Francesco Paolo Borazio

Francesco Paolo Borazio nasce a San Marco in Lamis (Fg) il 6 gennaio 1918. Nel paese natale frequenta le scuole fino alla 5a elementare. Dall'età di 12 anni fa il cavamonti; ed è disoccupato dal 1933. Nel 1937 si avvia al mestiere di imbianchino; due anni dopo parte per il servizio militare. Partecipa ad operazioni belliche. In Croazia si manifesta una malattia che lo porterà a peregrinare lungamente di ospedale in ospedale; fra gli altri, fu in quelli militari di Imola e di Bologna. Ad Imola, nel 1949, scrive il poemetto in vernacolo. L'anno seguente torna a San Marco. Vi muore il 28 maggio 1953. Dal prof. Tommaso Nardella, amico dell'A., abbiamo le seguenti altre notizie: F. P. Borazio fu autodidatta. Si formò essenzialmente attraverso letture sui testi scolastici che usò, o che poterono capitargli tra le mani. Mostrava particolare curiosità per i poemi epici, ai quali gradualmente accedeva anche con l'ausilio di guide scolastiche. Fra i suoi pochissimi libri, v'era la guida all'Orlando Furioso del Basilone. V'era anche un ponderoso testo di geografia regionale, quella cioè che a fine Ottocento curò Gustavo Strafforello. Mostrava anche curiosità spiccata per la poesia in vernacolo, per esempio, del Pascarella e del Trilussa. Interesse particolare aveva altresì per le storie dei briganti del luogo, che acquistavano per lui senso favoloso. Alle scuole di avviamento professionale, che frequentò irregolarmente, senza finirle, strinse col prof. T. Nardella una amicizia destinata a durare nel tempo. Non ebbe, se non negli anni prima di morire, contatti con studenti o altri intellettuali del posto. Era di idee politiche socialiste. Conosceva il pensiero di Treves e Turati, mediato e mutuato dai suoi genitori, an-ch'essi vecchi socialisti. Si dilettò anche di disegno e di pittura, in particolare ad acquarello.


 

Nicola Maria Spagnoli - Recentemente è stato inoltre di nuovo nominato Ispettore Onorario dei Beni Culturali per la Puglia con decreto ministeriale 8/11/2019. Studi classici al Giannone di San Marco in Lamis e laurea in Architettura alla Sapienza di Roma nel 1976, iscritto all’Albo degli Architetti di Roma, Rieti, Viterbo e Latina, ha fatto anche studi di Archeologia, Storia dell’Arte e Giurisprudenza. Ha frequentato l’ICCROM, The International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property, specializzazione post-laurea in Restauro dei Monumenti e collaborato da esterno con le Soprintendenze dei Beni culturali dal 1966 al 1977, anno in cui è entrato nei ruoli organici di detto Ministero con assegnazione alla Soprintendenza Archeologica di Roma in cui si è occupato di salvaguardia del territorio e ricerca archeologica in campagne di scavo di rilievo, in ambito non soltanto romano ma anche nazionale ed internazionale.

Nel  1985 è stato assegnato agli organici dell’Ufficio Centrale al S. Michele di Roma dove ha prestato servizio presso gli uffici di Tutela paesaggistica, presso l’Ispettorato Tecnico, il Servizio Tecnico Tutela Ambientale ed il Gruppo Assistenza Tecnica ed infine presso il Servizio Tecnico della Programmazione di cui, ad inizio millennio, è stato responsabile nella delicata fase di cambiamento verso le successive quattro  Direzioni generali previste dalla Riforma.

Al contempo ha fatto parte del  Gabinetto del Ministro dei Beni culturali (dal 1986 al 1994), occupandosi di incarichi speciali anche in rappresentanza del Ministro e del Capo di Gabinetto, curando in particolare tutto il settore “Arti”, ha collaborato con il Bollettino di Archeologia dove ha preparato e organizzato innumerevoli mostre e cataloghi, soprattutto di carattere storico-artistico; ha svolto incarichi ministeriali in altre Istituzioni in rappresentanza dei Beni Culturali, nella Commissione Ricognizione Patrimoniale e nella Commissione Patrocini Ministeriali, nell‘Osservatorio per l’edilizia scolastica alla Pubblica Istruzione, nella Commissione interministeriale per il Riordino delle Facoltà di Architettura, nelle Commissioni di Valutazione impatto ambientale al Ministero dell’Ambiente, nonché al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, alla CIMAE (Commissione interministeriale immobili italiani all’estero) del Ministero Affari Esteri in sostituzione del Direttore Generale, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’Ufficio per Roma Capitale e Grandi Eventi ed al Dipartimento per il Turismo per cui ha curato anche progetti, fornito idee e fatto direzioni lavori.

