capace di affrontare e risolvere, con reciproca soddisfazione, il problema dei collegamenti ferroviari tra Foggia e Roma.

Appare chiaro che Foggia e la Capitanata sono la vittima sacrificale di un disegno che ha la cabina di regia in altre palazzi e in altre sedi che non quelle, condivise, delle istituzioni regionali e provinciali. Qualcuno a Roma vuole immolarci per favorire altri territori e garantire migliori e più comodi collegamenti tra la Campania e Roma. La partenza delle 5 da Foggia per Roma è una presa in giro, perché penalizza l’utenza delle aree interne e pone le condizioni per cancellare, nel giro di poche settimane, il collegamento con la scusa degli eccessivi costi rispetto all’utenza che fruisce del servizio.

Mi associo, pertanto, all’appello lanciato dai rappresentanti del partenariato istituzionale, economico e sociale della provincia di Foggia di disertare la cerimonia di inaugurazione del tratto Cervaro-Bovino, inserito  nella direttrice del corridoio ferroviario europeo TENT, che collega il nord europa con il sud Italia. Mi auguro che i consiglieri regionali e provinciali, e lo stesso Michele Emiliano, non prendano parte, come faremo tutti i parlamentari e le forze sindacali, economiche e sociali della provincia di Foggia, alla cerimonia d’inaugurazione, dimostrando la stessa indifferenza che il ministro e le istituzioni governative riservano alle rivendicazioni della Capitanata.

 Invito anche a valutare iniziative di protesta più clamorose per innalzare il tono della contestazione di una decisione che in apparenza viene incontro alle richieste del territorio foggiano, ma che in realtà lo penalizza e lo condanna a recitare un ruolo marginale, creando condizioni di ulteriore crisi economica e mancato rilancio della Capitanata.