Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, venerdì 10 aprile 2015 -  I cosiddetti “inchini” fatti fare alle statue della Madonna da parte dei camorristi, mafiosi ed affini… continuano. E io ripropongo un articolo del luglio 2014, quando una statua della Madonna venne fermata per qualche minuto sotto il balcone di un boss calabrese. E cosa deve cambiare… Cosa volete, anche un boss anziano e malato di 82 anni ha il diritto di chiedere alla Madonna delle Grazie, un miracolo, anche se quello chiesto potrebbe essere un miracolo… laico: una prescrizione della condanna all’ergastolo per aver ordinato ed eseguito di persona decine di omicidi.

 

 Ognuno chiede a Dio quello che vuole!! Mammasantissima era il soprannome che davano ai mafiosi soprattutto nei film degli anni ’70 con Mario Merola. Come dire: solo un boss della mafia ti può fare un miracolo, e non Dio o sua Madre.

 In questo caso, è successo il contrario: un boss della provincia di Reggio Calabria ha ordinato alla processione di fermarsi sotto la sua abitazione, dove lui risiede e dove sconta la condanna all’ergastolo… ai domiciliari(??!!)

 Ma cosa può dire un boss di quel calibro alla Madonna? Quali potrebbero essere le sue richieste? E chi lo sa? Possiamo fare delle ipotesi.

 Ipotetico monologo di un boss calabrese fatto alla Madonna delle Grazie durante la processione nel suo paese.

 “Madre Santa, e madre anche mia, ti vedo davanti al mio balcone, poiché tu di tua spontanea volontà sei venuta a trovarmi. E quei cornuti dei carabinieri per invidia della tua visita a casa mia, se ne vanno e lasciano la processione. E così si comporta un uomo dell’Arma?

 Un galantuomo come me, un uomo d’onore, non si comporta così. Io per ogni omicidio fatto o commissionato, ho donato tanti di quei soldi, che, per quanti sono, ancora oggi non riescono a togliere tutte le banconote attaccate con gli spilli alla tua santa veste. Donazioni fatte… per omicidio riuscito.

 Quando facciamo dei patti con altri clan o con nuovi affiliati andiamo tutti insieme al santuario della Madonna di Polsi, nel comune di San Luca per venirti a trovare e venerare. Siamo gente devota e fedele alla tua protezione, non siamo come quei delinquenti che fanno finta di pregarti e poi non vanno neanche in chiesa, nemmeno di domenica.

 Per noi la chiesa è una seconda casa: ai preti chiediamo l’8 per mille come donazione, la stessa somma che noi doniamo alla chiesa, né più e né meno, non vogliamo approfittarne. E noi in cambio doniamo la nostra protezione: non facciamo entrare nessun delinquente che possa venire a rubare candele o candelabri d’oro nelle chiese della Calabria.

 Il nostro è un servizio di fede, speranza e carità.

 Fede nei nostri avvocati che devono assolutamente trovare il modo di far prescrivere tutti i nostri reati.

 Speranza nelle istituzioni che riescano a fare nuove leggi per tutelare quelli che come me hanno parecchi “anni di servizio”: l’anzianità ci deve essere riconosciuta e corrisposta con denaro liquido, altrimenti siamo costretti a commissionare ulteriori… servizi.

 Carità, poichè abbiamo l’obbligo di farla nei confronti delle famiglie che rimangono senza il capo famiglia, essendo in carcere: alla mensilità ci dobbiamo pensare noi.

 E non dimenticare che tuo Figlio Gesù era persona poco limpida: aveva nel suo clan anche un traditore, e non disse nulla: anche omertoso, tuo figlio. E poi dicono che omertosi siamo solo noi.

 Quel Giuda che per appena 30 denari lo ha tradito. Se c’eravamo noi, all’epoca, quel quaquaraquà lo avremmo messo sulla croce al posto di tuo figlio e quei 30 denari li avremmo spesi per pagare l’Ultima Cena che nessuno sa come venne pagata e da chi. Il conto sarà ancora in sospeso?