       Nondimeno è stato al contempo operativo nel territorio nazionale svolgendo incarichi di progettazione, direzione lavori, responsabilità di procedimenti e collaudi in diverse regioni italiane, nelle zone di emergenza ed in particolar modo nelle Soprintendenze per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici ed in quelle archeologiche di tutta la Sardegna con cui ha attivato una proficua collaborazione che si è protratta negli anni, in particolare presso la BAAAS di Sassari e Nuoro per il “Piano straordinario per il recupero del Patrimonio architettonico e ambientale della Sardegna settentrionale”.

       Ha svolto attività didattiche, di docenza per la formazione del personale e corsi istituzionali fra cui quello in Politiche Comunitarie, Tutela ambientale, Parchi ed aree archeologiche, Malte intonaci e dipinti murali, Ceramica romana e protostorica, Progetto Pass a Roma e a Bruxelles ottenendo Rapporti informativi sempre con il massimo riconoscimento ed Encomi solenni da diversi Ministri, non solo dei Beni culturali, presenti nel fascicolo personale Mibact.

       Ha fatto parte delle Commissioni di valutazione del Ministero per il Programma Ordinario Lavori Pubblici, per il Programma Lotto e delle Delibere Cipe dal 1998 ed è stato membro del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali, su nomina del Ministro Ronchey, dal 1992 al 1997.

Ha ottenuto l’idoneità al concorso per Dirigente Architetto bandito il 16/7/97 dal Mibac.

       Dal 2001 nella Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura contemporanee, con compiti di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione ed incarichi di Responsabile e Coordinatore per la Programmazione lavori pubblici 2003-2006 per tutto il territorio nazionale, per gli Istituti centrali e periferici del Ministero, delle Soprintendenze Regionali e del Segretariato Generale, ai sensi della L.109/94 , della  Legge sul diritto d’autore n.633/41 e della Legge per l’Arte negli edifici pubblici (L.717/49) oltre che per l’organizzazione di mostre d’arte e d’architettura per il Servizio Urbanistica e Architettura contemporanea e il Servizio Arte contemporanea.

        Ha svolto al contempo incarico per il Settore Arte e Architettura contemporanee nella Soprintendenza  per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed etnoantropologico di Roma ed è stato membro della Commissione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Nazionale e si è diplomato nella Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, dopo un corso biennale alla Reggia di Caserta, come Esperto in Sicurezza  (L.626/94). Dal Direttore Regionale per i beni culturali del Lazio ha ricevuto l’incarico di far parte del gruppo di progettazione dell’edificio D, all’interno del MAXXI, il Museo del XXI sec. a Roma per cui aveva comunque realizzato un primissimo preliminare. In tutti i rapporti informativi del Consiglio di Amministrazione del Mibac, Conferenza dei Direttori Generali, ha sempre, ogni anno, ricevuto ottimo come valutazione, senza  d’altronde mai aver avuto censure o note di demerito o altro di negativo.

         Nella pluritrentennale attività, si è occupato inoltre dell’organizzazione di centinaia di mostre d’arte e d’architettura curando le rispettive pubblicazioni a livello pubblico e privato anche come Presidente della Federazione Italiana Arti Figurative, avuto su permesso ministeriale, e di altre associazioni culturali ed ha da anni salvaguardato e recuperato a proprie spese, antiche strutture a rischio perdita, fondato ed aperto gratuitamente al pubblico centri culturali, fra cui il MINIMUSEO, un originalissimo laboratorio di studio e sperimentazione collocato in impianto medievale a S. Marco in Lamis (Fg) con anche alcune filiali altrove.

        Tale Centro culturale, che opera dagli anni ‘90 e che ha ormai vasta risonanza soprattutto estera, promuove ogni anno eventi a titolo gratuito, all’interno delle Settimane della Cultura, delle Giornate europee del Patrimonio e delle Feste Europee della Musica, sempre in collaborazione con la Soprintendenza Psae  e quella ai Beni architettonici ed il paesaggio per le province di Bari e Foggia e con la Direzione regionale ai beni culturali della Puglia e altre Direzioni Generali, come la PARC e quella degli Archivi, nelle Settimane della Cultura e nelle altre manifestazioni summenzionate.

