PD di San Marco in Lamis

San Marco in Lamis, martedì 12 aprile 2016 - Le peculiarità socio-economico-culturali che avrebbero potuto creare sviluppo a S. Marco, da molti anni ormai, sono quasi  del tutto scomparse. O si sono ridotte a fatti residuali che hanno perso l’inerzia che pure avevano fino a circa vent’anni fa. Su tutte, l’artigianato e l’articolato mondo agro-pastorale. Restano le potenzialità enormi nel campo della cultura. Nel frattempo sono nate eccellenze, derivanti, se si vuole, sempre da quelle risorse.  Si pensi alle nuove e affermate realtà legate all’enogastronomia. 

 Bisogna, dunque, lavorare con impegno alla ricerca di sbocchi del tutto originali perchè a S. Marco possa ritornare una speranza di futuro. Questo toccherà fare alla prossima Amministrazione Comunale che noi speriamo sia guidata da Michele Merla, e da quel consistente e motivato gruppo di uomini e donne aggregatosi nel corso di questi ultimi mesi e che hanno deciso di mettere a disposizione della città il loro disinteressato e consapevole impegno.  Alla nostra Elena Gentile dobbiamo chiedere, per dare concretezza e futuro a quell’impegno, di interessarsi di S. Marco, di tenerlo al vertice della sua agenda parlamentare, di pensare che non è molto distante dalla sua Cerignola, solo che pensi a S. Matteo e ai legami che, suo tramite,  tengono unite le due città.

Siamo una cittadina che è stata gettata nel baratro del dissesto finanziario, molti di noi ne sono certi, esclusivamente per nascondere il vero fallimento politico-amministrativo degli ultimi cinque anni.  Ma tant’è, ora dobbiamo cercare di risalire la china. L’Europa, con le sue articolate opportunità, può darci una mano concreta e decisiva.  Non abbiamo la possibilità, e non sappiamo nemmeno per quanto tempo, di contrarre mutui. Nulla, quindi, è possibile con le ordinarie capacità finanziarie dell’Ente Locale. Occorre percorrere strade originali ma nello stesso tempo sicure per raggiungere alcuni obiettivi.
Vediamone alcuni:  eravamo ai vertici provinciali, e non solo, per le attività produttive legate all’agricoltura e alla pastorizia; il nostro non è solo territorio montano, una grande parte si estende in pieno Tavoliere; intanto, sono nate esperienze in tutta la Puglia di giovani che hanno riscoperto i valori socio-culturali e le potenzialità economiche legati alla “terra” in tutte le sue derivazioni; un tempo la parte montana e boschiva del nostro territorio era vitale  e consentiva a centinaia di famiglie di vivere, e le produzioni erano autoctone e di altissima qualità, con lo sfruttamento razionale e non invasivo del patrimonio arboreo ; con le recenti iniziative enogastronomiche ( senza dimenticare le esperienze di nuovi ed eccellenti “mastri birrai”) di eccellenza ormai nazionale sarebbe possibile pensare a legare passato e presente;

S. Marco, “capitale” del Gargano compresa Manfredonia non è stata una leggenda, era effettivamente così; l’artigianato declinato in tutte le sue varie specializzazioni era il nostro vanto; nonostante tutto quel che è successo resistono alcune nicchie nel settore della lavorazione dell’oro, e qui risaltano le notizie che vedono gli eredi di quelle famiglie che incarnavano  l’arte della gioielleria di pregio porsi all’attenzione mondiale; anche la sartoria che potrebbe avere sviluppi di un certo rilievo se si utilizzano appieno le potenzialità della specializzazione della moda e dell’abbigliamento presente presso la locale Sezione Professionale dell’Istituto Giannone; innumerevoli, noi sappiamo, sono le misure e le azioni che riguardano il settore dell’artigianato,  lo si potrebbe pensare legato alle nuove tecnologie; e, nonostante, non si possa più pensare di formare nuovi artigiani mandandoli a scuola sic et simpliciter, l’istituzione-scuola può servire come soggetto che organizza e coordina le attività, occorre pensare a laboratori veri e propri con artigiani-docenti che formino ragazzi diplomati; potrebbero così riformarsi le condizioni per un’economia sostenibile e duratura;

