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Redazione

Foggia, lunedì 17 gennaio 2022 - Il Ministro Minniti ed il Capo della Polizia Gabrielli hanno già dimostrato di volere imprimere un passo diverso alle esigenze, adottando e promuovendo azioni concrete e non generiche assicurazioni. Ci auguriamo che lo dimostrino anche per le esigenze della popolazione di Capitanata. S.O.S. Impresa-Rete per la Legalità e Confesercenti condividono le richieste formulate dal dr Miglio quale Sindaco di San Severo e Presidente della Provincia.

E’ ora che si passi dalle parole ai fatti, prendendo atto che in provincia di Foggia, non esiste una emergenza criminalità ma che un alto livello di criminalità (sia organizzata che comune) è sempre presente. Solo che qualche volta l’avvertiamo maggiormente in ragione di fatti reato più eclatanti o che si ripetono con più frequenza o perché ne parlano di più gli organi di informazione. Le forze di polizia svolgono in maniera egregia il loro lavoro ma il salto di qualità nel controllo del

Territorio può avvenire solo fornendo loro adeguati strumenti di contrasto. Da anni a Foggia, in ragione dell’alto livello criminalità, vengono aggregati equipaggi delle Compagnie di Intervento Operativo dell’Arma e di Reparti Prevenzione Crimine provenienti anche da centinaia di chilometri di distanza. E’ ora che si prenda atto che l’emergenza è quotidiana e che nella provincia di Foggia venga istituito un Reparto Prevenzione Crimine, come già presente in quelle di Bari e Lecce. Reparto che consentirebbe un contrasto effettivo alla quotidianità delle azioni criminali che investono in particolar modo le città di Foggia e San Severo ma riguardano l’intera provincia e le campagne, nelle quali è difficoltosa se non impossibile una attività di prevenzione con le sole forze di polizia presenti sul territorio.

Un Reparto Prevenzione Crimine di 50 uomini vuol dire che ogni giorno il Questore ed il Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica avrebbero a disposizione sul territorio 15 equipaggi composti da 3 unità pienamente operativi; presenza quotidiana e non episodica con personale specializzato che avrebbe piena conoscenza dei luoghi e dei soggetti criminali e che contrasterebbe con più efficacia i reati di maggior allarme sociale, quali furti e rapine, causandone una netta diminuzione come avvenuto in altre realtà del territorio nazionale. Reparto, inoltre, che rafforzerebbe la lotta alla criminalità organizzata, potendo essere impiegato anche in attività di perquisizioni ed esecuzioni di ordinanze cautelari. Meno comprensibile l’entusiasmo per la costituzione a Foggia di una Sezione della DIA.

La Direzione Investigativa Antimafia, oltre curare la preziosa analisi della criminalità rappresentata poi nella relazione al Parlamento del Ministro dell’Interno, svolge sul territorio le stesse indagini che svolgono la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile e l’Anticrimine dell’Arma, entrambe presenti e pienamente operative nella città di Foggia. I risultati che conseguirebbe una Sezione DIA di 10 unità (4 Arma, 4 Polizia e 2 GdF) sarebbero nettamente inferiori a quelli che si potrebbe conseguire rafforzando di 4 unità ciascuna la Sezione Criminalità Organizzata e l’Anticrimine dell’Arma, che operano con un maggior livello di conoscenza, avvalendosi dell’apporto operativo ed informativo delle altre unità investigative di contrasto ad attività delinquenziali comunque connesse alla criminalità organizzata (antidroga, antirapina etc).

Altrettanto apprezzabile la proposta, già avanzata dal giudice Tanga, di un progetto pilota, che potrebbe riguardare le città di Foggia e San Severo, di una unica sala operativa che coordini gli equipaggi delle forze di polizia già presenti sul territorio, avvalendosi anche delle pattuglie di pattuglie della polizia municipale, della guardia di finanza e di altri servizi di polizia. L’auspicio è che a tali iniziative gli enti territoriali ne aggiungano altre di loro competenza, contrastando il degrado urbano, stipulando accordi con il volontariato per dare maggior senso di sicurezza alla fasce deboli, e fornendo forme di incentivazione agli esercenti che istallano per sistemi di videosorveglianza collegati con le forze dell’ordine, secondo il protocollo d’intesa firmato in Prefettura a Foggia il 9.12.2015, che prevedendo telecamere anche all’esterno degli esercizi,
metterebbe in sicurezza l’intera zona.

ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DI FOGGIA

Nella provincia di Foggia l’emergenza criminalità e una costante ma invertire al marcia è impossibile. Il Ministro Minniti ed il Capo della Polizia Gabrielli hanno già dimostrato di volere imprimere un passo diverso alle esigenze, adottando e promuovendo azioni concrete e non generiche assicurazioni. Ci auguriamo che lo dimostrino anche per le esigenze della popolazione di Capitanata. S.O.S. Impresa-Rete per la Legalità e Confesercenti condividono le richieste formulate dal dr Miglio quale Sindaco di San Severo e Presidente della Provincia. E’ ora che si passi dalle parole ai fatti, prendendo atto che in provincia di Foggia, non esiste una emergenza criminalità ma che un alto livello di criminalità (sia organizzata che comune) è sempre presente. Solo che qualche volta l’avvertiamo maggiormente in ragione di fatti reato più eclatanti o
che si ripetono con più frequenza o perché ne parlano di più gli organi di informazione. Le forze di polizia svolgono in maniera egregia il loro lavoro ma il salto di qualità nel controllo del Territorio può avvenire solo fornendo loro adeguati strumenti di contrasto.

Da anni a Foggia, in ragione dell’alto livello criminalità, vengono aggregati equipaggi delle Compagnie di Intervento Operativo dell’Arma e di Reparti Prevenzione Crimine provenienti anche da centinaia di chilometri di distanza. E’ ora che si prenda atto che l’emergenza è quotidiana e che nella provincia di Foggia venga istituito un Reparto Prevenzione Crimine, come già presente in quelle di Bari e Lecce. Reparto che consentirebbe un contrasto effettivo alla quotidianità delle azioni criminali che investono in particolar modo le città di Foggia e San Severo ma riguardano l’intera provincia e le campagne,
nelle quali è difficoltosa se non impossibile una attività di prevenzione con le sole forze di polizia presenti sul territorio. Un Reparto Prevenzione Crimine di 50 uomini vuol dire che ogni giorno il Questore ed il Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica avrebbero a disposizione sul territorio 15 equipaggi composti da 3 unità pienamente operativi; presenza quotidiana e non episodica con personale specializzato che avrebbe piena conoscenza dei luoghi e dei soggetti criminali e che contrasterebbe con più efficacia i reati di maggior allarme sociale, quali furti e rapine, causandone una netta diminuzione come avvenuto in altre realtà del territorio nazionale.

Reparto, inoltre, che rafforzerebbe la lotta alla criminalità organizzata, potendo essere impiegato anche in attività di perquisizioni ed esecuzioni di ordinanze cautelari. Meno comprensibile l’entusiasmo per la costituzione a Foggia di una Sezione della DIA. La Direzione Investigativa Antimafia, oltre curare la preziosa analisi della criminalità rappresentata poi nella relazione al Parlamento del Ministro dell’Interno, svolge sul territorio le stesse indagini che svolgono la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile e l’Anticrimine dell’Arma, entrambe presenti e pienamente operative nella città di Foggia.

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