Come artista e curatore risalgono ai primi anni ‘70 le prime mostre importanti e decisamente innovative come “Caementa”a Roma che dà il via al Nuovo Barocco Romano, una corrente artistica ispirata alle linee sinuose del Barocco storico ma fortemente attualizzato e materico, tele tridimensionali e monocromatiche e, in concomitanza, il filone musical-concettuale che saranno portati anche in USA in varie trasferte dagli anni ’80 alla prima decade del nuovo millennio.

Entrambi i filoni saranno ripresi e sviluppati più tardi fino a sfociare, per il primo, nella mostra “Dauni” nel giugno-luglio 2002 a Castel S. Angelo in Roma con oltre 150.000 visitatori e, per il secondo, nella serie “Mythos” dal 2005 al MiniMuseo, seguito da “Devils”, anche con altri autori, in cui i miti del rock vengono rivisitati “provocatoriamente” in maniera classica e, quindi, “musealmente inscatolati”.

La ricerca evolutiva lo aveva portato ad affrontare e a confrontarsi con la pittura-pittura, quella che va dal Rinascimento all’800 ma, a seguito di un incidente di percorso, all’inizio degli ’80 (una gaffe plateale e storica da parte delle Istituzioni sulla paternità delle sue opere e da qui la mostra ed il catalogo esplicativo “Goodbye Mr. Castelli” dedicati all’ignoranza di certi Storici dell’Arte), ecco, fra le altre. le più tranquille superfetazioni, quasi di natura trans avanguardista, sul classico con una serie di importanti performance ed esposizioni quali Teorie del Restauro con Bruno Contardi, “From Rembrandt  to Disney” con Segni Pulvirenti e Paola Watts “Play with Art”, “Caementa Picta”, “Pulvis et nihil” con Vittorio Sgarbi,”Come gli ultimi giorni di Pompei” con Arnaldo Romani Brizzi e poi le provocazioni concettuali ma a sfondo sociale di “Patrimonio S.p.a” a casyel S. Angelo e “Perle ai porci”, fino ad arrivare alla sfida alla temporaneità della natura umana nella sconvolgente “Ars longa vita brevis” dell’autunno 2007. Molti di questi eventi hanno avuto il Patrocinio dei Ministero per i Beni culturali, della Presidenza del Consiglio e di altri importanti Istituzioni e sono state accettate sue opere, e fanno parte del Patrimonio dello Stato, in donazione ufficiale, da vari organismi Centrali e periferici dei Beni culturali nonché di Enti pubblici e privati.

Progettista di architetture surreali, anche realizzate, si è da sempre dedicato anche all’arte fotografica con mostre e cataloghi, al giornalismo soprattutto politico e musicale, scrivendo su giornali e riviste specializzate fra cui L’Isola che non c’era, Emozioni, Raro e Raropiù, su queste ultime con rubriche fisse di arte e musica, con recensioni, interviste e pubblicazioni ma anche al volontariato, specie, con la Fiaf e il Minimuseo, finalizzato alla valorizzazione di altri artisti meritevoli, musicisti, pittori, scultori, architetti e poeti, promuovendo iniziative ed esposizioni personali e collettive. Ha avuto riconoscimenti istituzionali nazionali dalla Presidenza della Repubblica su proposta della Presidenza del Consiglio come quello di Cavaliere con Decreto 2 giugno 1989, di Ufficiale con Decreto 27 dicembre 2002 e Commendatore, Decreto 27 dicembre 2010, nonché, dal Ministero per i Beni culturali di Ispettore Onorario, DM 15/12/2009, per la Tutela e la Vigilanza del Patrimonio architettonico, paesaggistico, artistico, storico ed etnoantropologico presente, unico caso plurimo in Italia, nelle regioni Lazio, Puglia e Sardegna. Ha promosso nel 2011, assieme allo studioso Gabriele Tardio, con un lungo lavoro di elaborazione e con pubblicazioni, la candidatura della Processione delle Fracchie di San Marco in Lamis a Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO, ha ottenuto per lo stesso evento il riconoscimento di Meraviglia Italiana e indirizzato risorse per la miglior fruizione di monumenti, beni ambientali e siti archeologici del luogo.