il nostro territorio, già ricco di veri e propri tesori dell’arte, della cultura, della storia religiosa, è stato capace di dotarsi di una struttura che coniuga nuove tecnologie e ricerca paleontologica, il recentissimo Museo e Parco dei Dinosauri; ormai la sfida si vince formando ricchi e interessanti pacchetti turistici, se sono originali e molteplici riscuotono il favore del sempre più crescente turismo in tutte le sue sfaccettature: il porto di Bari, tanto per dirne una,  è ormai rinomato e attrattivo attracco delle navi da crociera; i crocieristi vogliono conoscere luoghi nuovi e sconosciuti; è fuori mano invitarli a visitare questa parte di Gargano? cercare di inserire la visita oltre che ai luoghi di S. Pio, anche ai due santuari delle nostre Valli, agli eremi , alla nuova attrattiva legata alle impronte dei dinosauri, a Paglicci, ecc. è temerario? o forse gli addetti troveranno la proposta allettante?

la boutade surreale sulla cultura che non dà da mangiare ormai è conosciuta da tutti; da quel momento si cominciò a dimostrare che era l’esatto contrario: con la cultura non solo si rendono più consapevoli gli esseri umani, ma si creano condizioni economiche di tutto rispetto; a S. Marco, oltre alla Biblioteca Comunale, che va completamente ripensata sia nella sua fruizione naturale, che nei suoi aspetti logistico-strutturali, si trova anche un patrimonio storico-religioso-culturale di cui facciamo fatica a riconoscere l’immenso valore, la Biblioteca di S. Matteo; si potrebbero citare innumerevoli casi in cui le biblioteche sono diventate fonte di lavoro, perché non lo possiamo fare anche noi? vanno anche ripensati tutti gli spazi pubblici, come gli edifici scolastici che per il calo demografico si stanno progressivamente svuotando; e in questo caso si potrebbe pensare a trovare sistemazione degna e adeguata alle associazioni locali che fanno musica, cultura, innovazione, ecc. ; e, poi, dare finalmente realtà alla Fondazione Tusiani che una volta costituita potrebbe sviluppare potenzialità del tutto  imprevedibili, certamente positive;

mi pare si chiamino Fondi Urban, e servono per il recupero dei centri urbani; a S. Marco vi sono pezzi interi di quartieri ormai vuoti anche per un recente, notevole rigurgito di emigrazione, mentre sono in fortissimo aumento i fenomeni di immigrazione per innumerevoli e molteplici cause; si stanno sempre più definendo modalità e norme per un accoglimento condiviso e disciplinato dei flussi migratori; si potrebbe anche pensare di recuperare alcune delle unità abitative per accogliere famiglie di immigrati: le nostre comunità così sono nate e sono cresciute nel corso dei millenni.
Alcune idee, null’altro.  Te le sottoponiamo e te le consegniamo, cara Elena; e la stessa cosa facciamo con Michele Merla, noi crediamo prossimo Sindaco di questa nostra martoriata città, con il quale, è naturale, affronteremo altre questioni  nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

Quel che qui il PD ha voluto indicare sono delle possibili tracce per uscire dalle sabbie mobili – non ci pare che esista una similitudine più appropriata - del dissesto e del disastro amministrativo di questi ultimi anni.  E’ evidente che,noi crediamo nei mesi immediatamente successivi all’insediamento, la nuova amministrazione dovrà provvedere a mettere ordine nel traffico cittadino, ad affrontare le questioni del commercio ormai fuori controllo- a partire dal mercato settimanale- a riorganizzare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ( pur consapevoli delle pastoie e dei limiti che derivano dalle norme regionali), ad impegnarsi per il recupero dei quartieri degradati e abbandonati, ecc.  Ma la domanda, insomma, è la seguente: potremo fare affidamento su quel che le istituzioni europee prevedono per le questioni affrontate in queste due paginette?  Sappiamo che è complicato ma non esistono, nella nostra situazione data, altre strade, o artifizi o soluzioni affidate al “politicamente scorretto”, per questo S. Marco ha già abbondantemente dato. Ora basta!


San Marco in Lamis, 12 aprile 2016