PD di SMiL

San Marco in Lamis, domenica 24 gennaio 2016 -  Si resta stupefatti di fronte alla protervia della quale si servono esponenti (vecchi, nuovi, vecchi-nuovi, ormai anche le pietre sanno di chi si tratta) dell'UDC sammarchese quando si affrontano temi terribilmente seri come la gravissima situazione finanziaria del nostro Comune. E non appaia noiosa e inutile la discussione: si tratta del nostro futuro, e di come il dissesto lo abbia ulteriormente e, forse, irrimediabilmente ferito. Quando vengono poste domande a questi signori, o non rispondono o parlano d'altro o cercano di ribaltare l'argomento. Fino a qualche tempo fa la litania riguardava la favoletta dei fondi dell'Ambito Sociale di Zona. Ora si vogliono arrogare il merito della chiara e certa debitoria delle casse comunali.

 A spiegarcene il significato e' uno dei massimi teorici del dissesto. E, quando i teorici si convincono delle loro teorie, si impegnano fino alla morte pur di dimostrarle. Quel che non dice il "neonapoleonico", per esempio, è che, dopo circa tre anni di spese "pazze" e inutili (basta per tutte lo sfascio di villa e viali e i parcometri mangiasoldi che continuano ad arricchire una ditta di Genova), hanno cominciato a parlare dei debiti del Comune. Alzi la mano quello che non sapeva dei debiti.

Però, il dotto ed esperto estensore della nota nulla dice dei debiti contratti da loro. Altrimenti a cosa sarebbe servita la Delibera n. 26 del 29 marzo 2013 con la quale si richiedevano 2.500.000 di euro, di cui finanziati 1.600.000, allo scopo di ripianare i debiti, non contratti in anni lontani, ma praticamente tra il 2011 e il 2012 (!!!). E, perché furono richiesti 4.817.781,48, sempre per liquidare debiti contratti, udite udite, tra il 2013 e il 2014? Sarebbe oltremodo interessante sapere il motivo per il quale di quei circa 4.800.000, 2.800.000 furono restituiti. Non c'erano più debiti? Per non parlare delle norme che riguardano la debitoria degli enti locali che prevedono la liquidazione dei debiti a partire di quelli più lontani nel tempo.

È vero, invece, che l'amministrazione Lombardi pagò 2.500.000 di euro di debiti fatti da altri e che non ne ha contratti altri. L’attuale amministrazione Cera, invece, non ha pagati i vecchi debiti e ne ha aggiunti altri!

Addirittura siamo accusati di voler risolvere il problema del dissesto con una "bacchetta magica". Che la nostra proposta (caro "dissestatore", vedi che c'è la proposta) di un piano di rientro credibile avrebbe di molto alleviato la situazione, non starebbe in piedi. La qualcosa dimostrerebbe che di dissesto poco o nulla sappiamo (e in questo possiamo concordare: chi scrive per conto dell'On. Sindaco, studia l'argomento dissesto da circa 30 anni!).

Peccato che chi ci disamministra ha presentato ben tre piani di rientro tutti sonoramente bocciati dagli organi che sovraintendono alle finanze degli enti locali. Come vedi, caro il nostro esperto di dissesto, fatti e non insinuazioni o veleni o altre ardite divagazioni. Piuttosto ci dica chi, come, quando e perché mise nero su bianco che all'epoca dell'amministrazione Lombardi si falsificavano i bilanci. Se si tratta di quell'ispettore imbeccato, e da chi sennò, che fece pervenire rilievi agli uffici comunali, egli alle controdeduzioni degli amministratori dell'epoca deve ancora una risposta!

Infine, dopo 5 anni di governo della nostra città l'On. Sindaco sorretto da "signorsì" vecchi e nuovi può vantare solo la dichiarazione del dissesto che, di fatto, è la dichiarazione certificata del fallimento politico di questa amministrazione. Questa è la verità!

Comunque, fra non molto i cittadini esprimeranno le loro valutazioni. È la democrazia, bellezza!
S. Marco in Lamis, 24.01.2016

Partito Democratico Circolo "D. Compagnone"