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Puglia, martedì 25 luglio 2017 -  L’allarme lanciato da Coldiretti sulla situazione idrica in Capitanata merita massima attenzione da parte del governo regionale, posto che la questione non riguarda solo il comparto agricolo, ma investe l’intero sistema idrico pugliese, visto che sono in sofferenza, a causa della siccità, tutte le provincie della Puglia. Non è quindi l’ennesima boutade del foggianesimo se si richiama l’attenzione sul difficile momento dell’agricoltura locale.

 Coldiretti è stata perentoria: rispetto a un anno fa mancano, nei quattro invasi gestito dal Consorzio di bonifica della Capitanata, ben 51 milioni di metri cubi di acqua. Una situazione che, se non dovesse piovere nei prossimi giorni, diventerebbe drammatica e finirebbe per coinvolgere anche l’erogazione di acqua potabile per i comuni della Capitanata.

L’emergenza idrica riapre la questione della governance irrigua delle produzioni agricole, visto che su una superficie di quasi 400mila ettari, poco meno della metà è attualmente raggiunta dalla rete di irrigazione, mentre si cercano disperatamente notizie sui 118 milioni di euro destinati alla costruzione di un nuovo invaso, bloccato da veti e dalle lungaggini burocratiche.

Mi pare che ci siano tutti gli elementi per un deciso intervento della Regione, quanto meno per comprendere l’attuale situazione e attivare eventuali procedure di sostegno alle imprese agricole in difficoltà. Sarebbe opportuno ricevere dall’assessorato regionale competente, magari già nella prossima seduta del Consiglio regionale prima della pausa estiva, eventuali delucidazioni sulle azioni intraprese o che s’intendono intraprendere per contrastare l’attuale situazione.

Sarebbe inoltre opportuno programmare, alla ripresa dei lavori, un serrato percorso che arrivi a fornire una precisa fotografia dell’attuale situazione agricola, delineando un percorso sulle cose da fare per evitare future emergenze idriche.