 Da noi le femmine di male affare non ci sono. Le Maddalene da noi non esistono: è gente che disonora le famiglie e tutti i condomini dove vivono, riempiendoli di uomini lussuriosi e peccaminosi.

Noi le Maddalene le mettiamo al sicuro: sulle strade, dove se sporcano il vento spazza via tutto e i bambini se le vedono dai finestrini delle auto possiamo sempre dire che sono delle ragazze che ancora non… prendono la patente e fanno l’autostop.

 Mammasantissima, grazie per la tua visita volontaria a casa mia. Ci rivediamo alla prossima processione: quella della Madonna del Carmine, tra pochi giorni. Non dimenticare di venirmi a trovare. Io sono sempre qui, veramente dovrei stare in galera per sempre, ma grazie a tutte le tue visite, il giudice ha capito che sono un uomo buono e fedele”.

 Finito il monologo del boss calabrese alla Madonna delle Grazie di quel paese, la statua della Madonna si anima e scende dal piedistallo. I portatori della statua vistosi abbandonati dalla Madonna rimasero delusi e chiesero al boss sul balcone che assisteva alla processione cosa fare.

 Il boss disse: “Questa Madonna non mi convince più. Fino a qualche processione fa rimaneva sul piedistallo, ascoltava cosa avevo da dirle e poi proseguiva fino in chiesa. Ma adesso non mi convince più: sembra una Madonna… protestante(?!)

 “Cosa facciamo, la sostituiamo con la Madonna di Medjugorje, quella ha più clienti, è quella che va per la maggiore ultimamente”, chiesero i picciotti portatori delle Madonne.

 “No, per la prossima processione voglio che venga portato sul piedistallo suo figlio, voglio parlare direttamente con il titolare: quando una (ma)donna prende le redini di un’azienda avviata da tanto tempo (2000 anni, n.d.a.) si rischia sempre una scissione”, considerò il boss ai domiciliari-premio.

 E infatti per la processione della Madonna del Carmine, non scese in campo la statua della Madonna, ma venne messo sul piedistallo quella di Gesù.

 Appena la statua di Gesù arrivò davanti la casa del boss… domiciliato, Gesù disse al capo banda: “Hai fatto talmente arrabbiare mia Madre che ha deciso di non fare nessun miracolo né per te e nemmeno per tutti quelli di questo paese. Adesso se hai bisogno di qualcosa di straordinario, pentiti e finiscila di far fermare ogni anno la processione sotto al tuo balcone: le processioni non sono delle circolari”.

 A quelle parole il boss decise che per gli anni successivi nessuna processione doveva fermarsi vicino casa sua. Non perché si ravvide per gli errori fatti, ma perché… cambiò religione. E per ufficializzare il tutto fece montare sotto il balcone di casa sua una tenda bianca sormontata dalla scritta “La Ri-Buona Novella”.

 “E se adesso la Madonna vuole ancora le mie preghiere, le mie offerte i miei pellegrinaggi al santuario di San Luca, deve venire qui, deve entrare in questa tenda e deve rinnegare… l’azienda di suo flglio. E abbracciare questa nuova religione. Perché il Mammasantissima sono io e non una statua che rappresenta una donna alla quale hanno ucciso il figlio. E lei ha subìto tutto senza capire il perché e il per come di quell’omicidio”.

 Nella tenda con la scritta “La Ri-Buona Novella” ad un certo punto entrò una donna, somigliava in modo impressionante alla statua della Madonna e cercò il boss. Lo trovò e gli chiese: “Ho bisogno del tuo aiuto, cerco chi ha ucciso mio figlio, non per vendicarmi ma per fargli capire che una vita spezzata non toglie niente a Dio, che tutto dà e tutto riprende. Ma ad una madre toglie una parte della sua anima. Da quel giorno la mia anima è spezzata in due”.

 A quelle parole il boss capì tutto (finalmente!!!) Confessò che non poteva trovargli chi aveva ucciso suo figlio: sarebbe stata un’impresa immane, avrebbe dovuto portare davanti a quella donna… tutta l’Umanità!!

 

                                                                             Mario Ciro Ciavarella