 

                                     

 Joseph Tusiani -  Nato a San Marco in Lamis, FG, nel 1924. E’ deceduto, nel suo appartamento newyokese, la mattina dell’11 aprile 2020 all’età di 96 anni. Personalità di spicco nel mondo della letteratura italoamericana, Joseph Tusiani nacque a San Marco in Lamis, nel Gargano, nel 1924. Visse l’infanzia in condizioni di povertà, sostenuto dal lavoro di sarta della madre. Il padre era emigrato per il Nordamerica prima della sua nascita e non era più tornato. Compiuti i primi studi sul luogo, Tusiani li proseguì in seminari comboniani del Nord, per poi lasciare la vocazione religiosa e tornare ai luoghi d’origine, dove concluse il liceo, intraprese gli studi universitari, e si laureò in lettere a Napoli nel 1947. Nello stesso anno emigrava con la madre verso gli Stati Uniti. A New York incontrò finalmente il padre, e pronunciò per la prima volta quella che lui ha chiamato “la parola difficile”, “papà”.

A New York intraprese la carriera universitaria. Insegnò prevalentemente in due instituzioni, il College of Mount Saint Vincent, e il Lehman College, della City University of New York, ambedue nel Bronx, raggiungendo ben presto il massimo grado della carriera, quello di full professor. Allo stesso tempo continuava la grande aspirazione della sua vita, già iniziata nel piccolo paese garganico di nascita: la scrittura creativa di poesia. Spronato dalla scrittrice Frances Winwar, si dedicava allo studio intenso della lingua inglese e della letteratura angloamericana. Una sua lunga poesia, The Return, vinceva un prestigioso riconoscimento, il premio Greenwood, a Londra, nel 1956. In seguito darà alle stampe raccolte di poesia inglese.

Nel 1960 vengono pubblicate tutte le poesie di Michelangelo da lui tradotte in versi inglesi. È l’inizio di un’attività di traduzione poetica che è il suo maggiore titolo di credito, e lo ha reso noto in tutti i dipartimenti di italianistica del Nordamerica. L’elenco delle opere poetiche tradotte integralmente da Tusiani è stupefacente: include, oltre leRimedi Michelangelo, una antologia in tre volumi che presenta 113 poeti e 581 composizioni da San Francesco al futurismo; e poi tutte le liriche di Dante, ilNinfale fiesolano del Boccaccio, il Morgante del Pulci, tutti i versi di Machiavelli, la Liberatae il Mondo creato del Tasso, le cinque odi all'America liberadell'Alfieri, i Canti del Leopardi, Le Grazie del Foscolo. E inoltre, fra numerosi altri brani apparsi in rivista: i poemetti Le stanze per le lagrime di Maria Vergine e di Giesù Cristo nostro Signore del Tasso, gli Inni sacri del Manzoni, il “primo poemetto” Italy e il “poema italico” Paulo Ucello del Pascoli.

Parallelamente, Tusiani coltivava la poesia in latino. La sua copiosa produzione latina è raccolta in tre volumi, l’ultimo dei quali, In nobis caelum, è stato pubblicato nel 2007 dall’università di Lovanio. Riconosciuto fra i maggiori poeti neolatini viventi, prese parte a un convegno internazionale di poesia latina organizzato a Roma presso l’“Academia belgica” nel 2001. Presso la stessa sede, il 5 giugno 2009 avrà luogo un seminario di studi dedicato alla sua poesia latina.

L’italiano, la lingua delle sue prime prove giovanili, poi passata in secondo piano rispetto all’inglese, è tornato poderosamente con una autobiografia in tre volumi (La parola difficile, La parola nuova, La parola antica) pubblicati dall’editore Schena di Fasano di Puglia tra il 1988 e il 1992. La trilogia autobiografica rientra nel filone etnico della produzione di Tusiani, vertente sulla storia e i fatti dell’emigrazione. È un filone che comprende anche due raccolte poetiche in inglese.

Infine, sempre tentato da tutte le lingue di cui dispone, Tusiani ha scritto nel suo dialetto garganico sedici raccolte di poesia (una diciassettesima è in preparazione) riunite nel grosso volume Storie dal Gargano, 2006, che vengono a coincidere con la vigorosa ripresa della poesia dialettale in Italia negli ultimi decenni.

Fra i numerosi riconoscimenti ottenuti, Tusiani si è visto assegnare l’ambita “Medaglia di merito” del Congresso americano (1984) e il premio“Italiani nel mondo. IV edizione” del Ministero per gli Italiani nel Mondo, a Roma nel 2004. Nell’ottobre 2008 è stata una delle personalità onorate dalla Columbus Citizens Foundation durante le celebrazioni per Cristoforo Colombo.

Fonte centrostuditusiani.com