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Redazione

San Marco in Lamis, sabato 17 ottobre 2015 - Presidente, dopo soli tre anni la sua squadra è già una grande realtà. È un caso oppure?  -Mi verrebbe da dire un miracolo inaspettato ma poi non è esattamente così -  Ci racconti allora  -Quando decisi nell'ottobre 2012 di fondare questa società, tra i tanti obiettivi mi fissai quello di riportare San Marco in Promozione. Raggiungerla dopo soli tre anni per me può definirsi un piccolo miracolo, ma dietro c'è una forte programmazione e preparazione

 Il campionato di Prima Categoria si è concluso il 7 giugno, nemmeno il tempo di rifiatare e si è ripartiti con quello di Promozione. Cambiano gli interpreti, ma la sostanza è sempre la stessa. Squadra dedita al sacrificio, che gioca a calcio e si diverte. Qual è il segreto?

Sicuramente è proprio quello il segreto: "Sacrificio e divertimento". Sacrificio perché ognuno di noi, a partire dal sottoscritto - quindi dirigenza, staff tecnico e collaboratori - impiegano un po’ del proprio tempo libero con impegno e dedizione, per contribuire a creare un modello d’associazionismo che porti benessere fisico, mentale e di aggregazione sociale. Divertimento perché crea sempre occasioni di felicità. Ogni partita, ogni allenamento, ogni occasione nella sede sociale, è un momento di gioia che riflette lo spirito del gruppo.

Ma lei si aspettava questo inizio di campionato considerando i tanti cambiamenti e la giovane età della sua squadra?

Assolutamente no. Sicuramente partire col piede giusto è motivo di orgoglio e soddisfazione frutto di una preparazione dura e studiata nei minimi particolari. Continuo a ripetere che il nostro segreto è nel gruppo, nell'accogliere ogni nuovo atleta con cordialità, facendolo sentire subito partecipe di questa grande famiglia.

È stato completato il settore giovanile?

Si. L'ultimo tassello è stato aggiunto proprio quest'anno con la creazione della ‘Juniores’ che mancava. Una categoria molto importante che farà da collante fra il settore giovanile e la prima squadra e porterà i calciatori ad una preparazione ottimale in vista dell'esordio nella categoria superiore.

Presidente, l'ASD San Marco continua a stupire eppure tra alcuni giornalisti locali c’è ancora chi tende sempre a sminuire le grandi imprese e ad enfatizzare le sconfitte o i momenti negativi. Che ne pensa?

Un giornalista locale, in modo professionale, dovrebbe mettere in evidenza le notizie positive, perché oltre all’aspetto critico, è tenuto a svolgere anche e soprattutto una funzione sociale. Nel panorama calcistico pugliese siamo una realtà e di noi ne parlano tutti con ammirazione, quindi l’atteggiamento di alcuni giornalisti mi stupisce. Dovrebbe essere orgoglio di qualsiasi giornalista commentare tutte le settimane le prodezze che compie la nostra squadra, ma vedo che c'è un silenzio assoluto, anzi si aspetta il passo falso per parlarne negativamente.

Secondo lei a cosa si deve questo atteggiamento?

Lascio a voi la risposta, scontata, ma non vi nego che con il tempo questo modo di fare lo metterò in evidenza sempre

Martino, qual è stato il momento più bello e quello più brutto vissuto all'interno della grande famiglia?

Di momenti belli ne vorrei citare tanti perché non è facile costruire miracoli. Vincere e così tanto in appena tre anni è un traguardo incredibile. Ogni momento, ogni calciatore, ogni persona ha rappresentato un’emozione.

Ad esempio?

La vittoria nei playoff contro il Reali Siti Stornarella, che ci ha venduto cara la pelle, alla quale per una ricorrenza di famiglia importante non ho preso parte, e la canzone di Ciro Iannacone, che ho avuto il piacere di ascoltare in anteprima e che mi ha commosso così tanto che conservo un ricordo fantastico, indelebile.

I momenti brutti invece?

Mario, Mario Tenace. E’ difficile per me descrivere quel momento, quel giorno, quella notizia. Però…

Però?

Mario è sempre con noi, in campo e tra la gente sempre presente

Presidente Martino, cosa si sente di dire invece ai tifosi celeste-granata e a tutti i simpatizzanti o sportivi?

La vostra vicinanza è uno dei nostri motivi di orgoglio. Grazie di cuore

La squadra dell’allenatore-giocatore Marcello Iannacone è partita alla grande, sono cambiati gli obiettivi di inizio stagione per questo?

Assolutamente no, il nostro obiettivo resta la salvezza. Le squadre con le quali ci siamo confrontate hanno dimostrate il livello, altro, di questo campionato. Non dobbiamo perdere mai di vista l’obiettivo e restare sempre sul pezzo. L’altro obiettivo è la crescita dei ragazzi del settore giovanile, tutti in buone mani